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Continuo a pensare a quello che mi ha detto la barista, che non ha visto nessuno spacciare. Penso che siano molto bravi a non farsi scoprire, esattamente come gli assassini delle modelle. Non ho alcuna notizia da parte di Jason riguardo la famiglia Cabello, e non ho tempo di fare delle ricerche. Sono impegnata con il mio lavoro, e spero davvero che Jason mi aiuti a trovare qualcosa sulla famiglia degli spacciatori.

Arrivo a lavoro in orario, prendendo il solito caffè, poi ascolto Piper parlare degli omicidi delle modelle e del fatto che non abbiamo trovato ancora niente che ci aiuti. Io non dico niente, me ne resto in silenzio, ma sento lo sguardo di Michael addosso. Non riesco a capire perché mi stia guardando, così mi volto a guardarlo e lui abbassa gli occhi. Dovrò parlargli molto presto.

Arrivo al mio studio e accendo il computer, iniziando a lavorare, quando Mike entra nella stanza. Smetto di premere i tasti per guardarlo.

<< Sei sicura di non aver trovato niente? Non riesco a capire>> dice guardandomi negli occhi.

<< No, niente, non ho trovato assolutamente niente di nuovo>> mento. Farlo si sta rivelando davvero difficile.

<< Va bene, ti lascio al tuo lavoro. Se hai bisogno di me sai dove trovarmi>> dice il ragazzo per poi uscire dallo studio. Io annuisco senza farmi vedere e torno al mio lavoro.

Invio una mail a Jason.

"Hai trovato qualcosa?" scrivo, sperando che mi risponda. Poi mi concentro sugli unici e pochi reperti che abbiamo.

A fine turno Mike mi porta il solito panino, dicendomi che è davvero stanco e raccontandomi un po' della sua vita con Crystal. Io lo ascolto in silenzio, restando al mio posto, senza dare giudizi. Mi piace ascoltarlo, ha una vita molto più interessante della mia. Quando Piper entra nel mio studio per riportarci al lavoro sbuffo senza farmi vedere e quando sono sola controllo il computer, trovando una mail di Jason.

"Sugli spacciatori niente, ma forse ho una pista su Antony. Stasera andrà in un hotel con una prostituta. Dammi dieci minuti e risalgo all'hotel"

"Come fai a saperlo?" rispondo curiosa. Non ho idea di come faccia.

"Non te lo dirò mai. Sono i segreti del mestiere"

Sbuffo, pensando al fatto di dover fare tutto da sola, rapirlo, legarlo, ucciderlo e poi sbarazzarmi del corpo. Per farlo a pezzi devo accertarmi che Jason mi aiuti così glielo scrivo.

"Ci pensi tu a farlo a pezzi vero?"

"Certo. Mi chiami quando hai finito. Vai a comprare l'occorrente"

Poi cancello tutte le mail e mi concentro nel mio lavoro. Accidenti, devo anche comprare il cellophane, perché non ne abbiamo abbastanza. Sto per spegnere il computer quando mi arriva un'altra mail.

"Farò ricerche sulla famiglia Cabello. Tu pensa ad Antony e fallo cantare in qualche modo"

Sorrido, scrivendo velocemente la risposta.

"Ci proverò"

Quando esco dalla centrale saluto Michael e i ragazzi, poi vado alla mia auto fumando una sigaretta. Devo andare a prendere il cellophane poi la siringa da Jason perché io non ne ho più con me. Metto in moto l'auto e mi avvio al negozio di articoli per la casa, decidendo poi di prendere il nastro per imballaggi, quello con le bolle. Mi divertirò a farle scoppiare mentre aspetto che Antony si svegli dal suo letargo autoindotto.

Quando arrivo a casa di Jason mi faccio consegnare la siringa e lui mi mostra la foto segnaletica del ragazzo e la targa della sua auto. Ancora una volta mi chiedo come faccia ad avere tutte quelle informazioni ma non faccio domande.

The serial killer Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora