IL GIORNO DOPO
POV’S HARRY
Ero sull’aereo. Avevo il cuore in gola, ero diretto a Melbourne e l’avrei rivista. Non sapevo cosa avrebbe fatto lei, ma ero più motivato che mai. Avevo detto a Paul che sarei andato dalla mia famiglia. E dopo ho avvertito i ragazzi che ne erano entusiasti e avevo chiesto a Liam se poteva mettermi in contatto con Dani, cosi lei mi aveva dato l’indirizzo e mi avrebbe detto che avrebbe parlato con Ed, alcuni amici lo avrebbero portato in giro per svagarsi cosi Hope sarebbe rimasta sola in casa e io avrei potuto parlare con lei. Avevo anche fatto un discorsetto con Lou e con i Manager adesso mi serviva solo riprendermi Hope. Il volo atterro, io scesi e fuori dall’aereo porto presi un taxi e mi feci portare sotto casa di Ed. Il cuore minacciava di uscire dal mio petto, non sapevo come fare, presi il mio telefono e cercai il numero di Hope, misi la chiamata con il privato perché sentivo che non mi avrebbe risposto se avesse visto il mio nome sul display. Cosi chiamai, squillava………………
“P…pronto” era la sua voce, aveva risposto, una voce perfetta e il mio cuore era impazzito.
“H…hope, non chiudere ti prego…” dissi io e dall’altra parte il silenzio cosi io continuai:
“Lo so che tu non vuoi parlarmi, hai ragione, ma ti prego fa parlare me. Sono un idiota Hope, lo so, ho sbagliato tutto con te” parlavo ma sentivo solo un respiro sottile e irregolare e nel frattempo ero entrato nel condominio nel quale si trovava Hope e continuavo a parlare salendo le scale.
“…è passato tanto tempo da quando sei andata via, io non ho trovato il coraggio di chiamarti, di parlarti e sai perché? Sono un povero idiota senza palle Hope, avevo solo paura di sapere cosa sono io per te. Adesso sono pronto a saperlo, quindi se tu vuoi darmi una possibilità, una sola, apri la porta.” Fini di parlare e mi bloccai davanti alla porta di casa sua e pregai, cosa che non avevo mai fatto, che quella porta si aprisse. Improvvisamente non sentivo più quel respiro sottile al telefono, aveva chiuso e il mondo mi crollò addosso. Ma poi davanti a me vidi la porta aprirsi e mi beai della visione che si mostrò davanti agli occhi. Era Hope e io non riuscivo a fare altro che respirare.
POV’S HOPE
Mi aveva chiamata davvero? Mi stava dicendo davvero quelle cose? E adesso era davvero davanti a me? Non potevo permettergli di illudermi ancora, ma volevo vederlo, volevo ascoltarlo e volevo averlo.
“I…io” disse lui tenendo lo sguardo fisso su di me.
“Entra” dissi io all’improvviso e lui sembrò sorpreso del mio gesto. Annuì ed entrò e lo invitai con un gesto a sedersi sul divano e lui cosi fece.
“Hope dovremmo parlare” disse lui
“Io non credo di avere nulla da dirti”risposi io guardando fissa il pavimento
“Hope ti prego” disse Harry invitandomi a sedermi accanto a lui e cosi io feci:
“Dimmi” dissi e lui prese un sospiro:
“Tu puoi anche non credermi Hope ma mi sei mancata, ti ho sempre pensata, e mi pento ogni istante di non averti cercata. Sei stata il mio pensiero fisso per tutto questo tempo” disse lui fissandomi mentre io guardavo le sue mani intrecciarsi tra di loro, ma non appena sentì quelle parole, mi alzai di scatto e presi la rivista che avevo guardato con Ed mentre Harry mi seguiva con lo sguardo, tornai da lui e gettai la rivista aperta sulle sue gambe e mi risedetti accanto a lui:
“Mia hai pensata davvero tutto il tempo? Eh Harry?” dissi io indicando quella pagina sulla rivista, nella quale c’erano le foto di lui e Kendall in diverse occasioni.
“No, questo non è niente, lei non è niente Hope. Sono uscito con lei per non pensarti, devi credermi” disse Harry prendendo le sue mani, stava tremando e potevo sentirlo, era sincero. Ma io non potevo fare passi falsi.
“Ok, adesso mi hai detto tutto, ti ho ascoltato. La porta d’uscita è la stessa dell’entrata, per me puoi anche andare” dissi io in modo coraggioso, dato che ciò che avevo appena detto non era sul serio ciò che volevo ma non potevo sbagliare ancora. Lo vidi abbassare lo sguardo e alzarsi:
“Ti prego perdonami” sussurrò. Ma io finsi di non sentirlo e rimasi impassibile sul divano e accesi la TV come se lui non ci fosse, mentre dentro morivo. Lui prese il suo borsone, si voltò per andare verso la porta, man mano che si allontanava sentivo dentro un vuoto enorme allargarsi sempre di più. Ma davvero lo stavo lasciando andare via?
“Fermati!” dissi io improvvisamente guardandolo e lui si voltò di scatto e mi fissò con il fiato sospeso.
“Io ho provato a non pensarti, ho perfino provato ad odiarti ma l’unica cosa che ottenevo era solo una giustificazione a tutto ciò che hai fatto. Perché tu non hai sbagliato niente, forse sono stata io ad essere cosi tanto ingenua da affogare in te e nella tua essenza, ma non sarò cosi ingenua da lasciarti andare” continuai a dire, non mi importava più di nulla, improvvisamente non sentivo più dolore, non avevo più dubbi. Sapevo solo che lui era li e doveva essere mio. Vidi un sorriso sulle sue labbra e in ben che non si dica era su di me a stringermi forte, in quel modo che mi era tanto mancato.
“Mi sei mancato” dissi io mentre delle lacrime scendevano.
“Tu mi sei mancata piccola mia, e non piangere ti prego.” Disse lui mettendo i nostri visi l’uno contro l’altro prima che le nostre labbra si unissero in un gesto automatico. In un bacio che mi era tanto mancato e del quale avevo un immenso bisogno.
“Sono stato cosi stupido Hope, scusa per tutto, tu sei ciò di cui ho bisogno” disse lui interrompendo il bacio e guardandomi:
“Ssssh…” dissi io posando il mio indice sulla sua bocca per zittirlo, e poi continuai dicendo:
“Sta zitto e baciami” e continuai a baciarlo, e lui mi portò con se sul divano non staccandosi dalle mie labbra. Adesso quel bacio non era più quello di prima, disperato e bisognoso, adesso era un bacio passionale , avvolgente e poco, ma davvero poco casto.

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Strong love.
FanfictionHope Teasdale, Sorella della famosa hairstylist Lou Teasdale. Hope è una ragazza scettica che non crede in modo particolare nell'amore e nel destino, dopo un periodo di isolamento dalla sua famiglia riceve una chiamata, durante una mattinata come t...