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Durante le mie ricerche ho scoperto anche la targa dell'auto di Camila, una vecchia Lamborghini che sicuramente appartiene al padre. Non riesco ancora a credere che mi abbia trovato, e prima di andare a lavoro mi reco al casolare per controllare.

Trovo ancora la stanza così come l'ho trovata, la sega e i sacchi della spazzatura, così faccio sparire tutto, controllando sul tavolo. Non c'è niente, hanno fatto sparire il cellophane. Sicuramente lo ha tagliato con la sega per poi lasciarla lì, presa dal panico. Suo padre era in punto di morte e non penso abbia pensato a portarsi via la mia roba. Così carico tutto in auto e vado a lavoro, senza smettere di pensare alla ragazza. È davvero bella, due paia di occhi castani e i capelli lunghi e neri. È bellissima.

Torno alla realtà quando Piper indice una riunione.

Constatiamo che le ultime ragazze sono morte tutte per un colpo di arma da fuoco, e che l'assassino non ha lasciato alcuna traccia. Non c'è poi molto su cui lavorare, ma Piper insiste affinché io e Mike lavoriamo sul caso.

Passo tutto il tempo al laboratorio, facendo le mie ricerche giusto per passare il tempo, e sottolineo il fatto che Louis ha sparato alle tre ragazze in posizioni diverse. Ovviamente non dico il nome dell'assassino a Piper. Lei annuisce, controllando i risultati delle autopsie, poi torna nel suo studio, amareggiata come il mio collega.

<< Come va con Crystal?>> chiedo tanto per cambiare argomento.

<< Bene>> mi risponde lui in modo freddo, così decido di non indagare.

Non il quel caso almeno.

Mentre Mike è in pausa pranzo, mangiando il mio panino al prosciutto controllo le mail. Ne trovo una di Jason.

"Ho scoperto una cosa interessante. Alejandro Cabello ha anche una figlia"

Dannazione.

Per tutto il tempo ho cercato di tenere all'oscuro Jason della presenza di Camila e lui lo ha scoperto da solo. Accidenti, non ci voleva.

Lavoro al caso delle modelle per tutto il tempo che mi resta, evitando di pensare a Camila e suo padre, poi Mike mi riporta all'ordine e mi dice che il tempo è scaduto. Devo tornare a casa.

Lo ringrazio e mi alzo dalla sedia, quando sono le sette di sera. Saluto Jack e Jennifer ed esco dalla centrale, controllando di avere con me tutto l'occorrente per rapire Camila. In caso in cui la incontrassi al locale, perché è lì che voglio andare questa sera.

Quando arrivo a casa mi preparo indossando già gli abiti scuri e sistemo con cura il cellophane e gli strumenti nel porta bagagli. Invio un sms a Jason dove gli dico che andrò al locale e lui mi risponde di tenerlo aggiornato se succede qualcosa.

Accendo una sigaretta e metto in moto la macchina, uscendo dal parcheggio ed inserendomi in strada. Controllo più volte la strada ma non vedo la macchina di Camila. Sto diventando paranoica. Arrivo al locale e parcheggio al solito posto, molto vicino, in caso in cui io debba trasportare il corpo di Camila o di suo padre. Poi entro, guardandomi intorno, evitando il bar.

È allora che la vedo. Seduta sul divanetto, intenta a bere qualcosa di alcolico da un bicchiere. Sta sorridendo ad un ragazzo seduto accanto a lei, e per un attimo non corro da lei e le inietto il sedativo nella gamba. Sta ridendo, inconsapevole del fatto che fra poco morirà.

Esco dal locale, cercando la sua auto, quando la trovo parcheggiata non poco distante dalla mia. Controllo l'ora e noto che sono le due del mattino. Mi sistemo accanto alla sua auto, la più riconoscibile fra tutte e attendo. Quando la vedo arrivare in compagnia del ragazzo mi sento svenire, così prendo due siringhe anziché una. Dovrò sedare anche quel ragazzo, accidenti. E se mi riconosce?

Per mia fortuna i due si dividono poco prima di arrivare all'auto di lei e Camila viene nella mia direzione. Preparo la siringa e quando la ragazza è accanto allo sportello del passeggero mi muovo rapida, facendo il giro della vettura. Lei si volta, e non appena mi vede spalanca gli occhi, ma porto la mano al suo collo e le inietto il sedativo. Crolla ai miei piedi.

La guardo, sentendomi la testa girare, e non capisco il motivo, poi la prendo in braccio e la porto alla mia auto, sistemandola con cura sul sedile del passeggero.

Poi salgo davanti, mettendo in moto e allontanandomi dal locale.

Quando arrivo al casolare, entro nella solita stanza iniziando a prepararla, poi torno a prendere Camila e la sistemo sul tavolo, spogliandola del vestito nero che indossa. Mi soffermo sul suo reggiseno di pizzo nero e sulle mutandine, decidendo di lasciagliele.

Arrossisco nel vedere il suo intimo e non capisco il perché, così mi affretto a sollevare il coltello all'altezza del suo cuore, quando lei apre gli occhi.

<< Che vuoi fare? Uccidermi?>> dice guardandomi. Io resto in silenzio, tenendo il coltello sollevato. Lei si inumidisce il labbro inferiore, ridendo.

<< Come hai fatto a trovarmi?>> dice seria.

<< Come hai fatto tu a trovarmi?>> dico io, tenendo l'arma sollevata.

<< Ti ho seguita. Ti ho vista uscire con mio padre e poi rapirlo. Dovevo capire chi diamine fossi, Lauren>> dice dicendo il mio nome.

<< Come fai a sapere il mio nome?>> dico seria.

<< Ho fatto le mie ricerche brutta stronza>> dice muovendosi leggermente e facendo scoppiare qualche bolla del cellophane. Resto immobile, guardandola negli occhi.

<< Stai tranquilla. Non dirò niente a nessuno. Non conosco nessuno dei tuoi amici>> dice poi guardando il coltello che tengo tra le mani. La guardo e vorrei tanto prenderla a schiaffi ma rovinerei il suo bel viso.

<< Lasciami andare>> mi implora lei.

La guardo negli occhi, ripensando a quando mi ha puntato contro la pistola.

<< Lasciami andare>> ripete seducente, guardandomi negli occhi.

<< Se mi lasci andare non dirò niente a nessuno>> dice seria, muovendosi lentamente, sollevando il collo che non è tenuto fermo dal cellophane.

Guardandola negli occhi faccio quello che non avrei mai creduto di fare. Facendola sussultare per la paura affondo il coltello nel cellophane tagliandolo e liberandola.

Lei si alza, portando una mano al suo polso e guardandomi con la bocca spalancata.

<< Vattene>> dico seria, puntandole il coltello contro.

Lei si riprende gli abiti che ho lasciato sul pavimento, poi corre fuori dalla stanza, lasciandomi sola e con il cuore che mi esplode nel petto.

Mando una mail a Jason dal cellulare.

"L'ho vista ma mi sono distratta. Mi è scappata"

Lui mi risponde poco dopo.

"Non importa. La prenderai la prossima volta"

Spero che abbia ragione.

5 novembre 2017
Bene, spero che il capitolo vi sia piaciuto ;) Alla prossima:*

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