capitolo 13

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"Allora ragazzi che ve ne pare? " chiesi scombussolata dalla sensazione appena provata

"Summer, sei la migliore"
"Io non ho parole"
"Hai talento"
"Ma quanto hai speso? " mi chiesero felici e curiosi

"Grazie, non è importate quanto ho speso, ho speso la cifra che era necessaria" dissi un po'malinconica

"Oh no, Summer, non dirmi che lo hai fatto" mi chiese preoccupatissima Grace, capendo ciò che intendeva abbassai lo sguardo per affermare

"Hai preso i soldi dal fondo universitario? "
Annui, lasciando che una piccola lacrima scorresse sul mio viso

"Perché? " chiesero Derek e Fall

"Per SMS in aereo, avvertii i miei che me ne sarei andata, gesto stupido ed egoista, così mi hanno chiuso il fondo bancario, allora ho usato la password della carta dei miei nonni, ma non ne ho presi molti, se ne sarebbero accorti, l'unico modo era quello del fondo universitario, che era leggermente più alto del costo dell'arredamento" dissi ormai in lacrime

"Summer, tranquilla....ehi piccolina, ti aiuteremo noi con il fondo universitario ok? Probabilmente arriverai un anno in ritardo, ma andrà tutto bene" disse Fall per consolarmi portando una mano dietro la mia schiena e muovendola su e giu, provocandomi altri brividi

"Sapete...ormai è fatta, per ora sono solo preoccupata che devo svegliarmi ancora più presto del solito per andare a scuola, studiare per il diploma, farla pagare a Jackson e aiutare il preside con le gare studentesche....a cui credo che dovrò rinunciare"

"Se vuoi vedo io chi può sostituirti" mi disse Julia

"Certo grazie" dissi sforzando un sorriso

*****

Tornai a casa (quella dei miei)  con Fall, così avremmo portato la mia Arley Devinson e la mia Porsche a casa.

"Allora io voglio portare la moto" disse in tono severo

"No la porto io"

"Non era una domanda piccolina innocente" disse facendo un ghigno

Sbuffai per quanto fosse infantile. 

Salii in macchina, la misi in moto (stavolta si accese)  e partimmo.

******

Driiinn

Quella mattina mi alzai alle 5:50 per arrivare ancora prima a scuola...dato che da Malibu al centro di Los Angels ci vuole un po', ma anche perché dovevo parlare con il preside.

Quella mattina optai per un top rosso sportivo di Pull and Bear, una gonna a giro nera e delle francesine, per concludere con uno zainetto di Pimkie a fantasia floreale.

Salii sulla porsche e mi diressi da Starbucks,  che era vicino alla scuola, per prendere un caffè con Lydia e Simon.

***

"Ciao Summer, come va?"  mi chiese Simon

"Bene, ho appena preso un'appartamento a malibù"

"Ci fa piacere, ma intendevo come va con il piano di Jackson? " mi ridisse, rimasi scioccata, l'unico pensiero che passava per la testa dei miei amici era se mi stavo allenando.

"No, non mi sto occupando ora di Jackson, perché tutti sono capaci di risolvere le cose con la violenza" sbraitai "ma siccome è un problema vostro e non mio, dovreste vedervela voi, state facendo la figura degli stupidi, dei bambini, quando in realtà non lo siete" continuai furiosa "se davvero vi importasse, se davvero non la volete dare vinta a Jackson, beh miei cari dovete vedervela da soli" conclusi prendendo il mio zaino, il mio caffè e me ne andai.  Lydia cercò di fermarmi ma non la ascoltai, salii in macchina, misi in moto e andai a scuola.

Arrivata a scuola rimasi in quarto d'ora davanti all'entrata facendo su e giù, pensando a cosa dire,  quando....

"Shepard, che ci fa qui?" mi chiese il preside

"Bhè signor Brentford, le devo parlare a proposito della gara studentesca" cominciai

"Si, mia cara, le competizioni inizieranno venerdì e termineranno venerdì prossimo, si svolgeranno nelle aule di informatica, scienze, palestra e cortile..."

"Signor Brentford, so come si svolgono le gare, ho partecipato ad esse per quattro anni ormai. La volevo informare che non posso fare il giudice di gara" dissi soddisfatta, ma anche un po' triste. Il preside mi guardo leggermente deluso e aggiunse: "Ma è proprio sicura di voler rinunciare? "

"Si, sto attraversando un brutto periodo e ho bisogno di soldi per l'Università. "

"Capisco, bhe in questo caso mi tocca trovare un sostituto..."

"La ringrazio" dissi girando sui tacchi e dirigendomi in classe.

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