Capitolo 22

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<<Idiota! guarda dove cazzo vai la prossima volta!>> grida Daniel spingendo Isaac indietro con dei colpi violenti al petto. Probabilmente la sua rabbia è dovuta a qualcosa che riguarda lui e non me, sono certa che non si preoccuperebbe così tanto per una cosa così piccola.
<<Guarda che è lei che mi è venuta addosso!>> risponde con tono di giustificazione e alzando le mani in segno di difesa.
Nonostante non sia stata colpa sua non provo il minimo dispiacere per lui, e non ho nemmeno voglia di intervenire per fermarli.
Senza lasciar loro il tempo di accorgersene mi incammino per la via, allontanandomi fino a non sentire più le loro voci e grida.
E' un luogo abbastanza tranquillo, per niente affollato, come invece dovrebbe essere, anche se probabilmente è dovuto al fatto che è mattina e le persone saranno sicuramente alle prese con il loro lavoro.

Quando ero venuta con Jace non mi ero resa conto della varietà di negozi che ci sono, mi ero semplicemente concentrata ad ascoltare ogni singola parola di quella canzone così bella e profonda nella radio ignorando tutto ciò che mi stava attorno.
Alla mia sinistra ci sono vetrine di ogni tipo: chi vende intimo, chi scarpe e chi abiti bellissimi, di ogni gusto e stile.
Mi soffermo a guardare la quinta vetrina, un abito argentato pieno di paillettes è appeso ad un manichino in tutto il suo splendore.
Ha le maniche a tre quarti, un vertiginoso scollo a V e arriva a metà coscia coprendo tutto il corpo in modo aderente. Nonostante abbia poco seno già lo immagino su di me, indossato il giorno di capodanno per far colpo su Jace.
Il sole batte su di esso creando un meraviglioso effetto brillante che mi invoglia a comprarlo, ma il prezzo mi ferma, anche se non è eccessivamente costoso non voglio spendere sesanta euro per un abito che potrò indossare soltanto in occasioni speciali.
Rimango fissa a guardarlo finché la suoneria del telefono mi distrae: è mio fratello Christian. Subito mi spunta un sorriso dalla felicità.
<<Ciao Chris! Mi sei mancato...>> ammetto, e sulle ultime due parole mi si incrina la voce. Mi manca passare del tempo con lui e mia madre.
<<Anche tu ci sei mancata sorellina>> dice scoppiando in una risatina.
<<Ti è mancato farmi i tuoi stupidi scherzi. E smettila di chiamarmi con quel nomignolo, non sono più una bambina>> dico aggrottando la fronte e fingendomi offesa anche se so che non può vedermi.
<<Farti scherzi è la cosa che mi manca di più, s-o-r-e-l-l-i-n-a>> risponde scandendo lentamente l'ultima parola per farmi innervosire.
<<Sta' zitto>> lo intimo alzando gli occhi al cielo.
<<E va bene, come ti stai trovando lì?>> domanda con una punta di curiosità.
<<Abbastanza bene, forse ho trovato lavoro>> gli riferisco tirando un gridolino che spaventa un anziano che stava passando accanto a me. Mimo un "Scusi" con le labbra e ritorno a riprendere la discussione ridendo della faccia sconvolta del signore.
<<E che lavoro sarebbe?>> mi chiede incuriosito intimandomi a continuare quello che stavo dicendo.
<< Beh ecco, è in un bar che vende alcolici..>> ammetto tornando seria e togliendo completamente l'entusiasmo di prima. <<Assolutamente no>> mi avverte con tutta calma, forse anche troppa e questo non promette bene. <<Sai che ho bisogno di soldi.. devo pagarmi l'affitto e tutte le altre spese>> ogni volta che ripenso a tutto ciò che devo pagare mi vengono attacchi di ansia e non posso continuare così.
<<Tu non lavorerai li, piuttosto ti pago tutto io>> continua con una calma straziante senza però fermarsi <<ma non ho intenzione di lasciarti servire da bere a degli alcolizzati che non sanno di che farsene della propria vita>>. Tiro un profondo sospiro e ritorno a parlare. <<Chris, anche volendo non riusciresti a pagarmi tutto e questo lo sai anche tu. So che l'idea non ti piace e credimi non piaceva neanche a me finché non ho visto il posto, e fidati, non hai nulla di cuipreoccuparti. Tu e la mamma avete fatto molto per me ed ora è arrivato il mio turno. Non voglio continuare ad essere un peso per voi>> faccio una pausa prima di continuare <<Eva.. sai che..>> inizia a dire ma lo interrompo. <<Fammi finire. Il fatto che io lavori in un bar non significa niente, davvero, non provo più niente quando vedo un uomo ubriaco>> dico sapendo di mentire, ma so che sono le parole di cui ha bisogno.
<<Eva, tu non sei mai stata un peso per noi, non pensarlo mai e se dici di esserti buttata alle spalle quel periodo allora va bene, ti credo. sai che voglio il meglio per te>>mentre mi dice queste parole me lo immagino sorridente, con una punta di malinconia mentre ripensa ai vecchi momenti passati insieme, in cui mi consolava quando stavo male per la situazione che si era creata a casa e per i continui litigi tra mia madre e colui che doveva essere mio padre ma che ai miei occhi era un perfetto sconosciuto .
<<Vi voglio bene>> dico quasi senza rendermene conto. <<Anche noi te ne vogliamo>> ammette. Sorrido alla sua affermazione pur sapendo che quel noi non implica anche mio padre.

E così la conversazione era conclusa, lasciandomi con lo sguardo perso nell'abito argentato. Non capivo mai come le parole di Chris potessero creare in me questo stato di confusione, quasi come se fosse l'unico in grado di mettermi con i piedi per terra e allo stesso tempo riparare le mie ferite. Sapevo che i legami tra fratello e sorella fossero speciali, ma il nostro era più di questo, era come una fusione tra le nostre anime disperate, anime alla ricerca di un equilibrio che reggeva soltanto stando insieme e fondendosi insieme, nel bene e nel male.

Appena mi riprendo scatto un paio di foto all'abito per mostrarlo ad Helena e Ashley una volta tornata casa, se sarei tornata a casa, visto che non avevo di nuovo la minima idea di dove fossi e di come fare per tornare .

<<Che cazzo ti passa per la testa?! pensavo te ne fossi andata!>> Grida dietro di me Daniel facendomi sobbalzare e quasi cadere il telefono dallo spavento.
<<Ma sei impazzito?! Mi hai fatto prendere un colpo! Non farlo mai più!>> grido più forte di lui portandomi una mano al cuore e cercando di riprendermi.

MADNESS - Un passato da dimenticare (IN PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora