UNA SETTIMANA DOPO.
NARRATORE.
Passò una settimana da quando Harry e Hope si erano riappacificati. Nel frattempo il resto dei ragazzi tornarono a casa a Londra, avevano una settimana di riposo. Con loro tornarono anche Lou, Paul e Dani. Invece Ed partì per ritornare a Melbourne. Harry e Hope riuscirono a recuperare a pieno il tempo perso ma poi arrivò il momento in cui Harry doveva ritornare della sua band, avevano molte interviste e dovevano partecipare a varie serate. Harry non aveva detto nulla a Hope della discussione con Paul, lui credeva di riuscire a tenere tutto sotto controllo.
POV’S HARRY.
Avevo finito di preparare le mie cose per tornare a Londra, avrei rivisto Hope tra 2 settimane, e non volevo partire, non avevo voglia di lasciarla sola. I paparazzi ci avevano visto in giro insieme, ma ero riuscito a far credere che fosse semplicemente una mia cugina e le facevo compagnia dato che il marito non c’era e lei essendo incinta non poteva rimanere sola, la stampa sembrò crederci. Paul mi aveva informato che però gli altri manager volevano parlarmi.
“Posso avere una tua maglietta?” mi chiese Hope improvvisamente sedendosi sul letto.
“Oh certo, scegline una” dissi io sorridendogli.
“Mmmmmh prenderò questa!” disse prendendo una mia maglietta bianca.
“Ma è una semplice maglia bianca” dissi io.
“Ma è quella che profuma più di te” disse lei e mi fece cosi tanta tenerezza, mi avvicinai a lei piano e lasciai un bacio sulle sue labbra.
“Non mi va di lasciarti andare” disse
“Devo” risposi io accarezzandola.
“Non capisco perché non posso venire” disse lei come una bimba che fa i capricci.
“Non voglio che ti stressi” risposi io mentendo, non potevo dirgli la verità.
“Ufff” sbuffò lei.
“Vedrai che queste due settimane voleranno, ti chiamerò in tutti i momenti liberi che avrò” dissi io e lei sorrise e poi io continuai:
“E poi non ti lascio sola, c’è lei” dissi io accarezzando la pancia.
“Ci mancherai” disse Hope ridendo e abbracciandomi io la strinsi forte a me.
“Mi accompagni alla porta?” chiesi io.
“Si” rispose lei, e cosi ci avviammo verso la porta e io già sentivo la sua mancanza, sapevo che sarebbe stata dura, avrei voluto portarla con me dovunque, alle interviste, alle serate.. volevo urlare al mondo intero che lei era mia e che stavamo per avere una figlia. Mia madre sapeva già tutto ma non aveva ancora incontrato Hope, ma già le voleva un gran bene e mi rassicurava dicendomi che presto si sarebbe sistemato tutto. Arrivammo davanti alla porta.
“Allora ciao” disse lei malinconica.
“Ti prego non fare cosi” dissi io.
“Scusa, ma non ho voglia di lasciarti andare” disse e si strinse a me. Io la strinsi forte, tutto questo si doveva risolvere e avrei parlato con i manager appena sarei arrivato, dovevano accettare le mie condizioni.
“Ha scalciato e mi sa che ti vuole salutare anche lei” disse improvvisamente Hope e capì che parlava della nostra piccola, io sorrisi e mi abbassai all’altezza del pancione.
“Ehi piccola di papà, torno presto promesso, non fare stancare troppo la mamma” dissi sussurrando alla pancia e poi la bacia rialzandomi verso Hope che rideva e la baciai.
“Buon viaggio” disse lei staccandosi dal bacio. Io la ringraziai e usci dalla porta.
“Ti amo” dissi a Hope.
“Ti amo anche io” mi disse lei, cosi mi voltai per andare e mi sentivo già vuoto.
“Harry” mi chiamò lei e io mi voltai e la guardai e lei disse ancora:
“Torna da me” mi guardava negli occhi io annuì con il capo e mandai un bacio volante. Mi voltai e salì sul taxi.
POV’S HOPE.
Non so perché ho detto ad Harry di tornare da me, perché è ovvio che tornerà, però ho sentito il bisogno di dirglielo. Mi manca già cosi tanto.
“Manca anche a te vero?” dissi sedendomi e accarezzando la mia pancia, adesso io e la mia piccola saremmo rimaste sole. Un po’ di tempo per sole donne. Io e Harry avevamo già pensato un paio di nomi, ma non avevamo deciso, io preferivo Iris o Elen invece Harry era fissato con Ariel, amava quel nome. Adesso avevo deciso di rilassarmi un po’ e leggere un libro.
