Capitolo 16

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LA VITA SEGRETA DI UN RIVOLUZIONARIO

Parte VII: Bossuet.

Fino a quando la sua memoria riusciva a tornare indietro nel tempo, la Sfortuna era sempre stata la sua fedele compagna, tanto che negli ultimi anni aveva preso a chiamarla con lettera maiuscola, come se fosse stata una persona. Non solo, ma quando per poco più di due ore non gli capitava qualche disgrazia lo considerava un avvenimento talmente raro da sentirsi come se avesse appena vinto alla lotteria.
E incredibilmente da quando stava con Joly gli incidenti si erano fatti sempre più rari e anche gli attacchi di malattie per l'altro si erano quasi estinti.
Era come se due forze negative, a vicenda, si annullassero, ma per farlo avevano bisogno di amarsi. Dopotutto non lo dice anche la matematica che meno per meno faccia più???

Ma anche prima di fidanzarsi il loro rapporto era sempre stato molto forte, diverso da quello generale degli Amis. Infatti tutti gli altri ragazzi si volevano un bene immenso, fra di loro, certo, e ovviamente a chi più a chi leggermente meno, ma non c'era nessuno in particolare a cui prestassero una particolare attenzione. C'era sì la molecola di ozono Enjolras, Combeferre e Courfeyrac, ma in ogni caso loro erano tre e poi si incontravano solo al Musain. Invece lui e Joly, anche quando erano solo migliori amici, erano sempre abitati insieme, a volte anche dormito insieme (sempre per cercare di salvare il giovane medico da qualche malattia tropicale a lui completamente sconosciuta), uscivano di casa insieme, andavano al Musain insieme, studiavano insieme (alle superiori facevano direttamente uno metà compiti e l'altro l'altra metà e poi se li passavano dato che erano in classe insieme), anche a scuola erano seduti nei banchi vicini, mangiavano insieme, tutto insieme in poche parole. Loro erano la molecola di ossigeno, indivisibile, unita, per sempre.

Poi quando avevano inziato ad innamorarsi gradualmente l'uno dell'altro il legame, se possibile, si era fatto ancora più stretto: era impossibile che in un luogo ci fosse uno senza l'altro, almeno nel raggio di cinque metri erano sempre vicini, a casa avevano preso a mangiare uno di fianco all'altro invece che di fronte, e per una scusa o per l'altra non c'era notte che passassero ognuno nel proprio letto.

E infine con il loro fidanzamento ero ufficialmente diventati un unica cosa, una personalità sola, tanto che le espressioni: -Dov'è Joly?- o -cosa sta facendo Bossuet?- al Musain non esistevano più, per lasciare spazio a quella: -Dove sono Bossuet e Joly?- e -cosa stanno facendo Bossuet e Joly?

-Suet, a cosa stai pensando?- la voce dolce del giovane medico lo riscosse dai suoi pensieri.

Si rigirò nel letto per guardarlo negli occhi: -Alla fantastica coppia che siamo- scherzò.

-Io ero serio.

-Anche io.

Il ragazzo sospirò, prima di annunciare: -Non riesco a dormire.

-Me ne sono accorto. Sono tre ore che continui a muoverti e a provocare un rumore fastidioso con il copriletto, ma io sono comunque riuscito a dormire, fino a poco fa almeno, dato che hai acceso la luce, maledetto- anche se più che un'offesa sembrava un complimento, considerando anche il suo sorriso sincero e la mano che era andata ad accarezzare il braccio dell'altro.

-Non è colpa mia.

-Lo so, Joly. C'è qualcosa che non va?

-No- aveva risposto lui, ma ad un tono di voce talmente basso che credette quasi di esserselo immaginato.

-Allora adesso provo a farti dormire io- aggiunse, prendendolo per i fianchi e trascinandolo verso di sè.

Per un po' rimasero immobili, con solamente il suono fievole dei loro respiri che mano a mano si regolarizzavano, e i battiti contemporanei dei loro cuori.

