Capitolo 15

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Cammino per più di un'ora prima di rendermi conto di essermi persa.
Ormai è buio decido perciò di rifugiarmi in qualche bar e chiamare Ashley per farmi portare a casa.

Fra tanti ne scelgo uno chiamato Samantha's pub.
Sembrava quello con l'insegna più carina ed è anche il meno affollato.
È fatta con il neon che cambia continuamente colore, passando dal viola al blu, anche se dall'interno non ho idea di come sia.

Tiro un sospiro ed entro.
Mi dirigo verso il bancone sotto gli sguardi straniti di persone che nemmeno conosco.
Probabilmente si staranno chiedendo cosa ci faccia una ragazza come me qui.

Vengo accolta da una donna sulla trentina con capelli perfettamente ricci e con un sorriso così finto che mi fa passare la voglia di restare qui.

Mi siedo e la vedo avvicinarsi a me.
<<Mi può dare una bottiglietta d'acqua?>>
Alza il sopracciglio sorpresa dall'insolita richiesta ma annuisce e si dirige a prendermela.

<<Fai sul serio? Vieni in un pub per bere acqua?>>
Mi giro a destra e vedo Daniel con la testa sul bancone.
È talmente ubriaco da non riuscire nemmeno a reggere la testa, ma nonostante questo ha in mano un altro bicchiere contenente qualche alcolico.

Mi sta sorridendo in modo sincero per la prima volta, sembra così diverso.
<<Jace mi ha lasciata da sola, anzi in realtà sono stata io ad andarmene e sono venuta qui perché è tardi e non conosco il posto, non sono venuta per bere.>> Dico sbuffando.

<<Sam, preparale un bicchiere di whisky.>> Le ordina cercando con fatica di indicarmi.

<<Non ho l'età legale per bere.>> Riferisco alla ragazza cercando di fermarla.
Dopo la situazione con mio padre non ho intenzione di toccare alcol, vorrei evitare di ridurmi come lui.

<<Che tu abbia ventun'anni o no a me interessano solo i soldi.>>
Ammette la ragazza infine facendo scivolare verso di me un bicchiere pieno per un un quarto di wishy e con tanto ghiaccio.

Sposto il bicchiere in segno di rifiuto e apro la mia bottiglietta d'acqua.
<<Beh se non lo vuoi tu lo bevo io.>> biascica bevendo il suo bicchiere tutto d'un fiato.
Vedo la mano di Daniel avvicinarsi verso quello che doveva essere il mio bicchiere, lo sposto e scendendo dallo sgabello mi avvicino a lui.

<<Hai bevuto abbastanza, bevi un po' d'acqua o finirai per stare male.>>
Avvicino la bottiglietta aperta alle sue labbra ma invece di bere me la getta a terra bagnando tutto il pavimento e le mie scarpe.

<<Non ho bisogno del tuo aiuto!>> Grida infine alzandosi e barcollando verso il bicchiere di whisky.

Rimango per qualche secondo paralizzata dal suo gesto.
Inizio a sentirmi bruciare gli occhi. L'unica cosa che volevo fare era aiutarlo e lui mi ha ringraziata in questo modo.

<<Oh andiamo.. Non avrai intenzione di piangere?>>
Mi dice portandosi il bicchiere alla bocca.
Mi avvinghio verso di lui e con gesto furtivo glielo strattono via versandoglielo in faccia.

<<Non ti permettere mai più!>>
Mi guarda accigliato insieme alla folla che si è riunita per capire la situazione.
Mi copro il viso con le mani e in lacrime esco fuori.
L'aria fresca mi colpisce e lentamente inizio a rilassarmi.

Chiamo Ashley per cercare di farmi venire a prendere immediatamente, ma non risponde, l'unica cosa che sento è la segreteria. Dopo vari tentativi finalmente riesco a sentire la sua voce.

<<Ashley..>> Dico con voce tremante.
<<Eva, tutto bene?>> riesco a percepire la sua preoccupazione dal modo in cui mi parla.
<<No, sono al Samantha's pub, puoi venire? Ti prego..>> chiedo infine singhiozzando.

<<Si certo, ma non C'è Jace con te?>>
Sembra sorpresa, ma continua a non capire la situazione.
<<No, c'è soltanto Daniel nel pub, l'ho incontrato per caso, ed è ubriaco. Per favore fai presto, voglio andarmene.>>
Mi rassicura promettendomi di arrivare tra pochi minuti e chiude la chiamata.

Non appena metto il cellulare in borsa sento dei rumori provenire dal pub, mi avvicino verso la vetrata incuriosita e vedo Daniel a terra, con sopra un uomo che continua a sferrargli pugni in tutto il viso.

Senza pensarci rientro di corsa e mi dirigo verso loro due.
Strattono la maglietta dell'uomo e inizio a urlare terrorizzata.
<<Basta! Lascialo stare ti prego! Finirai per ammazzarlo!>>
Ma non mi ascolta. Devo trovare una soluzione il prima possibile.

Passano alcuni minuti e i pugni si fanno più volenti. Il volto di Daniel è ormai ricoperto di sangue e lentamente sembra iniziare a perdere i sensi.

Senza ragionare prendo una bottiglia di birra ormai vuota posta sul bancone.
La afferro saldamente e alzo il braccio per cercare di colpire con forza l'uomo.
A pochi centimetri dall'impatto vengo fermata da una mano che mi tiene saldamente.

<<Ma sei impazzita?!>>
È Ashley. È in uno stato di confusione quanto me, ma per fortuna ha capito che doveva impedirmi di colpirlo.
Mi prende la bottiglia e la riposa dove si trovava.

Dopo vari tentativi riusciamo a convincere l'uomo a smetterla, minacciandolo di denunciarlo.
Daniel giace a terra dolorante, ma per via dell'alcol reagisce a fatica.

Io ed Ashley ci abbassiamo verso di lui cercando di sorreggerlo e insieme iniziamo a camminare verso la macchina.

Mi siedo dietro accanto a lui, che, senza rendersi conto, posa la testa sulle mie spalle e si addormenta per tutta la durata del viaggio.

<<È svenuto?>> Mi chiede Ashley guardandomi dallo specchietto retrovisore.
<<Credo che si sia addormentato.>>
Ha socchiuso gli occhi lentamente prima di posare il suo viso su di me, se fosse svenuto me ne sarei accorta.

<<Daniel svegliati!>> scuoto le sue spalle parlando a voce bassa cercando di svegliarlo dal sonno.
<<Che vuoi? Sto dormendo..>>
Farfuglia senza aprire gli occhi.
A quanto pare non si è reso conto della gravità della situazione.
<<Lo avevo intuito. Scendi, dobbiamo salire a casa.>>

Finalmente ascolta le mie parole, e, anche se con fatica, scende dall'auto e si incammina verso l'entrata continuando a reggersi sulle mie spalle e quelle di Ashley.

MADNESS - Un passato da dimenticare (IN PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora