Capitolo 22~ Incidente

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Min Yoongi
"Perché non la lasci? Ti ricordi quando uscivamo per stare insieme? Perché vuoi lei e non me?"
Da quando le dissi che stiamo insieme non mi da' tregua.
"Mi ricordo, ma ti avevo detto esplicitamente che non era nulla di serio, a quei tempi ero solo un cazzone. Comprendi?"
"Non è giusto. Io.. mi vendicherò, l'ho già detto ad Alaska, preparatevi."
Mi vennero in mente le immagini della schiena di Alaska, come può fare questo?
Le attaccai non volendo sapere più nulla.

"Hyung va tutto bene?"
"Sì, tranquillo Kookie."
Ero con i ragazzi, stavamo passando una serata tra uomini. Alcune volte serve.
"Che ne dite di parlare di ragazze?" Propose Mon.
"Mon che intendi?" Chiese Hobi, ingenuo come era.
"Intende parlare di ragazze. Per alcuni delle nostre fidanzate, per altri chi vorrebbero." Spiegò Jimin.
"Beh.. io con Michela sto benissimo: è una ragazza molto solare."
"Chi l'avrebbe mai detto. Come crescono i miei figlioli!" Disse Jin.
Dopo parlò Kookie e rimasi sorpreso al sapere di questa Jenny. Nel senso: lui è molto molto timido con le ragazze, pensavo che avrebbe fatto fatica a fidanzarsi.
"Io.. vorrei una ragazza come me. Verrebbe una coppia vincente." Fantasticò Hobi.
"La coppia che scoppia." Scherzai.
Dopo che anche Jimin parlò arrivò il mio turno; non dissi molto, solo che sono molto fortunato, che non la vorrei per nulla lasciare e.. sinceramente faccio fatica a pensare alla mia vita prima di lei. Come facevo?
"Ora tocca a Namjoon!"
"Beh.. io vorrei una ragazza che in-"
Ma che dice? Lo interruppi subito.
"Vorresti? Ce l'hai già una ragazza, Seokjin per caso è un mobile?"
La cosa più bella è che normalmente si dovrebbe ridere, perché ovviamente scherzo, ma loro arrossiscono e si imbarazzono. Comincio ad avere dubbi..

La giornata procedette cosi: parlammo di tutto e di più, dal cibo che amiamo al fare delle gite insieme e parlammo del Natale.
In effetti si avvicinava, era il 16 dicembre. Novembre è passato molto in fretta.
È incredibile come pensi di avere la vita davanti ed a un tratto ti trovi ad avere 24 anni, pensando al passato e magari rimpiangendo quei giorni. I giorni passano molto in fretta e molto spesso si danno per scontati; per questo vivo come se fosse l'ultimo giorno.
Ripensai alla cena con i genitori di Alaska.. ma perché sono un uomo?
                                                                                            🍔
Il giorno dopo andando a scuola mi resi di star sorridendo molto di più. A quanto Alaska -oltre ai miei 6- è un raggio di Sole.
"Non sarà così tragico! Devi stare tranquillo; con mia madre sei a posto, con mio padre.. devi stare solo attento a quello a dici."
"Salve signore, sì, da grande vorrei lavorare in uno zoo e.. si vorrei sposare sua figlia. Adora gli animali quindi magari la cerimonia sarà in una fattoria!" Ironizzai.
"Scemo! Io voglio avere un matrimonio serio, magari in un giardino o in un parco. Non in una chiesa, sarebbe troppo noioso e all'antica." Rispose.
"Quando ti farò la proposta ne terrò conto." Le sorrisi.
Arrossì. Che cucciola.

Più tardi andai a lavoro.
"Ciao Robert! Quanta gente che c'è!"
"Sì lo so, il mercoledì è pieno. Prendi le ordinazioni, io servo questo cliente."
"Agli ordini."

