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È passato un mese dalla morte di Antony Carrol e non ci sono stati altri omicidi di modelle. Io ho trascorso quasi tutte le sere al locale, in compagnia di Michael, Jennifer e Jack, e quando ero sola con una ragazza diversa ogni sera. Abbiamo fatto sesso nel bagno, in casa di una di loro, ma mai da me. Nemmeno Mike sa dove abito. Soltanto Jason.

Mi fido soltanto di lui e di quello che c'è tra noi. Non potrei mai confidarmi con Michael come mi confido con Jason.

Il nostro è un rapporto basato sulla fiducia. Jason si fida di me ed io mi fido di lui.

Con quel pensiero mi alzo dal letto e spengo la sveglia che sta suonando da almeno cinque minuti.

Mi guardo intorno e penso a quello che è successo nell'ultimo mese, a tutte le ragazze con cui sono stata. Nessuna mi ha colpito davvero, nessuno mi ha lasciato qualcosa dentro al cuore, nessuno me l'ha fatto battere forte.

Non mi sento in colpa di averle usate, loro lo sapevano benissimo e hanno accettato tutto.

Mi alzo dal letto per andare al bagno e fare una doccia calda poi esco e mi vesto guardando fuori dalla finestra. Il mio condominio è molto alto e non vedo praticamente nessuno, e nessuno vede me.

Quando bevo il caffè penso al fatto che dovrò ancora annoiarmi al lavoro, perché non ci sono nuove piste da seguire. Jason non ha ancora scoperto niente sui tre fratelli Cabello ed io non posso fare niente finché lui non mi dice qualcosa.

Metto il tesserino al collo ed esco di casa dopo aver chiuso la porta d'ingresso, e vado alla mia macchina fumando sempre la mia sigaretta del mattino. Non ho ancora smesso e non so quando lo farò.

Prima di salire in macchina spengo la sigaretta pestandola con la scarpa, poi salgo e metto in moto, guardando con cura gli specchietti.

Mi immetto in strada e accendo la radio, ascoltando le varie canzoni che passano.

Arrivo in orario perché non c'è ancora la macchina di Jack. Quella di Michael e Jen sì.

Entro nella centrale e poi in ascensore, andando poi alle macchinette e prendendo una bottiglietta d'acqua.

Passo accanto alla scrivania di Jennifer e la trovo vuota, segno che la ragazza è stata convocata nello studio di Piper.

Nel momento in cui Jack entra nella centrale io vado nel mio studio e trovo Michael già concentrato nel suo lavoro.

Non mi saluta neppure, ed io mi siedo alla sedia della mia scrivania e accendo il computer per iniziare a lavorare anch'io.

Mentre sto ispezionando alcuni reperti del secondo caso mi arriva una mail di Jason.

"Ho trovato le foto segnaletiche dei tre fratelli. Non posso inviartele perché sono al lavoro, ma quando hai finito passa da me te le mostrerò. "

Digito velocemente una risposta dicendogli che ci sarò. Poi torno al mio lavoro.

Sono stranamente euforica ma non lo do a vedere perché non voglio che qualcuno sospetti qualcosa.

Michael è stranamente silenzioso, Jack ha la testa da un'altra parte e Jennifer è concentrata nel suo lavoro.

Pranzo da sola, alle macchinette, e quando torno allo studio Michael si rivolge a me con la frustrazione nella voce.

<< Non è possibile che non abbia trovato niente. Sto lavorando a quei casi da mesi e non riesco ancora a trovare un singolo elemento che mi conduca a qualcuno>> si lamenta.

<< Lo so, neppure io>> mento, senza guardarlo negli occhi. Ho paura che possa scoprire qualcosa se mi guarda un po' troppo negli occhi.

The serial killer Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora