Capitolo 33~ 'Lasciati amare'

100 12 0
                                    

Alaska Ross
In questi giorni sono sempre con Yoongi.
Gi altri ragazzi sono impegnati negli studi perché, essendo finite le vacanze natalizie, devono darsi da fare con gli esami e tutto. Michela invece sta ovviamente con Tae, ma riusciamo lo stesso a vederci e stare un po' insieme.
Ora sono a casa, stiamo mettendo le luci in camera!
~Per dare un po' di atmosfera?~
A cosa?
~E diamine quanto sei ottusa!~
Ma..
"Allora.. qui c'è scritto che possono essere di tutti i colori o solo gialle/bianche."
"Mettile colorate! Le pareti sono bianche quindi.."
Premette il pulsante, le lampadine si accesero come degli scoppi di colore: rosso, verde, blu, arancione, rosa..
Rimasi incantata a guardare quella che era la nostra camera da letto.
~La VOSTRA~
La nostra.
~La VOSTRA~
La nostra.
~La VOSTRA~
QUALE PARTE NON TI È CHIARA?!
"È stupendo.." Dissi ancora ammirando.
"Ora manca solo cambiare i mobili!" Esclamai energica.
"I mobili?! Ma.."
"Tranquillo, tranquillo. Compreremo gli stessi identici mobili, ma nuovi."
"Cosa? Non voglio gli stessi, li voglio cambiare definitivamente. Solo che non ho tutti questi soldi.." Disse abbassando lo sguardo.
Io mi avvicinai e gli alzai il volto.
"Proprio per questo mi cercherò un lavoretto, risparmiamo e abbiamo fatto. Un lavoretto per ora part-time e alla fine di quest'anno uno serio, ben pagato perché non voglio assolutamente mangiare cinese tutti i giorni."
Sorrise e mi baciò.
Arrivammo al punto in cui rimasi solo in reggiseno mentre lui baciava le mie clavicole e lasciava dei succhiotti, ma non andò oltre.
~Che cavolo! Ma qual è il suo problema?~
Che vuol dire?
~Che significa che vuole dire?!~
Non faccio più domande.
Ci mettemmo nella solita posizione, lui con la testa sulla mia pancia ed io che accarezzo i suoi capelli e ci addormetammo.
🍔
Più tardi venni svegliata dalla suoneria del mio cellulare.
"Ciao mamma.."
"Stavi dormendo furetto? Pazienza svegliati, so che è una cosa da non dire al telefono, ma io e tuo padre vogliamo fare un viaggetto."
"Un viaggio? Dove?"
"Crediamo a Miami, sai per riaccendere un po' l'atmosfera.."
"Posso sapere che diamine è questa atmosfera?" Dissi assonnata.
"Quella terrestre."
"Ah Okay.. ASPETTA cOsA?!"
"SVEGLIA!"
Attaccò. Devo diventare Sherlock Holmes per caso?
Suga ancora dormiva, neanche un treno può svegliarlo; mi alzai e rimisi la felpa: in reggiseno a gennaio, fantastico.
Scesi al piano di sotto e cercai qualche annuncio lavorativo.. non c'è qualche altro modo per fare soldi?
~Io ci rinuncio~
"Vediamo un po'.. dogsitter?!"
~AHAHAHAHA TI PREGO ACCETTA  IL LAVORO~
Te lo scordi!
"Dogsitter, ma dico io.. commessa?"
~ Che noiaa~
"Allora.. Guida turistica?"
~Ma se non sai neanche chi è Foscolo~
"Hm.. impiegata in un negozio?"
~Perfetto!~
Il negozio si chiamava 'Sasha', non chiedetemi il perché, non era lontanissimo.. circa 1km.
Devo fare i turni pomeridiani di.. TUTTI I GIORNI?! Dalle 5:00 alle 21.. mentre di sabato il turno di mattina, dalle 7:00 alle 13.
"No, no, no. È troppo, non ce la faccio. Dove trovo il tempo per stare con gli altri? Mattino ho scuola, pomeriggio devo fare i compiti, e ritorno alle 21. Sabato.. non riesco neanche a svegliarmi con Yoongi perché lui lavora alle 9, certo ritorneremo insieme ma.. LA PAGA È ALTA. Merda."
Sentii dei passi sulle scale, ma non mi girai sono troppo concentrata.
"Non ci sono altri lavori? Cameriera, stagista, impiegata? Chiedo troppo?"
Sentii delle braccia avvolgermi e dei piccoli baci sul collo.
"Sto cercando lavoro.. ne ho trovato uno, però non avrei il tempo di avere una vita sociale."
Chiuse il computer e mi sussurrò: "Lo sai che c'è tempo per trovare un impiego? Piuttosto devo chiederti una cosa molto, molto importante."
~Ora posso morire felice~
Con il suo respiro caldo sul collo e la sua fottuta voce roca persi lucidità.
"D-dimmi." Mi girai e vidi che era un po' preoccupato.
"Ecco.. ho scoperto l'indirizzo della casa in cui abita mia madre."
🍔
Uscii dalla macchina e mi preparai per quella che forse sarebbe stata la terza guerra mondiale.
Non c'era stato bisogno di nient'altro, sapevo che voleva parlare con sua madre per capire la situazione e adesso che ha la possibilità io sono pronta per accompagnarlo.
Bussò alla porta e gli presi la mano senza dire nulla; sentivo la sua agitazione nel modo in cui me la stringeva forte e strinsi di ricambio.
"Chi siete?" Chiese un uomo sui 50 anni. Credo sia il padre.
"Min Yoongi le dice nulla?"
Spalancò gli occhi e provò a chiudere la porta, dato che Suga non lo fermò, lo feci io.
"Dobbiamo solo parlare con Maria. Deve."

