Capitolo 25

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Harry's POV
Lo guardai negli occhi prima di distogliere lo sguardo e mettere le mani in tasca. Adesso ricordavo il motivo per cui avevo accettato di venire ad Hogsmeade.
Sentivo ancora i suoi occhi su di me e mi decisi a parlare
"Ciao" dissi in un sussurro
"Come stai?" Disse
Alzai lo sguardo da terra per guardare nella sua direzione e incrociare il suo sguardo ma non risposi alla domanda.
"Senti Harry, io non so come ci si comporta in queste situazioni"
"Vuoi dire che non ti sei mai trovato davanti a una persona che hai ferito a morte?" Domandai prezzante
"No, cioè si, ma non erano persone di cui mi importava veramente"
Guardai Draco sorridendo
"È pensare che una volta avrei creduto ciecamente alle tue parole"

Draco's POV
Non puoi nemmeno immaginare quanto male mi facciano le tue parole
Pensai, ma non lo dissi in fin dei conti era quello che mi meritavo, lo avevo lasciato da solo quando più ne aveva bisogno, dopo che gli avevo promesso che ci sarei sempre stato. Dopo che lui mi aveva perdonato per aver preso il marchio.
"Che fai non parli più?" La voce di Harry mi riportò alla realtà
Lo guardai negli occhi e notai che sembrava essere davvero stanco. Aveva l'aria di chi non dorme da molto
"Tempest mi ha detto delle visioni"
Complimenti Draco bel argomento che hai scelto. Mi pentii subito di quello che avevo detto ma ormai era troppo tardi
"Ci ho fatto l'abitudine" mi rispose freddo
Vorrei chiederli cosa vede quando arrivano, anche se posso immaginarlo. Tutte le cose che avrei voluto dirgli mi morirono in gola e un silenzio imbarazzante scese nella radura.
Quando ad un certo punto Harry parlò
"Vorrei solo sapere una cosa..."
"Dimmi"
"Sei venuto con qualcuno?" Disse con la voce tremante
"No" lo vidi rilassarsi notevolmente dopo la mia risposta.
Ci tenevamo ancora troppo. Entrambi.
Harry fece un respiro profondo poi parlò
"Senti io l'ho comprato prima che mi lasciassi e non ha senso che io me lo tenga. Tieni"
Lo guadai stordito, mi aveva già comprato un regalo...
"Grazie" dissi.
"Io vado, ci si vede a scuola" e si incamminò verso la via principale. Non provai a fermarlo sapevo che sarebbe stato inutile.
Guardai il regalo che avevo tra le mani. Non sapevo come reagire: aprirlo o ridarglielo? Ci avrei pensato più tardi, lo rimpicciolii per metterlo in tasca e decisi di raggiungere gli altri ai tre manici di scopa.
Decisi però di non passare per la via principale e mi addentrai per i vicoli poco frequentati dagli studenti. Camminavo distratto con lo sguardo fisso sui miei piedi quando la vetrina di un negozio attirò la mia attenzione.
Era una libreria piuttosto antica in cui sembrava regnare il caos più totale. Decisi di entrare. Appena varcai la soglia sentii suonare un campanello e subito dopo il suono di molti libri cadere a terra.
"Un cliente... Non ne aspettavo oggi..."
Sentii la voce provenire dal retro e poco dopo vidi sbucare da una porta quello che doveva essere il proprietario.
Il signore sembrava essere molto anziano ma ancora in gamba, per certi versi mi ricordava Olivander.
Il signor Olivander sommerso dalle bacchette e lui sommerso dai libri.
"Salve" dissi
"Buongiorno"
"Vorrei vedere il libro che ha in vetrina, se non le dispiace" chiesi
"Lo prendo subito" dissi e poco dopo aggiunse "non aspettavo clienti oggi. È San Valentino gli studenti sono impegnati e non sono comunque molti quelli che entrano qui"
Mi sembrava che avesse bisogno di parlare un po' con qualcuno. Poi continuò
"Allora, perché ti interessa questo libro?" Chiese porgendomelo
"Diciamo un regalo in ritardo..."
"Ti eri dimenticato?"
"È un po' più complicato di così"
"L'amore non è complicato, siamo noi che non siamo più abituati ad essere semplicemente felici, andiamo nel panico e roviniamo tutto a volte"
"Ha ragione, ho proprio combinato un casino" dissi sospirando
"Siete giovani se non li combinate adesso" disse ridendo "cosa ne pensi del libro?" mi chiese
"Lo prendo" dissi deciso.
Lo seguii vicino al bancone porgendogli le monete, quando sentimmo il campanello della porta e una voce famigliare arrivò alle mie orecchie
"Ciao Francis"
Mi voltai e rimasi sorpreso di vedere mia sorella
"Ciao Tempest" le rispose il proprietario poco prima che lei si accorgesse di me
"Che ci fai qui?" Mi chiese Tempest
"Voi due vi conoscete?" Chiese Francis
"È mio fratello" rispose lei con un sorriso
"Ma allora sei il famoso Draco. Tempest mi ha parlato un sacco di te"
Ero abbastanza confuso ma adesso capivo dove mia sorella spariva per ore dopo lezioni con Silente
"Si sono io" dissi ridendo
"Ecco qui il tuo libro" disse passandomelo
"È stato un piacere conoscerla" dissi uscendo
"Draco aspettami. Sono solo passata a salutarti Francis" disse abbracciando l'anziano signore
"Dimmi solo se è andato tutto bene"
Mia sorella sorrise
"Benissimo"
"Hai seguito i miei consigli?"
"Tutti e avevi ragione"
"Sono molto contento." Disse prima di salutarci.
Io e Tempest uscimmo dalla libreria e notai che aveva cominciato a nevicare
"Gli altri sono ai Tre Manici di Scopa andiamo?"
"No, credo tornerò ad Hogwarts, ho delle cose da fare"
"Come vuoi, ci vediamo più tardi"

Arrivai ad Hogwarts e salii sulla torre dei Grifondoro sperando che la parola d'ordine non fosse cambiata dall'ultima volta. Arrivai davanti al quadro della Signora Grassa e dissi
"Gelatine tutti i gusti più uno" ricevetti uno sguardo scettico dalla Signora ma lei aprì comunque la porta.
Corsi nella camerata di Harry e non appena mi avvicinai alle sue cose ispirai a pieni polmoni il suo profumo.
Lasciai il regalo sul suo comodino con un biglietto e uscii dal dormitorio capendo, forse per la prima volta, cosa significa voler così tanto qualcuno da star male.

C.C.
Mi scuso per aver aggiornato solo ora ma meglio tardi che mai. Spero che il capitolo vi piaccia e se è così fatemelo sapere con un voto e un commento. Mi scuso per eventuali errori. Grazie visto che continuate a seguire la mia storia anche se aggiorno una volte ogni morte di papa.

Avrò cura di te -Drarry-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora