Sono le sei quando torno a casa. Sono quasi tentata di chiamare il lavoro e dire che non sto bene, ma so che devo andare e cercare informazioni sui fratelli Carrol. Non so neppure da dove iniziare. Styles ha detto che dobbiamo chiedere tutto a Louis e penso che abbia ragione. Sono i fratelli ad aver innescato la bomba, lui era soltanto una pedina. Mi chiedo che diamine stiano combinando.
Mi faccio una doccia poi bevo almeno due caffè, guardando come sempre la televisione. Non danno niente di interessante per tv così provo a leggere una rivista ma ho la mente altrove. Continuo a pensare a quello che ha detto Styles e a quello che dovrò fare. Uccidere due fanatici, perché di fanatici si tratta. Sono combattuta, non so davvero che cosa fare.
Esco di casa pensando al fatto di dover fare delle ricerche sulle prime modelle, giusto per aver qualcosa da fare, quando mi arriva un sms. È di Jason.
"Tu lavora pure al caso, io penso a trovare qualcosa sui due fratelli"
Gliene sono grata e gli rispondo con un "grazie".
Se mi scoprono a lavorare su due persone sconosciute è la fine, posso dire addio alla missione punitiva.
Arrivo a lavoro e vedo l'auto di Michael entrare nel parcheggio. Questo mi ricorda che gli devo delle spiegazioni riguardo alla mia scomparsa di ieri e non so neppure da dove iniziare. Parcheggio accanto a lui e non appena mi vede mi saluta con la mano, sorridendo e facendomi l'occhiolino. Sorrido nonostante tutto e scendo dalla macchina andando verso di lui.
<< Allora, dove sei stata ieri? Non ti ho più vista>> dice serio, appoggiando una mano sulla mia spalla.
<< Sono stata con una ragazza. Abbiamo ballato, ci siamo baciate e siamo finite assieme. Stamattina mi sono svegliata in un hotel>> dico alzando le spalle. Lui mi guarda in modo strano, come se non ci credesse.
<< Non mi interessa se non mi credi, è andata così>> dico decisa e lui annuisce, sorridendo.
<< Va bene, ti credo. Ma la prossima volta avvertimi. Ti ricordi il nome di quella ragazza?>> mi chiede poi ridendo. Io scuoto la testa.
<< Non credo me l'abbia detto. Non penso>> e detto questo lui scoppia a ridere, facendo sorridere anche me di conseguenza.
<< Avanti ragazzi, andiamo>> sentiamo dire da Jack e quando mi volto vedo il ragazzo venire verso di noi con il suo distintivo al collo. Annuisco e lo seguo dentro, poi andiamo agli ascensori e decido di prendere un altro caffè perché sto crollando dal sonno.
Saluto Jennifer già seduta alla sua postazione, intenta a controllare qualcosa sul suo computer, poi vado nel mio studio seguita da Michael.
Decido di lavorare ai primi schizzi di sangue, quelli della ragazza pugnalata, e scopro i colpi sono stati inferti con poca precisione. Non so chi dei tre abbia sferrato i colpi ma non deve essere stato molto sicuro di farlo.
Michael lavora agli altri casi ed io mi concentro sulla morte delle prime due ragazze, con cura, anche se non c'è molto da osservare. Non posso dire a nessuno di aver trovato i colpevoli e tantomeno dire che ne ho ucciso uno. Devo tenermi tutto per me, e sperare di trovare qualcosa di interessante su cui lavorare. Ma non sono così fortunata.
Oggi è una noia.
Controllo le mail ma non mi arriva nulla da parte di Jason, perché in fondo sta lavorando anche lui. Chiudo il computer quando Michael entra nel mio studio con un panino e una birra. Me li mostra con il sorriso ed io annuisco, prendendo il panino che mi sta offrendo.
Mi conosce molto bene perché ha preso quello con il prosciutto. Per tutto il tempo mi chiede informazioni sulla ragazza sconosciuta ma io ho pochi ricordi, e tutto finisce nel dimenticatoio quando Piper entra nello studio.
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The serial killer
Fanfiction> sento dire. Quando alzo lo sguardo vedo una ragazza magra ed alta puntarmi contro una pistola. La prima cosa che penso è che è una bellissima ragazza, la seconda è che me ne sono dimenticata una. Dannazione.