Capitolo 26

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Nei film

Se la sua vita fosse stata un film sarebbe stata la professoressa a decidere le coppie per la ricerca, sarebbe finito con Enjolras, si sarebbero trovati a casa sua per svolgerla, il Leader avrebbe capito il valore di Grantaire e si sarebbero baciati.
Ma la sua vita non era un film e le coppie furono scelte dai ragazzi. Enjolras, come sempre, andò con Combeferre, e lui si ritrovò a dover lavorare con una ragazza più pallida della candeggina e con due grandi occhi color muffa.

Se la sua vita fosse stata un film Enjolras si sarebbe dimenticato la borsa al Musain, e tornando a riprenderla quando ormai al locale non era rimasto più nessuno, lo avrebbe trovato seduto ad aspettarlo. Lì, con un po' di alcol in corpo e un po' di coraggio in più dato dall'assenza di Combeferre, gli avrebbe confessato i suoi sentimenti. Il Leader avrebbe capito e lo avrebbe abbracciato.
Ma la sua vita non era un film, e non gli era mai successo di rimanere solo con lui, vista la presenza quasi ossessiva della Guida e spesso anche del Centro.

Se la sua vita fosse stata un film un giorno Enjolras avrebbe traslocato e, senza accorgersene, proprio nel suo stesso condominio. Si sarebbero incrociati sulle scale tutti i giorni, e avrebbero potuto andare insieme al Musain, dandosi la mano.
Ma la sua vita non era un film e lui viveva in un appartamento talmente logoro e cadente che se aveva deciso di abitare lì era solo per il prezzo praticamente nullo. E certamente il biondo non avrebbe apprezzato i topi che invadevano il giro scala e gli orridi ragni padroni del soffitto.

Se la sua vita fosse stata un film la prima volta in cui fosse rimasto solo con Enjolras sarebbe stato nell'aula di disegno, dove lui gli avrebbe scritto R'LOVE'UTION sul braccio, tracciando le lettere con la tempera rossa, quella che aveva comprato pensando a lui.
Ma la sua vita non era un film, e la prima volta che rimasero soli senza la stretta sorveglianza di Combeferre fu nello stretto e buio gabinetto della scuola,davanti ai lavandini più vecchi dei loro nonni.

Ma se la sua vita fosse stata un film il Leader gli sarebbe apparso elegantissimo e perfetto come un angelo del Paradiso. Vestito con una leggera camicia chiara e dei pantaloni neri da concerto.
Fortunatamente (per quella volta), però, la sua vita non era un film, ed Enjolras indossava la tuta da ginnastica (doveva aver avuto educazione fisica poco prima), il viso leggermente accaldato e un ricciolo biondo che gli ricadeva sugli occhi. Così dannatamente bello e... umano, almeno per una volta.

Allo stesso modo nel film (che ormai non voleva più) Enjolras gli avrebbe detto esplicitamente di essere innamorato di lui, parlando con dolcezza e tranquillità.
Ma la sua vita (migliore dei film) fece sì che il ragazzo bofonchiasse appena due parole sulla possibilità di "vedersi dopo scuola", tenendo gli occhi fissi sulle luride piastrelle del bagno e torturandosi la maglietta con la mano.

***
-Sì, molto volentieri- sorrise Grantaire, prendendogli il viso fra le mani e obbligando il Leader a guardarlo in faccia.

Istintivamente il biondo arrossì, stringendo ancora di più il pezzo di stoffa che tendeva fra le dita, quasi sperando di salvarsi grazie alla maglietta.

Fu un secondo. Il moro gli prese la mano, costringendolo ad interrompere la tortura della tuta, e poi mosse un passo verso di lui, facendo incontrare le loro labbra.

In un film non avrebbero mai potuto far durare quel dolce bacio, perché certamente qualcuno avrebbe dovuto usufruire dei servizi igienici, interrompendoli. Ma la realtà fu comprensiva, e lasciò loro tutto il tempo per sentirsi finalmente uniti e felici.

Un film non sarebbe mai finito con i due protagonisti abbracciati davanti alle porte dei WC, ma a volte la realtà può essere migliore di qualsiasi finzione.

Questo capitolo è opera di Misteriosa00Jam.

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