Capitolo 27

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Lui lo aveva capito. Forse ancora prima che se ne rendesse conto lo stesso Enjolras. Forse ancora prima che i suoi sospetti diventassero reali. Forse ancora prima che il sole illuminasse quel viso pallido per la prima volta.
Combeferre se lo ricordava quel giorno. Con affetto e con terrore.

Normalmente il Leader tornava in appartamento con due possibili espressioni: o era infervorato e deciso nel compiere qualche ulteriore studio o manifestazione a favore del suo Paese o serio e concentrato nel riflettere su chissà quale altolocata considerazione.
Raramente lo aveva visto sorridere. E mai per la bellezza della natura, nemmeno la guardava, mai per un buon voto a scuola, prendeva dieci sempre: cosa ci poteva essere di tanto straordinario?, mai per un traguardo raggiunto grazie ai suoi sforzi da rivoluzionario, li considerava sempre merito della Francia, mai suo. Ogni tanto sorrideva PER LORO, per i Les Amis. Quando Joly si inventava l'ennesima malattia tropicale, quando lui ribatteva con qualche frase 'intelligente' e Courfeyrac si metteva a chiamarlo "secchio", quando Bossuet faceva cadere un bicchiere solo con la forza del pensiero... Se ne era accorto più volte, per quanto fosse evidente che l'altro cercasse di nascondere i suoi sorrisi. Ma i suoi occhi fissi sul pavimento e le labbra tese in una linea intenerita rivelavano l'affetto che provava verso gli amici. Solo Grantaire lo rattristava, con quel suo fare scettico e menefreghista. E forse solo lui notava gli occhi spenti che il Leader aveva quando lo sgridava.

Ma talvolta le gemme più piccole e scure celano i fiori più belli.

E probabilmente era proprio quel nuovo bocciolo, la cui fioritura era stata appena scoperta dal Leader a mutare Enjolras a quel modo.

Tornando al racconto (da bravi Hugoniani abbiamo divagato), quel giorno il biondo aveva una terza espressione, che lui era certo di non avergli mai visto.
Sorrideva, e non di nascosto come al solito, sorrideva completamente, gli occhi gli brillavano più del solito, sembrava quasi perso, non rispose nemmeno alle sue domande. O almeno... rispose, ma che avesse ascoltato non era certo per nulla.

-Cosa è successo oggi di così bello?

-Sì, Ferre, sì, hai ragione- gli aveva risposto, limitandosi a sfiorargli la mano e salire in camera.

Persino un cieco avrebbe capito che fosse perdutamente innamoramento.

***

Da lì a capire che la causa di tanto cambiamento fosse Grantaire c'era voluto un secondo.
Lui non era stupido.
Eppure quell'inizio di relazione lo spaventava: Enjolras non era ancora pronto ad amare qualcosa che non fosse un'idea, e il risultato di quella pessima abbinata (per quanti sforzi facesse non riusciva ad immaginare insieme il Leader e lo scettico) sarebbe stato un capo svampito e perso per gli Amis e un Grantaire travagliato da una relazione disperata con un'uomo incapace di dimostrare amore ad un uomo.
E poi forse un po' anche Combeferre aveva paura di perdere Enjolras, il suo punto di riferimento, il suo migliore amico, suo fratello, figlio e padre.

Perciò era in buona fede quando cercava in tutti modi di separare i due ragazzi. Quando stava sempre accanto ad Enjolras sapendo che la sua presenza sarebbe stata sufficiente a scoraggiare qualsiasi avances da parte di entrambi. Il problema è che non poteva essere di fianco al biondo in ogni momento, e aveva capito troppo tardi che quei pochi minuti di autonomia che gli concedeva, quando per esempio usciva dalla classe per andare in bagno, erano sufficienti ai due "amanti" per recuperare il tempo per stare insieme che lui sperava di aver annullato.
Non che si fossero ancora parlati di qualcosa di non strettamente legato al programma scolastico o alle discussioni di politica, ma quei semplici "Scusa, puoi passarmi una matita?", "avresti un fazzoletto?" celavano un istante di tocco (quello in cui le due mani si sfioravano per passarsi l'oggetto) troppo lungo perché fosse una semplice casualità.

E poi era arrivato quel giorno, quel terribile giorno (almeno per Combeferre) del bacio nel gabinetto, i cui dettagli noi conosciamo già dal POV di Grantaire (vedi capitolo precedente).
Quando la Guida si era accorta della prolungata assenza di Enjolras e si era accorto di quella di Grantaire si era subito precipitato ai bagni, ma era troppo tardi...

I due ragazzi ne uscirono apparentemente tranquilli, ma il leggero rossore ancora diffuso sul viso del Leader e lo sguardo dei suoi occhi (che Combeferre aveva imparato a leggere perfettamente) gli confermarono quanto già temeva fosse successo fra loro.

Non perse nemmeno tempo a sorridere all'amico, abbassò lo sguardo e si fiondò in fondo al corridoio, in quella stanza vuota che aveva scoperto, dove avrebbe potuto state finalmente solo.

***

-Perché piangi, Ferre?- l'innocenza di quelle parole era disarmante.

-Perché respiri, Enjolras?

L'amico si avvicinò a lui.

-È colpa mia vero?

Nessuna risposta.

-Cosa ti ha fatto Grantaire?

Silenzio.

-Ti ha mai offeso?

Nulla.

-Insultato?

Ancora nessuna risposta.

-Ti prego, Ferre, parla, non sopporto di vederti così!

Finalmente l'amico sussurrò: -Mi ha portato via te.

Il Leader trattenne il respiro, prima di abbracciarlo di slancio.

-Ferre, Dio Mio, cosa vai a pensare? Pensi davvero che basti così poco a distruggere la nostra amicizia?

-Tu lo ami?

Il biondo arrossì.

-Sì.

-Allora non è poco.

-Combeferre! Non cercare problemi dove non ce ne sono! Grantaire non cambierà nulla fra noi. Te lo assicuro.

-Ha già cambiato qualcosa. Tu non sei mai stato così dolce e comprensivo.

-E tu non sei mai stato così ottuso. Si può sapere cosa ti preoccupa esattamente?

-Rimarrò solo. Sono già solo...

-Cristo, Ferre! Come fai a non capire?

Enjolras si sedette di fronte a lui, guardandolo negli occhi. Con lo sguardo sapevano capirsi meglio che in qualsiasi altro modo.

-Io continuerò a fare il Leader, continuerò ad andare alle riunioni degli Amis, continuerò a fidarmi di te e a volerti bene. Non cambierà nulla da allora.

La Guida scattò ad abbracciarlo, prima di mormorare: -Qualcosa è cambiato. Sorridi molto più spesso.

Enjolras arrossì, poi però si alzò in piedi con un: -Comunque considera oggi un'eccezione: non mi vedrai così "dolce" molto spesso!

L'altro rise: -Vedremo...

Questo capitolo è opera di Misteriosa00Jam.

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