Capitolo 5

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*Davanti alla casa di Grantaire*

Enjolras: *Bussa*

Grantaire: Chi è?

Enjolras: Enjolras. Puoi aprire?

*5 minuti dopo*

Enjolras: Grantaire?

*Altri 5 minuti dopo*

Enjolras: Grantaire? Ti prego, apri. Per favore. ...Granda che non ho intenzione di andarmene di qui finché non mi avrai aperto.

Grantaire: Vattene!

Enjolras: No, non me ne vado. Dobbiamo parlare.

Enjolras: *Inizia a piangere silenziosamente, senza farsi sentire*

Grantaire: Non ho niente da dirti.

Enjolras: Beh io sì. Devo assolutamente dirti la verità Taire. Non posso più aspettare.

Non si sa se è per come è stato chiamato o per il tono supplicante del leader, ma l'artista apre la porta, ritrovandosi di fronte alle lacrime del biondo. Sbalordito, lo fa entrare ed accomodare sul divano.

Enjolras: Grazie. Senti... Io... Mi dispiace Taire. *Sussurra, abbracciandolo tra le lacrime*

Grantaire: Non... Non fa niente.

Enjolras: Sì invece. Fa. Devo dirti la verità: Io ti amo. Amo il tuo cinismo, le tue battute ed il tuo odore di alcol. Non riesco più a fare a meno dei tuoi sorrisi ironici, dei tuoi occhi azzurrissimi, dei tuoi ricci ribelli e delle tue labbra, che tanto in questi mesi ho desiderato baciare. Mi dispiace di essere stato così duro con te l'altra volta, ma tu pensi in modo così differente dal mio che mi sono sentito vulnerabile, mentre mettevi in dubbio i miei ideali. Non volevo cacciarti, e ad ogni riunione che abbiamo fatto dopo la nostra litigata non ho fatto altro che fissare la porta, nella speranza che tu entrassi per prendermi in giro, ma non succedeva mai ed io mi sentivo sempre più giù. Sei importante per me Taire, molto importante, e-

Grantaire: *Lo bacia* Ti amo anche io Enjolras.

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