capitolo 10

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Dopo ore di camminata, visto che il mio caro Fall non voleva uno stupido taxi, arrrivammo davanti ad un edificio <<Paris Resort>>, era una palazzina molto graziosa, di un'intonaco color crema, in alto il tetto era bianco panna, trasmetteva un'aria di tranquillità, ero soddisfatta, fino a quando non notali le tre stelle.

"Fall, mancano due stelle, secondo te le hanno rubate? "

"Secondo me è un normale hotel a tre stelle Summer"

Rimasi shoccata, cosi ribadii

"Fall, ma....è tre stelle, non a cinque, a tre, sei sicuro di non aver sbagliato strada di nuovo? "

"Si Summer, sono sicuro! Devi smetterla di pensare al lusso, sembri una bambina viziata! Smettila, se non ti piace ti accompagno dai barboni a cinque stelle ok? E ora se non ti dispiace..." mi urlo contro facendosi strada attraverso le porte di vetro della palazzina

Aveva ragione, ero una bambina viziata, cosa che mi miei genitori hanno sempre voluto, che io fossi viziata e snob, e io per darli il filo da torcere cominciai a fare boxe, così mi ricordai veramente chi ero, facendomi coraggio e dicendo a me stessa <<che sarà mai>>.

Mi affiancati a Fall, alla reception, che cercava di comunicare con la receptionist.

"Faccio io" dissi comprensiva, chiedendo in francese alla ragazza dai capelli rosa davanti a me, di darci una camera con due letti singoli.

***

"Scusa per prima, hai ragione, sono viziata... "

"Gia"

"E prepotente"

"Anche quello non è da escludere "

"Perciò prometto di essere una brava bambina altruista"

"Così mi lascerai prendere il letto vicino alla finestra? "

"No, scordatelo, tutto ma non quello" replicai facendo ridere il mio amico a crepa pelle.

"Okok, lottatrice, a patto che domani ci si allena"

Risposi mettendo la mano destra sulla fronte e le spalle in fuori <<si signore!!>>

***

La camera era stupenda: le pareti erano bianche, ma non quel bianco sporco,  sembrava che fossero appena state pitturate; per terra si estendeva una moquet grigio freddo; al centro della camera sorgevano i letti a baldacchino, con le tende ai quattro lati; di fronte ai letti un mobiletto enorme con sopra una TV a shermo piatto; infondo a destra il bagno, con una doccia magnifica,  e difronte all'entrata, una finestra gigantesca che dava su un balcone, abbellito con un tavolino di vetro, un vaso e delle sedie imbottite, dal quale si poteva vedere la Tour Eiffel, era magnifico.

"Wow...." sospirai

"Eheh, così ti piace, non è pieno di polvere e quant'altro..." disse scontroso

"Ok, hai ragione, cosa vuoi che faccia per farmi perdonare? " chiesi speranzosa e un po' scocciata

"Desidero vivamente che tu apri gli occhi sul comportamento di determinate persone"

Dopo aver detto ciò, mi diede le spalle cominciando a mettere a posto la valigia.

In che senso, <<aprire gli occhi>>, sono sempre attenta a ciò che accade intorno a me, perché avrei duvuto prestare più attenzione, soprattutto sul comportamento di certe persone, ma quali persone?! 

Scossi la testa per togliere questi pensieri confusi e cominciai a disfare anche io la valigia.

Così dopo aver finito, Fall si stese sul letto a guardare la tv, mentre io presi la mia borsa di Chanel dirigendomi per le vie di Parigi.

Il mio istinto, mi portò sotto la torre, mi misi al centro, mi stesi e guardai dal basso l'immensità della costruzione

"Bella vero?" mi disse una voce dolce e profonda

"Si, molto " dissi con circospezione

"Scusa, non mi sono presentato....mi chiamo Derek"

"Summer piacere, vuoi stenderti qui? "

"Si grazie. "

"Allora...sei americano? "

"No, ho vissuto in America per cinque anni, ho capito che eri americana dal tuo accento, all'Hotel."

"Alloggi li? "

"In realtà no, ci alloggia mia cugina Charlotte"

"Ah"

"Ti va di prendere qualcosa al bar? "

"Si grazie Derek"

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