POV’S LIAM.
“Ragazzi a che ora arriva Harry?”chiesi io ai ragazzi, eravamo tutti in giardino a giocare.
“Tra qualche ora, vado io a prenderlo, ma prima di venire a casa dobbiamo passare dagli altri manager. Devono parlare con lui” mi rispose Paul che arrivò improvvisamente in giardino.
“Perché devono parlare con lui?” chiese Niall. Paul stava per rispondere, ma poi fissò i suoi occhi su Dani che aspettava la sua risposta le sorrise e disse:
“Niente di che” c’era qualcosa di strano però, ne ero sicuro. Cosi pensai di andare da Pual che si stava allontanando e chiedergli se fosse tutto apposto.
“Tesoro torno subito” dissi a Dani che era seduta a terra e lei mi sorrise e annuì, cosi corsi per raggiungere Paul.
“Ehi Paul” dissi una volta vicino a lui e lui si voltò.
“Che succede Liam?” chiese.
“Nulla. Ma sai non mi hai convinto prima, di cosa devono parlare i manager con Harry?” chiesi io, ma Paul non rispose si limitò a sospirare poi mi guardò e disse:
“Liam io vorrei fare di più, non solo per Harry ma per tutti. Ma questa vita non è semplice, ci sono regole da rispettare” disse con sguardo dispiaciuto.
“Non capisco” dissi io confuso.
“Hope non va bene per il resto dei manager, e io fatto che lei sia incinta è ancora peggio. Non so cosa debbano dire ad Harry, ma l’argomento è questo” disse Paul e io mi bloccai.
“Non vorranno mettersi in mezzo a loro due vero?” chiesi io preoccupato.
“Non posso risponderti. Non lo so. Ma questa volta sono davvero motivati a farsi ascoltare” disse allargando le braccia e proseguendo verso le scale dell’entrata
io invece rimasi bloccato, non poteva essere vero.
“Ehi va tutto bene?” mi chiese improvvisamente Zayn che si avvicinò a me, io feci cenno di ‘no’ con la testa e poi raccontai tutto quando finì Zayn rispose:
“Ma non è possibile, Harry non è l’unico ad avere la ragazza. Perché non possono lasciarli in pace?”
“Perché lei è incinta e non andrebbe bene che un membro di una boy band diventi padre. Le fan diminuirebbero. Almeno cosi la pensano loro” risposi io, ero amareggiato.
“Hope non si merita questo” disse Zayn
“Nessuno dei due lo merita” risposi io.
“Dobbiamo dirlo ai ragazzi” disse Zayn ma io lo fermai.
“Non davanti a Dani, lo direbbe subito a Hope, e non mi sembra il caso di farla soffrire nelle sue condizioni” dissi io e Zayn annuì, cosi tornammo normalmente a giocare sul prato.
POV’S HARRY
Ero arrivato all’aereo porto di Londra e mi aspettavano due bodyguard che mi permisero di arrivare subito all’auto. Paul mi aspettava. Salì e lo salutai, partimmo.
“Di cosa devono parlarmi Paul?” chiesi io
“Di te… e Hope” disse secco Paul
“Io non permetterò loro di mettersi in mezzo” dissi
“Non fare stupidaggini Harry” disse Paul, io non risposi ero in ansia. Ma non avrei davvero permesso a nessuno di mettersi in mezzo. Arrivammo davanti ad un grande palazzo di vetro, li c’era tutta dente importante. Entrammo e salimmo al 5 piano con l’ascensore, Paul si limitava a guardarmi senza parlare. Arrivammo e ci trovammo davanti ad una porta, Paul bussò e aprirono, dicendoci di entrare, ma prima di entrare Paul mi sussurrò:
“Calmo” lo sentì ed entrai dietro di lui. Mi fecero accomodare.
“Allora Styles, tutto bene?” chiese un uomo alto affiancato da altri due.
“Alla grande” risposi io.
“L’ultimo Tour è stato un successo, la vostra popolarità aumenta come sempre, ma per rimanere tale ci sono delle regole che si devono rispettare” disse
l’uomo.
“Andiamo al punto” dissi io nervoso.
“Bene. Il punto è quella ragazzina con la quale stai passando più tempo del dovuto e tutto andrebbe bene se non fosse incinta” disse
“E allora?” dissi io sistemandomi nervosamente la maglia.