Uscii la donna e rimase sorpresa alla vista di suo figlio, ci sedemmo in giardino.
~Con le chiappe congelate~
Non è un problema adesso.
"Bene, che cosa vuoi?"
"Voglio sapere perché."
~c
Che brutta, brutta cosa~
"Semplice, sei stato uno sbaglio, ti ho avuto a 27 anni e per poco non abortivo, ma le signore dell'ospedale dissero che un figlio è come un fiore e tutto il resto e.. praticamente mi obbligarono a tenerti.
Non sai che fatica ho fatto e quando ti ho partorito volevo darti all'orfanotrofio, ma non ti accettarono. Poi va beh, facevo finta che non ci fossi e continuavo la mia vita.
Tuo padre.. non so chi sia, è stato tanti anni fa che quasi non ricordo la faccia. Mi sono sposata perché comunque dovevo avere soldi e una casa fissa. Caleb non era intenzionale, però lo amo molto.
Abbiamo finito, grazie e addio."

Rimasi scioccata, come può una persona non avere un minimo di umanità e anima?
Yoongi rimase paralizzato, non sentivo più la sua stretta ed era immobile; decisi di guidare io.
Lui non aprì bocca e lo stesso io, so come ci sente in queste situazioni: bisogna stare un po' da soli.

Quando arrivammo si catapultò in camera e mi rattristai.
"Lascialo solo, ma stai anche vicino a lui. Ha bisogno di sentire che qualcuno gli è vicino."
"Grazie mille Jin, ti lascio."
~Che brutta situazione~
Assolutamente sì.
Avevo paura di fare la cosa sbagliata, paura di perderlo, ma decisi di stargli vicina, non potevo lasciarlo solo.
Salii silenziosamente le scale con in mano una cioccolata esattamente come l'aveva fatta lui quel giorno al bar; aprii la porta e lo vidi vicino alla finestra, chiuso come un riccio.
Mi avvicinai lentamente, misi la cioccolata sul mobile e presi la coperta, lo portai verso di me e lo abbracciai più forte che potevo mentre gli accarezzavo la nuca.
Lo strinsi così forte che avevo paura di fargli male.
"Non provo compassione per te, so che sei forte e so che sicuramente tutto ciò che ha detto quella stronza a te non frega. So che te ne freghi di quello che ha detto perché lei non è tua madre, è una sconosciuta.
Hai una famiglia e una fidanzata che ti amano più di quanto ti immagini, quindi bevi la cioccolata e lasciati amare."
▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪
ZALVE ZALVE🎇
Mi sono appena accorta che sto facendo capitoli stra smielati.. pazienza. Nel prossimo capitolo farò un salto nel tempo.🍗
Che cosa potrebbe succedere? Andrà tutto storto o tutto liscio come l'olio?😏
E niente, solito CD.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi ringrazio per star leggendo la mai storia!😊
Passo e chiudo.

L'anima Nei Tuoi Occhi~ [Myg.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora