Capitolo 11

92 70 29
                                    

Appena arrivate a casa faccio cenno a Jace di entrare.
Fa un passo avanti e si ferma a qualche centimetro da me.
Abbasso lo sguardo imbarazzata ma lui non ci fa caso e mi dice <<ho passato davvero una bella giornata oggi.>>

Subito torno a fissarlo, nonostante so di essere diventata rossa.
<<Anche io.>> Rispondo.
Entrambi facciamo un sorriso che pare metà buffo e metà divertito.
Passiamo qualche secondo in silenzio, imbarazzati, penso a cosa dire ma nel momento in cui sto per aprir bocca Jace mi precede.

<<Ecco stavo pensando, se magari un giorno ti andava di uscire insieme, da soli solo io te..>>
Sembra agitato e lo capisco dal modo in cui continua a guardarmi, rigirandosi sui talloni.

Non posso fare a meno di farmi fuggire una smorfia. Dio è proprio buffo.
<<Se non vuoi fa niente, non sei obbligata.>> Mi sussurra infine, massaggiandosi la nuca imbarazzato.

<<Mi piacerebbe molto.>>
Dico tranquillizzandolo. Il suo corpo che prima era rigido inizia piano piano a rilassarsi.
Non avevo idea che fosse così teso. Pochi secondi dopo socchiude gli occhi scrutandomi attentamente.

<<Sei sicura?>> Oh dio. Si Jace, si.
Dalla prima volta che l'ho visto ho sempre sognato che potesse accadere ciò che sta succedendo in questo momento e ora in questo istante sono felice più di ogni altra cosa.

<<No beh ora che ci penso...>>
Inizio a dire in tono scherzoso per provocarlo.
A quanto pare non nota il mio tono e mi guarda confuso, come se stessi dicendo cose senza alcun minimo senso.

<<Si Jace Warren,  sono sicura di voler uscire con te.>>
Questo ragazzo è più paranoico di me, e ce ne vuole, dico a me stessa , ripensando al giorno della partenza.

<<Perché stai ridendo? È per me vero?>> Chiede divertito.
<<No, in realtà stavo ripensando a ieri, sono successe così tante cose, ed ero così paranoica, quasi quanto te in questo momento.>>
Entrambi scoppiamo a ridere divertiti.

<<Devo andare.>>
Dice quasi a se stesso guardando l'orologio.
Si avvicina ancora di più a me e il mio cuore inizia a battere più forte. Mi posa un leggero bacio sulla guancia e non appena si allontana dal mio viso, mi dice <<comunque non sono paranoico.>>
Sorrido e lo saluto divertita.

<io non sono paranoico> dico cercando di imitare la sua voce, fallendo miseramente. Certo come no. Non sa mentire questo è sicuro.

Non appena sto per chiudere la porta, questa viene bloccata da un piede, riapro e vedo Jace di nuovo confuso.
<<E tu come fai a sapere il mio cognome?>> Alzo gli occhi al cielo e sorrido.

<<Ti ricordo che abito con Ashley.>>
Solo ora si ricorda del cognome? Era talmente preoccupato da non averlo chiesto prima a quanto pare.
<<Giusto. Ora vado.>> Risponde.
Lo vedo allontanarsi lasciando soltanto la scia del suo buonissimo profumo.

Mi dirigo in camera mia e tiro un grido, quasi strozzato, per la felicità.
Più che grido sembrava il verso di una qualche specie strana di animale. Ma non importa.

<<Come mai tutta sta felicità?>>
Mi volto e vedo Helena in pigiama che mi guarda confusa e allo stesso momento divertita.
<<Sei ancora arrabbiata con me?>> Chiedo ignorando la sua domanda.

<<Non potrei mai esserlo, sei la mia migliore amica e voglio solo il meglio per te. Se dici che Ashley è una brava persona allora proverò a crederti, ma le darò solo una possibilità. Una soltanto.>>

Spalanco gli occhi incredula.
<<Una possibilità va benissimo, oh mio dio è fantastico!>> Dico applaudendo le mani in segno di vittoria.

<<Però non hai ancora riposto alla mia domanda.. Voglio sapere tutto.>>
Mi prende per un braccio e ci sediamo entrambe ai bordi del letto.
Le racconto del centro commerciale, il pranzo che stava per finire con me che soffocavo,di Jace e del suo tentativo buffo di invitarmi ad un appuntamento.

<<Daniel che ti aiuta a non farti andare di traverso il pranzo? Ma sei sicura che era lui?>> Mi dice ironizzando.
<<Sisi era proprio lui, stranamente, ma non ti illudere, si è comportato male con me per tutto il resto della giornata.>> Ammetto sospirando.
Non vorrei restarci così male ma è così.

<<Non ti deve importare di lui, hai un appuntamento con Jace!>>
Mi rassicura battendo le mani dall'emozione.
Deve essere una cosa che facciamo spesso a quanto pare.
<<Beh si ma non mi ha ancora detto il giorno e in che posto.>> Ricordo.

<<Nel giro di uno o due giorni uscirete ne sono sicura, ora cambiati e mettiti qualcosa di più comodo.>>
Mi consiglia indicando i miei jeans aderenti.
Mi dirigo immediatamente verso la mia valigia e prendo un pigiama tra i tanti. Non troverò mai nulla di così comodo e confortante che non sia un pigiama.

Mentre mi sto raccogliendo i capelli in una morbida coda Ashley entra in camera nostra chiedendo se ci va di vedere un film e ordinarci una pizza per cena.
Guarda prima me e poi Helena e aspetta ansiosa una risposta. Annuisco in quanto ho il codino tra le labbra e Helena risponde
<<È un ottima idea!>>
Ashley sorride speranzosa.
<<Perfetto, chiamo subito allora!>>

Non appena si allontana prendo in mano il codino e dico ad Helena un semplice <<grazie.>>
Di tutta risposta mi sorride e insieme andiamo in salotto per scegliere insieme ad Ashley un film da vedere.
Optiamo per "Scrivimi ancora." E non appena inserisco il dvd suona al campanello il fattorino della pizza.
Ottimo tempismo.

MADNESS - Un passato da dimenticare (IN PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora