Il volto del dolore

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Non vi siete mai sentiti fuori posto, nel mondo, con gli altri e con voi stessi?
Non avete mai pensato di abbandonare tutto da un momento all'altro e di cambiare luogo e destinazioni?
Io spesso ci ho pensato, e tutt' ora continuo a pensarci.
Chi può saperlo; forse il mondo non è fatto per me e io non sono fatta per lui.
D'altro canto, chi mai ha detto che bisogna sempre sorridere, nonostante tutto?
A volte questa sensazione di estraneità mi pervade completamente, non dandomi tregua.
A volte mi odio, altre volte invece mi voglio bene e accetto la mia personalità.
A volte provo un'irresistibile voglia di scappare da tutto e tutti ed andare verso luoghi lontani e sconosciuti.
Luoghi dove nessuno sa chi sono o è interessato a saperlo.
Ci sono giornate in cui un silenzio può fare può rumore di mille parole; altre in cui un abbraccio potrebbe curare una ferita profonda.
Giornate in cui si vorrebbe solamente essere capiti, ma ciò non avviene.
E la mancanza di dialogo e comprensioni, inevitabilmente, porta ad altro dolore e ad altre lacrime.
Vorrei gridare ed esternare le mie paure e i miei dubbi, ma poi mi fermo, sapendo che nessuno potrà mai, fino in fondo, capire le mie ragioni e i miei sentimenti.
Sono già stata calpestata troppe volte, non voglio più essere la schiava di me stessa e delle mie paure.
Voglio riprendere in mano la mia vita e darle una svolta decisiva.
Concedermi, almeno, una seconda possibilità.
Se butterò al vento anche quella, allora mi sarà permesso di dire che ho perso me stessa.
E, dunque, tutto.

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