MADNESS - Un passato da dimenticare (IN PAUSA)

Capitolo 14

<<Cosa ci fai qui?>>
Chiedo impietrita senza togliere lo sguardo da lui.
Sposta lo sguardo verso Jace, cercando probabilmente di capire chi sia, poi torna a guardare me.

<<Abito qui, non ti ricordi? Anzi abitavo..>>
<<Perché lo dici al passato?>> non so neanche perché gli sto facendo tutte queste domande dopo tutto quello che ha fatto, ma la mia curiosità ha sempre il sopravvento.

<<Quando Luke ha scoperto quello che stavo facendo ad Helena mi ha cacciato di casa. Non so il reale motivo, credo che sia innamorato di lei quello stronzo.>> Ammette stringendo i pugni.

<<Stronzo lui? Stai scherzando spero.>>
Sento un bisogno forte di zittirlo e senza pensarci due volte poso violentemente la mia mano sul suo viso, facendo risuonare il rumore dell'impatto.

Isaac serra la mascella posando il suo palmo sulla guancia e massaggiandosela per lenire il dolore.
<<Me lo sono meritato.>>

Le persone intorno a me non capendo la situazione mi fissano sconvolte, ma le ignoro continuando a concentrarmi su di lui.
Sono sicura che se sapessero quello che ha fatto avrebbero fatto il tifo per me.

Jace mi posa una mano spalla cercando di fermarmi per farmi ragionare, ma con agilità che mai avrei pensato di avere gliela tolgo, ed inizio a dare dei colpi con le mani al petto di Isaac facendolo indietreggiare ad ogni parola che esce dalla mia bocca.

<<Ma tu! Tu! Come hai potuto farle una cosa del genere! Come?! Lei ti amava.. E tu l'hai solo usata..>>

Proprio sull'ultima parola mi si incrina la voce, sono delusa.
Delusa dal fatto che si sia lasciato sfuggire una ragazza brillante come lei soltanto per andare a letto con metà campus.

<<Lo so, lei mi amava più di ogni altra cosa e non me ne ero mai reso conto, non fin quando l'ho persa.>>
Ha gli occhi lucidi e lo sguardo fisso sul vuoto, come se stesse ripensando a tutti i loro ricordi.
<<Ma non l'ho mai usata, provavo veramente qualcosa per lei, ma allo stesso tempo avevo voglia di divertirmi..>>

<<È meglio se te ne vai.>> dico cercando di chiudere la conversazione.
<<Hai un posto dove dormire?>>
Ora è Jace a voler continuare e non capisco perché
Mi volto squadrandolo cercando di capire cosa gli stia passando per la testa in questo preciso momento.

<<No, dormo in quella panchina laggiù da una settimana.>>
Ci mostra indicando dei giardini con panchine sparse qua e la.

<<Non hai capito quello che le ha fatto?>> lo guardo confusa.
<<Si Eva, l'ho capito, ma ha detto di essere pentito. magari è vero oppure no ma bisogna dare una seconda possibilità a tutti non credi? Stai facendo la stessa con Daniel.>>
Mi posa una mano sulla guancia guardandomi in cerca di approvazione.

<<Daniel è diverso è solo..>> non riesco a finire la frase perché sto pensando a come definirlo.
<<Stronzo,egoista e bipolare?>> sospira scuotendo la testa, come per rassegnarsi al fatto di poterlo cambiare.

<<In realtà stavo per dire che è solo da capire. Non tutti aprono il loro cuore alla prima prima persona che incontrano, per alcuni serve più tempo e credo che Daniel sia uno di quelli.>>
Non riesco a capire come Jace possa difendere Isaac invece di Daniel. Si, non è una delle persone più socievoli al mondo ma è pur sempre una persona migliore di Isaac, o a almeno credo.

<<Non lo conosci.>> si limita a dire.
<<Ah perché tu invece conosci lui?>> dico indicando Isaac.
<<Helena, perfavore.>> Mi guarda in segno di suppliche ma non ho intenzione di cedere. Non sarebbe giusto nei confronti di Helena.

<<Fai quel che vuoi, solo non coinvolgermi in tutta questa storia. Perché non ho la minima intenzione di farne parte.>> riferisco indicando noi tre con gesti strani.

<<Non voglio creare casini, ti ringrazio per l'offerta ma credo che resterò qui, prima o poi troverò una sistemazione.>>
Entrambi ci voltiamo verso Isaac che si allontana di fretta e vedo Jace correre verso di lui.

<<Non ti lascio dormire fuori, dico sul serio, puoi stare da me e Daniel.>>
Riesco a sentire. Continuano a parlare per due o tre minuti a bassa voce, quasi cercando di evitare che io possa sentire

Noto lo sguardo di Isaac su di me, ma decido di non ricambiare e contino a guardare il marciapiede
<<Okay. Se proprio insisti>> sbuffa in fine con poca convinzione.

Mi volto e me vado, delusa da Jace per la prima volta. Doveva essere un appuntamento perfetto e invece l'incontro con Isaac ha rovinato tutto.
Si avvicina a me prendendomi per il braccio.

<<Non essere arrabbiata con me, sto solo cercando di essere gentile con lui. So cosa si prova a non avere una casa e a non avere nessuno da cui stare.>>
Mi confida tenendo un espressione sul volto triste, forse è compassione.
Vorrei tanto chiedergli di raccontarmi come è finito in quella situazione, ma ora l'unica cosa che voglio fare è andarmene.

<<Ho capito, ora lasciami andare.>>
Scosto la mano e riprendo a camminare, ma ecco di nuovo la mano di Jace posata sul mio polso.

<<Dove stai andando?>> chiede preoccupato.
<<A casa.>> Dico fulminandolo e aumentando il passo per non farmi raggiungere.

<<Eva!>> Lo sento gridare.
Ne ho abbastanza, sono furiosa e voglio andarmene il prima possibile prima di dover mettere le mani in faccia anche a lui per aver deciso di ospitare Isaac.

<<Che c'è?!>>
Sbotto scocciata per tutte le volte che mi ha fermata mentre camminavo.

<<Beh ecco, stai andando nella direzione sbagliata, la casa è dall'altra parte..>>
Ammette massaggiandosi la nuca e indicandomi la direzione.

<<Oh.>> arrossisco.
Abbasso lo sguardo e me ne vado, seguendo la strada indicata da Jace.