-Bossuet?

-Sì?

-Pensi che 'i ragazzi' si siano spaventati oggi?

'I ragazzi' era il modo in cui chiamavano i nuovi membri del partito, nonostante gli unici sotto i trent'anni fossero due, mentre gli altri erano tutti uomini sulla mezza età.

-Beh, non è stato il massimo trovare Jehan e Feuilly in quello stato, ma per fortuna c'eri tu, che sei il miglior medico del mondo!!!- sorrise, baciandolo teneramente.

L'altro arrossì. Odiava che la gente gli facesse i complimenti, perché pensava sempre che fossero immeritati, tuttavia da quando era iniziata la sua relazione con Bossuet aveva preso a considerarli in maniera diversa, ma solo se era lui a farglieli.

-In realtà- continuò poco dopo -intendevo cosa abbiano pensato in seguito alla commedia di Jehan e Courfeyrac.

-Beh- l'uomo scoppiò a ridere -per me più che una commedia sembrava una tragedia, in ogni caso... Se proprio non sono completamente stupidi avrebbero dovuto accorgersene un bel po' di tempo fa.

-Perché?

-Beh... A iniziare dalle occhiate che girano. Soprattutto Enjolras e Grantaire che evidentemente non hanno mai capito che Combeferre sperava di riuscire a tenere nascosta ai 'ragazzi' la loro relazione.

-Si nota così tanto?

-Beh, pensa solo a quando il Leader è sul palco e lascia spazio un secondo al discorso di qualcun altro, appoggiandosi al muro. I suoi occhi volano subito in direzione dell'artista, che improvvisamente appoggia la bottiglia di vino e lo raggiunge, e fino a che Combeferre non gli si avvicina colpendogli il braccio con una gomitata quello non si schioda da lì.

Joly rise: -Forse hai ragione...

-E poi dai, è impossibile che non abbiano ancora capito che ci diamo praticamente tutti la mano sotto il tavolo.

-In effetti... Siamo dei casi disperati- sospirò, appoggiandosi a lui.

-Direi... Ma ci sono anche cose positive.

-Per esempio?

-La mia Sfortuna è diminuit...

Non fece in tempo a finire la frase che la lampadina fece "paff" e si spense all'improvviso.

-Oh no! Bossuet, come hai fatto?

-Non lo so- piagnucolò, alzandosi -l'impianto elettrico è in cantina, vero?

-Sì, ma non avrai mica intenzione di sistemarlo adesso.

-E perché no?

-E' pericoloso. E poi non ci serve la luce per dormire.

-Sì, ma magari c'è stato un cortocircuito o... Non lo so, preferisco andare a controllare.

Si alzò sempre lamentandosi e raggiunse tentoni la porta: -E io che pensavo di aver chiuso con la Sfortuna! Ti consideravo il mio portafortuna!

Udì la risatina sommessa di Joly: -Vabbè, Bossuet, puoi anche evitare di andare.

E d'un tratto la luce si accese.

-Ma cos...

-Bossuet- scoppiò a ridere il giovane medico -volevo solo farti uno scherzo! Non pensavo che ti saresti realmente alzato per andare a controllare! Ho spento io la luce!- fece un cenno con la testa in direzione del suo dito ancora premuto sull'interruttore.

-Joly... Se non ti amassi in questo momento penso che ti ucciderei!- sibilò, con il solo risultato di divertirlo ancora di più, prima di saltare sul letto e iniziare a fargli il solletico.

Circa cinque minuti più tardi si trovava sdraiato sotto un Joly stremato: -Lo sai che non mi piace! E poi potrebbe fermarmisi il cuore, e potrei morir...

-Vuoi stare zitto?- lo rimproverò dolcemente il ragazzo premendo le proprie labbra sulle sue.

Il giovane medico ricambiò passionalmente, prima di cogliere l'occasione e approfondire la cosa.

In ogni caso alla fine quella notte non dormì nessuno dei due.



Questo capitolo è opera di Misteriosa00Jam

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