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Apro gli occhi e la prima cosa che vedo è un soffitto. Non mi rendo conto di dove sono, mi ci vuole un po' per capire che sono in una stanza da letto, distesa appunto su un letto. Volto la testa alla mia destra e vedo la ragazza del locale profondamente addormentata accanto a me, e un lenzuolo a coprirci.

Sospiro, alzandomi lentamente per poi cercare i miei indumenti che trovo sul pavimento. Sono le tre di notte, così mi affretto ad uscire dalla stanza che capisco essere quella di un albergo. La ragazza senza nome ed io abbiamo fatto sesso, ma io non mi ricordo assolutamente niente. Esco in corridoio dopo aver chiuso la porta e mi affretto a cercare l'uscita, andando agli ascensori e scacciando il numero 0. Arrivo all'atrio e senza degnare di uno sguardo l'uomo alla reception esco dall'albergo. Devo chiamare un taxi, affinché mi riporti alla mia auto che ho lasciato alla discoteca.

Prendo il telefono e trovo tre sms di Michael.

"Dove sei?"

"Non ti trovo più, dove ti sei cacciata?"

"Ne parliamo domani a lavoro"

Sorrido e scuoto la testa, chiamando un taxi e dicendogli il nome dell'hotel che leggo sull'insegna. Spero che lo trovi. Il tassista mi dice che conosce il posto e mi posiziono sulla strada, ben visibile. Quando arriva stringo la borsa al petto e salgo nella macchina, dicendogli dove andare e l'uomo annuisce. Per tutto il tragitto guardo fuori dal finestrino pensando a cosa diamine è successo con quella ragazza ma non ricordo niente. Se mi sono svegliata nuda in un letto vuol dire che abbiamo fatto sesso. Oh mio Dio, non berrò mai più così tanto.

Quando arrivo alla discoteca ancora aperta sorrido al tassista e pago la mia corsa, poi scendo e mi affretto ad andare alla mia auto. In quel momento mi squilla il telefono e quando lo prendo dalla borsa vedo che mi sta chiamando Jason.

Sospiro e rispondo.

<< Lauren, sei sveglia?>> mi chiede.

<< Sì, dimmi>>

<< Ho trovato il nostro uomo, Patrick Styles, è in un night, se vuoi ti invio l'indirizzo. Te la senti di farlo fuori stanotte?>> mi chiede con tranquillità, come se mi avesse chiesto di uscire a cena. Sospiro di nuovo, poi mi appoggio alla mia auto.

<< Sì>> rispondo << me la sento. Mi raggiungi al night?>> chiedo. È lui che ha tutta l'attrezzatura, io non ho nulla.

<< Sì, vediamoci lì tra dieci minuti. Ti mando subito l'indirizzo>> e detto questo riattacca, dandomi modo di riprendere fiato. Sono pronta per ucciderlo, aspetto di farlo da settimane, ma avrei sperato di uccidere anche gli altri due. Per Louis e Antony ci vorrà del tempo.

Mentre salgo in auto mi arriva l'indirizzo per sms e mi rendo conto che il night non è così distante. Così metto in moto e mi avvio.

Trovo l'auto di Jason nel parcheggio. Quando inserisco la mia accanto alla sua, l'uomo scende dall'auto e mi sorride, come se stessimo per fare una passeggiata.

<< Per questa volta ti aiuto, perché ti ho chiamato all'ultimo momento, ma la prossima volta farai tutto da sola>> dice serio.

<< Andiamo con la tua auto?>> chiedo, grata del suo aiuto.

<< Sì. Tu dovrai rapirlo e poi io penso al resto. Ad ucciderlo ci pensi tu?>> mi chiede. Io annuisco, prendendo la siringa contenete il sedativo che mi sta porgendo Jason.

<< Qual è la sua auto?>> chiedo e Jason mi indica una Suzuki nera parcheggiata poco distante dalle nostre. Annuisco e mi muovo, quando Jason mi richiama per dirmi << eccolo>>

The serial killer Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora