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Spogliare Camila si è rivelato più facile del previsto. Conosco il suo corpo, ed ora lo osservo mentre aspetto che si svegli, seduta sulla sedia di plastica, mentre lucido la lama del coltello con un panno umido. Ho gettato la sua pistola nella spazzatura ed ora lei non ha niente da puntarmi contro.

Dopo un po' si sveglia perché sento il cellophane muoversi. Non mi alzo dalla sedia, rimango al mio posto.

<< Non ci posso credere>> le sento dire.

Così mi alzo e vado verso di lei, guardandola negli occhi. Camila mi guarda poi sorride, ironica.

<< Che cosa ci faccio qui?>> dice seria.

<< Che cosa mi hai fatto?>>

Anziché rispondere le faccio vedere la lama del coltello, e lei deglutisce, a disagio.

<< Ho gettato la tua pistola. Ora non hai niente da puntarmi contro>> le dico guardandolo negli occhi.

<< Liberami>> dice seria.

<< Tuo padre è morto>> dico io.

A quella notizia la ragazza rimane sotto shock perché inizia piangere forte. Non posso fare altro che guardarla disperarsi.

Dopo dieci minuti di piagnistei, dice << sei stata tu ad uccidere i miei fratelli?>>

Io annuisco e le sorride tra le lacrime.

<< Non mi importa niente di loro. Erano i miei fratellastri. Di loro non sapevo nulla. Ma mio padre, come hai potuto?>> mi aggredisce, cercando di muoversi, ma il cellophane la tiene ferma.

<< Non sono stata io ad ucciderlo, ma il mio collega>> dico guardandola negli occhi. Camila chiude i suoi, poi li riapre e mi guarda.

<< Liberami ti prego>> mi implora.

<< Per colpa vostra sono morti dei ragazzi, devi pagare per quello che hai fatto, esattamente come due fratelli e tuo padre>> dico mostrandole il coltello ma la mia mano sta ti sta tremando. Lei se ne accorge perché sorride.

<< Io non ho mai spacciato. Erano loro che lo facevano, non io>>

<< Non mi importa. Dovete pagare tutti per quello che avete fatto>> dico, per poi sollevare il coltello all'altezza del suo cuore.

Sto per affondare la lama nel suo cuore quando Camila dice, a bassa voce << Fa quello che devi>>

Mi guarda negli occhi con una tale intensità da far vibrare il mio corpo, ed ora so perfettamente quello che devo fare.

Non mi importa di Jason, non mi importa di niente.

Sposto la lama a destra poi con un taglio deciso libero Camila dal cellophane, facendola sussultare.

Poi getto il coltello sul pavimento e salgo sul tavolo, aprendo le gambe ed è imprigionato il suo corpo fra di esse.

Lei mi guarda mentre porto le mani tra la sua testa, e senza rendermi conto di quello che sto facendo mi chino a baciarle il collo. Mordo la sua pelle, piano, poi la sento gemere.

<< Non ti fermare>> mi implora, ed io lecco e succhio la sua pelle, lasciandole un segno sulla pelle. La sento gemere, e aprire le gambe, me gliele faccio chiudere con uno scatto, dandole poi uno schiaffo. Lei si morde il labbro e mi guarda negli occhi, sorridendo maliziosa.

<< Dovresti piangere per tuo padre>> le dico.

<< Stai zitta>> dice seria, cercando il mio viso con le mani, poi mi chino a baciarla, infilando la lingua nella sua bocca. La bacio come se temessi di perderla, restando tra le sue braccia. Sento le sue mani sulla mia schiena e mi graffia il collo, facendomi gemere. Poi le mordo di nuovo il collo, lentamente, scendendo a baciarle il seno ancora coperto dal reggiseno. Camila si alza liberandosi dal cellophane poi mi toglie la maglietta, gettandola sul pavimento e baciandomi, avvolgendo il mio corpo con le gambe nude. Io porto ancora i pantaloni. Porto le dita in mezzo alle sue gambe, poi le pizzico piano la coscia destra, facendola gemere.

<< Ti prego>> mi implora.

Infilo le dita oltre l'elastico delle sue mutandine nere e pizzico il clitoride, mentre scosto il suo reggiseno, toccando il suo capezzolo destro. Lei geme, premendo il pube contro la mia mano, mandando la testa all'indietro. Tocco il suo clitoride, piano, poi infilo un dito in lei, facendola gemere di nuovo. Camila mi cerca ma io non mi faccio trovare, stando lontano da lei, toccandola e basta. Poi la bacio, e lei avvolge le braccia attorno al mio collo. Ci baciamo, mentre io le pizzico il clitoride con le dita, poi scendo a baciarle la pancia piatta, e lentamente arrivo al punto del suo piacere e metto la lingua, succhiando e leccando. Lei porta le mani ai miei capelli e preme il pube contro la mia bocca, implorandomi di andare più veloce. L'accontento, facendola gemere, poi mordo lentamente il clitoride, facendola venire sulle mie labbra.

Sorrido, tornando a baciarla, facendole sentire il suo sapore e lei sorride, muovendo la testa.

<< Tocca a te>> dice seria, spingendomi lontano da lei. Poi mi fa stendere sul tavolo, aprendo le gambe e togliendomi i pantaloni, salendo sulla mia gamba destra e premendo l'intimità ancora coperta dalle mutandine sulla mia gamba.

<< Togliti il reggiseno>> le dico tremando e lei fa quello che le ho detto, sfilandosi l'indumento e facendolo cadere sul pavimento, poi si struscia sulla mia gamba, baciandomi e lasciandomi un segno sul collo. Accidenti a lei, penso.

Scende a baciarmi la pancia, poi arriva alle mie mutandine e le toglie, ed io porto le mani ai suoi capelli, mentre lei inizia a darmi piacere con la lingua, esattamente come ho fatto io. Pizzica il mio clitoride con i denti, poi lo lecca piano, ed io inarco la schiena, tirando i suoi capelli. Porta una mano sul mio seno, pizzica il mio capezzolo, poi lecca con avidità il mio clitoride, facendomi venire. Quando mi bacia sorrido, avvolgendo il suo corpo con le gambe. Lei mi sfila il reggiseno, per poi ricominciare a strusciarsi sulla mia gamba. Viene così, mentre io mi tocco il seno, guardandola. Poi fa entrare ed uscire un dito in me, facendomi venire per la seconda volta.

Quando crolla sul tavolo accanto a me ribalto la situazione e salgo sopra di lei, guardandola negli occhi.

<< Dimmi tutto quello che devi dirmi>> dice seria.

Ed io lo faccio, raccontandogli della mia vita, di quello che faccio, della mia doppia vita, degli omicidi delle modelle.

<< Hai già ucciso i due uomini responsabili?>> mi dice ed io annuisco, senza dirle di Jason, non ancora almeno.

<< Bene, perché ti aiuterò ad uccidere l'altro>> dice seria, prima di baciarmi sulle labbra.

21 novembre 2017
Scusate il ritardo 😞

The serial killer Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora