[3]

2.5K 122 32
                                    

Raga questo capitolo inizia malissimo ma poi diventa la vita, quindi... buona lettura:3

Stefano P.O.V.
Si fece sera ed era arrivato il momento della famosa festa: so giá che ci sará tanta roba che girerá tra le tante persone e so giá che qualche ragazza ci proverá con me, ma l'unico motivo per cui ci andai é per quella frase che mi aveva detto a scuola la mattina prima.

-ti vengo a prendere?- dice mia madre sistemandomi la giacca.
-no mamma, non ti preoccupare.- dissi sorridendo davanti allo specchio che era nel corridoio che mi faceva vedere tutto dalla testa ai piedi.

-é solo che... tu hai sempre odiato Sascha.- disse mia madre un po' imbarazzata per il momento.
-mamma te l'ho detto mi hanno invitato, é la festa piú aspettata dell'anno.- dissi e presi velocemente il telefono, per poi uscire.

Arrivai al cancello della grande villa di Burci, e ad accogliermi fu proprio lui che mi disse di seguirlo.
-Ste sono felice che sei venuto.- perchè? Mi aveva sempre odiato ed insultato, perchè ora doveva invitarmi alla festa? Basta, volevo spiegazioni.

-perchè? Mi hai sempre insultato e picchiato, tu credi che un invito a questa festa ti serve per farti perdonare dopo tutto quello che hai fatto?- dissi, forse un po' troppo arrabbiato. Lui ghignò e si passò una mano tra i capelli poggiandosi alla ringhiera che divideva il giardino dalla piscina.

-sei cosí prevedibile, sapevo che lo avresti detto.- disse semplicemente, poi mi prese per mano e mi portò all'entrata della sua villa.

La casa era illuminata da luci blu e viola e le persone, che ballavano a tempo di musica che suonava il DJ in piscina, erano tutte colorate con tinta fosforescente che rendeva la festa piena di colori.

-questo é il mio compleanno, quindi voglio che ti lasci andare.- disse passandomi una bottiglia di birra; lo guardai ridendo.
-Sascha... ho 16 anni.- risi e lui insistette.
-non me ne frega, chiama i tuoi e digli che torni domani sera.-

Feci come ha detto e mandai un messaggio a mia madre dicendogli che avrei dormito da Salvatore.
-ora sta fermo, ti metto la pittura.- ero appoggiato con la schiena, sullo stipite della porta che era abbastanza sporco di pittura.

Lui prese la mia maglia e me la strappò e fissò i miei addominali per qualche secondo, per poi scuotere la testa come per distrarsi.
Poggiò una mano sul mio fianco e con il pennello, iniziò a disegnare forme astratte, ma davvero belle, con la pittura blu; quel tocco mi provocò tantissimi brividi lungo la schiena e, piú si avvicinava al ventre, piú sentivo qualcosa che si muoveva lì sotto.

Ragaaaa!!!! Mi é venuta un'idea!! E se facessi una storia dove Sascha é il professore di matematica e Stefano é lo studente di 16 anni? Fatemi sapere se é una buona idea e io mi metto subito all'opera :3

Se ti dicessi che ti amo?|| Saschefano [finita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora