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"Alex mi spieghi perche ti sei ridotta all'ultimo minuto per comprare i quaderni, i libri, le penne e tutto il resto?"

Alexis era una ragazza dai capelli biondi e ondulati, dagli occhi verde chiaro, alta, magra e bellissima, ancora non riesco a capire come aveva fatto a non trovare un ragazzo.
In realtà tutti gli giravano attorno ma lei rifiutava sempre, diceva che era in cerca del vero amore e che non voleva mettersi con il primo che passava.

"Senti non mi ero ricordata prima, ora per favore mi aiuti o devo subirmi un'altra predica da te come ha fatto mia madre?"

"No, ora ti aiuto, ma mi devi un favore Alexis Prior!"

Quella stessa mattina Richard era partito e il pomeriggio mi ritrovai a comprare cose di Alex per la scuola.
Con l'occasione coprai anche una matita nera con un brillantino blu sopra che mi piaceva tanto.

"Quanto sei nervosa da uno a nervosa?" chiese Alex continuando a guardare i quaderni di vari colori.

Feci una risatina.
"Be sono decisamente davvero molto nervosa" continuando a guardarla frugare tra alcuni quaderni.

"Be è normale, compagni nuovi, professori nuovi, la cosa positiva è che ci sono io che faccio la tua stessa scuola quindi ti starò sempre accanto, solo è detto che in alcune ore avremmo materie diverse. Ma tranquilla ci sarò io sempre all'inizio della scuola, all'intervallo, alla fine e persino mentre torniamo a casa dato che le abbiamo una opposta all'altra. Ti faro conoscere persone nuove, ragazze simpatiche e...
Siiii trovato!" disse velocemente estraendo un quaderno tutto viola con dei gabbiani celesti sopra.

A volte Alexis parlava cosi veloce che facevo fatica a capirla.

D'altronde aveva ragione, infatti lei viveva in una palazzina a schiera, che era all'opposto di casa mia e a dividerci c'era il parco dove passavamo la maggior parte delle giornate.

Alex pagò tutto e uscimmo dalla cartolibreria.

"Andiamo da Starbucks?" mi chiese lei.

"Si, ho voglia di un caffè" risposi.

Ci incamminammo fino a quel locale.
Entrammo, prendemmo due caffè e ci andammo a sedere davanti alla vetrina.

"Mh che buono!" mugugnó Alex mentre beveva.

"Già è davvero buono, tu hai già scelto cosa fare dopo le superiori?" chiesi.

"Non so stavo pensando di andare alla Jiulliard Accademy, insomma ho sempre desiderato diventare famosa per la musica o per teatro..." mi rispose Alex "invece tu? Cosa pensi di fare?"

"Non so, ho ancora un po di tempo per decidere, ma credo che mia madre mi voglia mandare a Yale, d'altronde non saremo poi cosi lontane, voglio prendere la facoltà di dottorato."
Risposi poco sicura di me.

"Magari potremmo convivere? Che ne dici io e te coinquiline, potremmo prendere un'appartemento a metà strada delle due scuole cosi non dovremo fare tanta strada per arrivare." propose Alex.

"Penso che sia un'ottima idea." accettai. "Oppure a Yale c'è anche la facoltà di teatro se proprio vogliamo stare insieme."

"Ma si tanto poi si deciderà, abbiamo ancora tempo."

Il resto del pomeriggio lo passammo a chiacchierare e a discutere sulla scuola. Visto che Alexis era dal primo anno che la frequentava, mi stava spiegando varie cose.
Alexis era una di quelle ragazze estroverse che faceva amicizia subito. Lei non mi aveva giudicato dal mio cognome appena mi aveva visto, dato che la famiglia Kennedy era vista come una famiglia di milionari che avevano divorziato perché la moglie era viziata, pettegola e vanitosa e le figlie erano viste come la fotocopia di lei. In realtà era assolutamente falso visto che le mie sorelle erano molto simpatiche, buone e gentili con tutti anche se molte persone le guardavano male. E invece io, be ero io. Timida e riservata. Cosi mi vedevano le mie sorelle che a volte cercavano di contagiarmi. E in se la mia famiglia era come le altre, solo con una madre un po' fuori dalla norma, e lei era come la descrivevano tutti, si lei era davvero così.
Era severa, egoista e viziata, davvero tanto viziata. Non sono ammesse parolacce, niente fumo, niente sarcasmo, cosa che era molto difficile per le mie sorelle visto che ridevano e scherzavano sempre, e prima di tutto ci si doveva comportare sempre da brava signora.

Uniti da uno Skate (completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora