Il viale dei cipressi

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Sono alla villa.
Quanti ricordi sono imprigionati qui dentro!
Mentre percorro il lungo viale delimitato alle estremità da alti pioppi e vasi con piante che non conosco, sorrido.
E il mio sorriso è sincero e colmo di nostalgia.
Perché io vivo di ricordi, e sempre per me sarà così.
Con gli occhi seguo la strada cementata che termina con il  patio azzurro che tante serate ha accolto sotto la sua sferica tettoia.
In Sicilia la ceramica è sempre stata la protagonista, ma in modo particolare a Caltagirone.
Infatti qui ogni singolo e minuzioso dettaglio è decorato con la ceramica.
La mia mente non può che ritornare ai tempi in cui, d'estate, si approfittava della frescura portata dalla sera per sedersi sulle panchine che una volta erano verdi ma che ora sono scolorite dal sole e dai tanti anni passati, che circondano l'intera piazza.
Quando ero più piccola e venivo a trascorre, come sempre, le vacanze, il comune organizzava dei piccoli concerti sinfonici sotto il patio accompagnati da fuochi d'artificio colorati.
Che peccato che non abbia più potuto assistervi!
La piazza è arricchita anche con un laghetto abitato da tre anatre bianche e nere.
Venivo spesso a portare briciole di pane, come si vede fare ad Hansel e Gretel nella fiaba, per poi lanciarle nell'acqua.
La mia infanzia è disseminata anche qui, tra i fiori di campo azzurri che sono piantati nei sentieri.
Questo pomeriggio la villa è piuttosto affollata; molti gustano la famosa granita siciliana seduti sotto il grande ombrellone del bar, altri invece scattano fotografie sotto al sole ancora cocente, altri ancora camminano.
Non sembrano prestare troppa attenzione alla mia piccola presenza.
D'altronde stanno vivendo le loro vite, sono io che ho momentaneamente sospeso la mia per ammirare e vivere quelle degli altri.
Eppure non mi pento di averlo fatto.
Il rancore non hai mai fatto parte di me.
Camminando vedo una coppia di sposi che si abbraccia.
Leggo la data di oggi creata con i fiori: 21 agosto 2017.
Oggi è nata mia nonna, la giornata è speciale perché segna il mio affetto verso di lei.
Sarà unica anche per quei due giovani che si sono uniti in matrimonio.
Spero che possano trovarsi bene, insieme.
Solo ora mi accorgo che il sole sta bruciando la mia schiena nuda.
Mi conviene andare, altrimenti rischiero' di annegare tra i ricordi.
Non voglio soffrire per la nostalgia dei tempi passati qui, amata terra.
Una targhetta segna il nome del vialetto che sto attraversando:
"Viale dei cipressi".
Adesso so come si chiama lo scrigno che custodisce una parte del mio cuore, e non lo dimenticherò.
Certe sensazioni, certe emozioni sono tatuate dentro la pelle, e niente o nessuno potrà mai cancellarle.

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