Uno degli aspetti più belli di lavorare in un luogo frequentato da molta gente è il fatto che puoi osservare che persone ci sono in giro.
Qui c'è di tutto: EMO, uomini impegnati al lavoro che ignorano mogli o figli, gentili anziane, vecchietti che giocano a poker,  gruppi di amici..
"Buongiorno signore, cosa ordina?"
"Voglio un caffè macchiato e sbrigati che altrimenti ritardo a lavoro."
Che odio, nemmeno un ciao.. bah.
"Robert, tutte le persone che vengono qui sono così?"
"Così come?" Disse mentre tritava i chicchi di caffè.
"Non ti salutano, dicono di sbrigarsi, non ti guardano negli occhi.."
"Dopo un po' ci si abitua."

Finalmente l'ultima cliente, ero stanchissimo. Tra cioccolate e cappuccini non vi dico che confisione.
"Buonasera, cosa ordina?"
"Ciao figliolo, voglio un the al miele."
Che ci faceva qua?
"Ci sono altri bar in giro Maria. Potresti non venire più qui? Non credo che tu venga per me."
"In effetti hai ragione, ma è il più vicino. Quindi muoviti.. ah e chiamami mamma, Maria è troppo formale."
"Ho capito Maria."
Inutile dire che si infuriò: mia madr- no, Maria è una donna molto severa e esigente. Chissà se ho qualche fratellastro..
"Senti vedi di portarmi rispetto."
"Io la sto rispettando Maria. Vado a preparare il the."

"Quella donna è tua madre vero? Vi assomigliate."
"Robert lei non è mia madre."
Credo che capì perché abbassò la testa.
"Stai tranquillo."
"Yoongi puoi venire fuori un attimo?" Disse Maria.

Uscimmo dal bar e mi diede uno schiaffo.
Mi ha dato uno schiaffo?
Mi ha dato uno schiaffo.
"Quante volte ti ho detto di non contraddirmi, disgraziato! Vergogna!"
Dio. Non sono mai stato arrabbiato come ora, fortuna a lei che non 'picchio' le donne, ovviamente non lo farei a principio, ma a lei uno schiffettino ci starebbe.
"Maria, tu non sei mia madre. Ho 24 anni, ho una casa mia, te vivi da un'altra parte, ho mia la vita. Lavoro, studio, ho amici e una fidanzata. Vedi di non comportarti come la vissuta, non sei nessuno per me; non ricordi la mia bellissima infanzia? Ora scusami, ma vado da Robert."
Entrai senza guardare la sua faccia, non volevo sapere come reagì, ormai non mi importa più.

"Tieni, questa è la paga. Sai stiamo guadagnando molto di più. Se hai fortuna ti posso aumentare lo stipendio!"
"No, sto bene così. Tienili piuttosto per il locale."
Lo salutai e andai a casa; feci il giro lungo perché dovevo sbollire la rabbia: camminando è come se la rabbia si trasferisse nei piedi e poi andasse nelle viscere della Terra, in profondità.
Appena arrivato decisi di chiamare Alaska, povera deve essere rimasta a studiare per il compito di italiano, non la ho proprio chiamata.
"Ciao! Sono Alaska, in questo momento non sono disponibile, mi farò sentire il prima possibile. Nel frattempo lasciate un messaggio dopo il segnale. BIP BIP."
La segreteria?
Chiamai più volte, ma non rispose; sempre segreteria. Iniziavo a preoccuparmi.
Mi ricordai del numero di telefono di casa sua per le emergenze.
Mi rispose la madre.
"Salve Elisabeth, mi saprebbe dire dov'è Alaska? Non risponde."
"Oh non lo sai?"
Aveva una voce un po' triste e stanca.
"Che è successo?" Chiesi molto preoccupato.
"Alaska.. ha avuto un incidente, è in ospedale."
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CUCÙ. 🍔
Alaska? La madre di Yoongi? E Michela? 🍗
Tutto ciò nel prossimo capitolo. Spero vi sia piaciuto.🍁
E niente.
ADDIUUU.

L'anima Nei Tuoi Occhi~ [Myg.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora