capitolo 24

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Derek's pov
Era il primo giugno. Io e Summy quella mattina facemmo gli esami. L'ultimo in realtà. E quel pomeriggio  avevo un aero per Parigi.  Non sapevo come dirlo alle altre. Mi ci ero affezionato davvero tanto. Alla piccola Julia,  che con le sue guanciotte e gli occhi da bambola otteneva tutto ciò che desiderava,  la cazzuta di Summy che sembrava dolce ma se la si faceva incazzare era la fine e poi la mia Grace...la più importante. I suoi capelli rossi, dall' odore di fragola, gli occhi marroni, il sorrsiso splendente, il mio cuore batteva per lei, come avrei fatto a dirglielo. Al solo pensiero mi prendeva il panico. L'amavo, seriamente, anzi no, non l'amavo, ceh si, ma quella parola era troppo piccola per contenere tutto il mio amore per lei. Era una una ragazza radiosa, solare, divertente, perfettamente mia. Solo che questo lei non lo sapeva.

Scesi le scale con le valigie, feci un colpo di tosse per attirare l'attenzione delle ragazze che erano sedute sul divano a vedere la tv. Tutte e tre si girano.
<<Ei francesino dove te ne vai?>> fece Julia
<<Torni in Francia, eh?>> la segui Summer, che di alzò dal divano e si avvicinò a me abbracciandomi, mantendendo sempre un'aria immobile, fredda.
<<Appena finisco il campionato ti raggiungo>> mi fece sorridendo.
<<No. Mi raggiungerai quando lo vincerai e farai il culo a tutte>> le sorrisi orgoglioso della ragazza di fronte a me.
Julia si alza.
<<Mi lasci sola con le sclerotiche? Davvero?>> facendo la finta offesa, con un piccolo ghino
<<Nha, te la caverai cherié non ti preoccupare sono innoque. Da loro del cibo e andrà tutto per il meglio>> risposi da professore altezzoso
<<Mi mancherai Derek>> disse facendosi seria e triste, scoppiando il lacrime fra le mie braccia.
Ne mancava una. La mia principessa.
<<Così...così te ne vai sul serio.>>  disse barcollando avanti e indietro sui piedi, con le mani dietro la schiena
<<Oui mon cherié. Devo...devo tornare a casa.>>
<<Perché non mi hai mai chiesto di uscire?>> il mio cuore si fermó. Tutt'un tratto.
<<Io...io non lo so. Non...non volevo rovinare il nostro rapporto. Sei stata, sei e sarai la mia principessa. Anche se non lo vorrai. Avrai un posto fisso nel mio cuore. Che batte a ritmo con i tuoi respiri, con le tue parole, con i tuoi sorrisi, con il tuo.>> sparai tutto. Tanto ormai la frittata è fatta pensai.
Lei sorrise, con le lacrime agli occhi
<<Au revoir mon amour>> disse con l'accento americano. Ma il solo fatto che parlò in francese mi commosse.
<<Au revoir, mon vie...je t'aime>> le dissi baciandola sulla guancia, fu la prima volta, tutt'ora non so da dove uscì quel coraggio. Fatto sta che furono i secondi più belli della mia vita.

Grace's pov

Appena Derek se ne andò, caddi a terra, sulle mie ginocchia, sconsolata, affranta, distrutta, in un pianto isterico. Julia e Summer mi fecero forza, non sapevano che dirmi, io non sapevo che dirmi. Derek era un ragazzo speciale, mi ha sempre fatto ridere, fino a farmi sentire la fitta allo stomaco per le troppe risate; siamo stati sempre uniti, fin da quando quella pazza di Summer ce lo presentó. Sinceramente non sapevo cosa fosse l'amore...ma con lui tutto era più...più magico, surreale, meraviglioso.

In quel momento realizzai quanto la vita fosse ingiusta: Julia si sentiva con uno del bar della spiaggia, carino si ma niente di che; Summer si era fidanzata con Thomas, e io? Potevo avera una gioia? Ahahahahaha ma te pare? Grace una gioia ma ovviamente no.
Mi alzai e andai in camara mia, presi il mio computer e cominciai a guardare serie tv, film, insomma tutto ciò che poteva distrarmi.
I giorni seguenti li passai nello stesso modo, passando dalla camera al bagno, dal bagno alla camera. Non mangiai nulla, non avevo fame, il mio corpo ripudiava il cibo.

Summer's pov

Era il 2 giugno, il giorno prima delle nazionali. Ero in uno stato di ansia tremendo, ansia mista ad eccitazione. Alla fine l'esito non mi sarebbe importato più di tanto, una volta finito sarei andata a Parigi. Due giorni prima, ricevetti dall'università delle belle arti di Parigi una borsa di studio è vero mi piacevano i libri, ma erano solo una passione, il lavoro dei miei sogni è sempre stato quello nel campo dell'architettura...non so come spiegare, ma mi piaceva molto arredare, davvero tanto, per questo decisi di voler fare l'architetto d'interni.
Non lo dissi a nessuno fu il mio piccolo segreto.
<<Piccolina sono fuori.>>  mi scrive Thomas, il mio ragazzo
<<Arrivo, il tempo di trovare i guantoni e scendo>>  si era offerto di distrarmi un po' e io ovviamente non ho saputo rifiutare.
Appena scendo mi sorride, uno di quei sorrisi indimenticabili.
Mi prese per mano
<<Dove vuole andare la mia principessa?>>
Fece dandomi un bacio
<<In spiaggia. Ci vuole proprio un momento tutto per noi>>

Nel tragitto lo guardai pensando <<ma quanto sono fortunata>>. L'unico ragazzo che mi
aveva fatta sentire una ragazza normale, non ricca e snob, non me lo ha mai rinfacciato. Stare con lui per me voleva dire essere libera di esprimere ciò che ero era proprio accanto a me, al volante della sua Range Rover nera. Quella volta, al club, mi setii felice, per davvero, lui....lui mi rendeva felice.
Ad ogni suo sguardo trasalivo, mille brividi si impossessavano del mio corpo, improvvisamente si accendeva un focolare nel petto.
Arrivati in spiaggia ci stendemmo sulla sabbia a fissare il paesaggio
<<Sei pronta per domani?>> mi chiese curioso
<<Mh...non vuoi saperlo.>>
<<Si invece. Dai....>>
<<No. Per nulla. Sono in ansia e non mi importa vincere o perdere. Ma se abbandono mio padre rimane deluso di nuovo, e deluderei tutte le persone che contano su di me. Non posso proprio non andarci>>
<<Hai mangiato in questi giorni?>>
<<Si, se non avessi mangiato adesso sarei dal Mc a scrofare>>
Scoppiò in una fragorosa risata, contagiando anche me. Si avvicinò lentamente e poso le sue labbra sulle mie. Fu un bacio lento ma passionale. Il nostro ultimo.

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