“E allora? Ti sembriamo cosi stupidi Styles?? Se tu sei il responsabile di quella gravidanza bisogna parlare con la ragazza” disse l’uomo alzando il tono.
“Per dirle cosa?” chiesi io alzandomi.
“Come cosa? Le daremo dei soldi per pagare il suo silenzio e lei potrà crescere il suo bambino in pace. Ma tu non fare più cazzate” disse l’uomo più
nervoso.
“Forse non ci siamo capiti. Io la amo e quella che aspetta è nostra figlia” dissi io alzando il tono e vidi Paul afferrare la mia spalla per farmi calmare.
“Puoi anche amarla, ma un bambino è troppo per un membro della band. Le fan ne risentiranno….” Stava parlando l’uomo ma io lo interruppi:
“Non me ne importa un cazzo” dissi io nervoso.
“Allora non ti importa se la vostra band sprofondasse a causa tua?” chiese l’uomo sbattendo i pugni sul tavolo.
“Non succederà” risposi io.
“Lo pensi tu.” Disse l’uomo
“Beh o accettate Hope e mia figlia o io lascio tutto” dissi io con coraggio vedendo gli occhi di Pual sgranarsi.
“Oh no Styles, il tuo ricatto non funzione. Le cose non stanno cosi, adesso o tu accetti di lasciare la ragazzina o noi la facciamo scomparire” disse l’uomo
con rabbia e io mi bloccai, sapevo che lo avrebbero davvero fatto, nel mondo delle celebrità tutto funzionava cosi, rimasi in silenzio..
“Bravo Styles” disse l’uomo. Io cominciai a tremare non poteva essere vero. Mi scese una lacrima.
“Non posso lasciarla…” dissi io
“Non dovrai dirle nulla, organizziamo tutto noi per la serata degli EMA.” Disse l’uomo con tono soddisfatto.
“Cioè?” chiesi io impaurito, lo ero davvero. Era un incubo.
“Bene, tu la chiamerai per invitarla alla serata, quando arriverà all’aereo porto qualcuno la prenderà e la porterà da te in hotel dove lei verrà da te in
camera, ma non ti troverà solo” disse l’uomo ancora più soddisfatto e io sentì tutto il mondo cadermi addosso. Non poteva essere vero, mi limitai ad abbassare la testa. Poi andammo via e una volta arrivato sulla porta l’uomo mi diede una pacca sulla spalla e disse:
“E’ la decisione migliore per tutti Styles” io non risposi e andai via. Una volta salito in macchina con Paul non parlammo fin quando non arrivammo a casa. Paul parcheggiò la macchina mi guardò e disse:
“Harry mi dispiace, è tutto terribilmente sbagliato ma……” non lo lasciai finire:
“Fanculo” urlai aprendo la portiera e scendendo dall’auto. Andai verso l’entrata e aprì la porta, tutti i ragazzi erano li in salone, vidi anche Dani che giocava con Lux. Salutai con un gesto e salì di sopra in camera mia sbattendo la porta. Ero sul mio letto a maledirmi per quello che avevo lasciato decidere a quegli idioti. Ma avrebbero fatto qualcosa a Hope, e io non avrei potuto permetterlo.
“Ehi si può?” chiese Louis alla porta e io risposi di si, cosi entrò ma non era solo. C’erano tutti i ragazzi con lui.
“Che succede Harry?” chiese Liam. Io inizialmente abbassai il viso, ma poi cominciai a raccontare della discussione con i manager. Quando finì:
“Non posso crederci” disse Niall.
“Non possiamo fare nulla?” chiese Zayn
“No” dissi io.
“Io ucciderei tutti giuro” disse Louis.
“Le cose non dovrebbero andare cosi.” Disse Niall.
“Lo so” risposi io e poi scoppiai a piangere. Improvvisamente il mio telefono vibrò, lo presi, c’era un messaggio. Lo aprì:
“Ciao amore mio, avrai sicuramente tanto da fare. Ci manchi tanto sai e con la tua essenza la piccola scalcia di più. Credo che adesso mi metterò a letto. Buona notte amore mio. Ti amo. –Hope xxX”
Lessi il messaggio due volte con le lacrime agli occhi e con i ragazzi che mi fissavano avendo capito di chi si trattasse. Ero a pezzi ancora una volta.

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Strong love.
FanfictionHope Teasdale, Sorella della famosa hairstylist Lou Teasdale. Hope è una ragazza scettica che non crede in modo particolare nell'amore e nel destino, dopo un periodo di isolamento dalla sua famiglia riceve una chiamata, durante una mattinata come t...