Aveva un disperato bisogno di stare da sola, fatta eccezione per la sua mente.
Sarebbe rimasta con lei per sempre, punto di riferimento nel dubbio e nello sconforto.
Odiava il ricordo delle urla contro di lei, i gemiti spezzati del pianto quando veniva picchiata.
Ma, più di tutto, odiava se stessa e ciò che era diventata con il passare delle ore, dei minuti, dei secondi.
Guardò la sua immagine riflettersi sul piccolo specchio della camera.
Era un regalo di sua madre, e ogni volta che lo guardava non faceva che pensare a quella morte prematura e ingiusta.
Si guardò.
Vistose ombre scure seguivano la linea dei suoi occhi.
Le labbra rosse ricordavano ancora vividamente il sapore del sangue.
Sussulto' nel vedersi.
Era cambiata così tanto, negli ultimi tempi?
No, si disse, non poteva essere stato possibile.
Il tempo aveva davvero potuto trasformare e stravolgere completamente la sua vita?
Si portò una mano sulla guancia, baciata da lui l'ultima volta.
Ora, quei benefici erano svaniti nel nulla, rimanevano soltanto i segni delle torture subite.
Ripenso' a tutti i momenti passati senza sapere chi fosse veramente.
A tutti gli istanti trascorsi insieme a lui, alle carezze ricevute e date, e poi...
Solo dolore.
L'immagine allo specchio era quella di un mostro.
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PENSIERI LIBERI
RandomNon si tratta di una storia né di un racconto, di una poesia o di un romanzo. Qui raccogliero' pensieri, riflessioni e analisi su situazioni, paesaggi e natura, in cui credo personalmente.