Capitolo 13

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<Non potrebbe andare meglio.> dico a me stessa mentre mi incammino con lui verso la spiaggia ormai quasi deserta.

Le onde, il tramonto, sembra di essere in un sogno, ma un sogno non è.
Io sono qui e lui è accanto a me, a farmi sorridere veramente.

Entrambi togliamo le scarpe per fare una passeggiata in spiaggia.
Cammino di fianco a lui, tenendolo per mano osservando ogni singolo suo movimento, ogni singolo gesto e mi sento persa. Non riesco nemmeno a capire il perché, ma c'è qualcosa in lui, qualcosa di speciale, che mi fa quest'effetto.

Mi sembra di non meritare tutte queste attenzioni, tutti questi piccoli gesti, che possono sembrare poco agli occhi degli altri, ma che in realtà per me sono molto.

<resterete dei falliti> ricordo le dure parole di mio padre.
Ma si sbagliava, in questo momento non chiederei di meglio, ogni piccola sofferenza quando sono accanto a lui svanisce. Riesce a farmi divertire, invece di farmi piangere.

Sorrido, come mai avrei fatto in passato.
Può sembrare banale ma non lo è. Quando la vita ti rema contro passi il tuo tempo a chiederti perché, perché proprio me?

Ma ora più che mai, mi chiedo che cosa io stia provando in questo momento, non è amore, non ora almeno.È molto di più.
È speranza, speranza di poter finalmente avere accanto a me una persona che mi voglia bene, e che magari un giorno possa innamorarsi di me come ho sempre desiderato, come ho sempre meritato.

<<Ora facciamo un bel bagno!>>
In una frazione di secondo vengo sollevata dalle muscolose braccia di Jace.
Provo a dimenarmi nel tentativo di fermarlo ma non ci riesco.

Mi trascina in mare, fortunatamente alla riva e mi posa delicatamente, i nostri volti si trovano esattamente a un palmo di distanza.
Mi stacco da lui furtivamente.
<<Questa me la paghi!>> dico schizzandogli un po' di acqua sul viso.

<<Ah si?>> Ha uno sguardo malizioso, subito corro via dall'acqua per evitare di dover fare il viaggio di ritorno a casa tutta bagnata.

Entrambi iniziamo a correre come due bambini, io cerco di sfuggirgli e lui di raggiungermi.
Dopo pochi minuti riesco ad uscire dalla spiaggia arrendendomi per la stanchezza.

In pochi istanti mi raggiunge, si avvicina a me e tenendomi per la vita sorride <<è stato facile raggiungerti, dovresti seriamente prendere in condirezione l'idea di fare un po' di sport, non vorrei che qualche maniaco ti inseguisse.>>

Lo guardo facendo il broncio. <<So benissimo difendermi da sola e poi non c'è bisogno di saper correre veloci, basta sapere in che punto colpire.>>

Mi guarda fingendo di essere sorpreso dalla mia risposta.
<<Se la mettiamo così allora dovrò fare attenzione con te.>>
Socchiudo gli occhi tentando goffamente di essere il più seria possibile.
<<Menomale che lo hai capito.>>

Non appena finisco la frase noto il suo sguardo cambiare, si è fatto più serio e so con certezza che non sta più scherzando come prima.

<<Vorrei davvero che tra noi due le cose potessero funzionare, più di ogni altra cosa, sin dal primo momento in cui ti ho vista.>>
Mi si stringe il cuore. Mai avrei immaginato di sentire queste parole oggi.

<<Jace..>> Accenno a dire, ma mi interrompe per finire il discorso.
<<Vorrei poter passare ogni giorno con te, come oggi, ma ci sono così tanti problemi del mio passato, non vorrei coinvolgerti in tutto questo.>> finisce di dire, sospirando combattuto.

Mi avvicino di un passo a lui posandogli una mano sul viso e tenendo la sua mano con l'altra.
<<Non mi importa. Non mi importa quali problemi tu abbia. Non mi importa se il tuo passato verrà a tormentarti. Io ci sarò sempre, sappilo. Non puoi permettere che queste piccole cose ti logorino dentro.>> sto cercando di tranquillizzarmi ma più parlo con lui e più mi agito. Sembrava tutto così bello fino a poco fa e ora tutto sta iniziando a svanire lentamente.

<<Eva, non sono piccoli problemi..>> ammette abbassando lo sguardo, quasi in segno di rassega o vergogna.

Gli sollevo il mento per poterlo guardare dritto negli occhi.
<<Troveremo una soluzione, e se non c'è ci convivremo, ma perfavore, tentiamoci. Bisogna saper andare avanti.>>

Gli brillano gli occhi, capisco dalla sua espressione di essere riuscita a fargli capire che i suoi problemi non saranno un ostacolo per me.

<<Eva..>> Mi sussurra.
<<Si?>> Chiedo con un filo di voce.
<<Voglio tentare.>>
Abbassa lo sguardo verso le nostre mani e intreccia le nostre dita.

Rialzo lo sguardo e capisco che si sta avvicinando a me.
Sto per fare lo stesso, ma dietro di lui c'è un volto che ho già visto, subito rabbrividisco. No, non può essere lui.

Jace nota la mia agitazione e si volta per capire il perché della situazione.
<<Lo conosci?>> Chiede preoccupato.
In questo momento non ho le forze per rispondere.
Mi limito semplicemente ad annuire.

<<Chi è? Scusa forse sto facendo troppe domande..>> è confuso.
<<Ecco lui è..>> tento di dire ma vengo preceduta.
<<Sono Isaac. È un piacere rivederti Eva..>>

MADNESS - Un passato da dimenticare (IN PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora