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-vuoi proprio delle spiegazioni?- disse riprendendosi la sigaretta ancora accesa tra le mie mani e buttandola a terra.
Io annuii e lui si avvicinò a me con le mani in tasca e si chinò per sussurrarmi qualcosa all'orecchio.

-avevo semplicemente voglia di fare sesso quindi non pensare che io sia una checca, tra te e me non è cambiato nulla... ci becchiamo in giro tappo.- un brivido mi percorse la schiena quando sentii la sua voce cosi bassa e sensuale vicino al mio orecchio, chissà il perché, ma quella situazione mi piaceva, almeno quando non se ne andò lasciandomi lì imbambolato.

Perchè? Che senso aveva questo comportamento? Ma poi perchè io dovevo complicare tutto con queste domande?
Le sei ore non passarono in fretta, avevo l'ansia per tornare a casa e rinchiudermi nella mia camera senza più uscirne per tutto il weekend.

Entrai a casa e trovai mia sorella a piangere tra le braccia di mia madre, subito corsii da lei, avevo un buon rapporto con la mia famiglia, anche se gli dicevo metà delle cose che facevo durante la giornata, ma con mia sorella era diverso.

-Elisa? Tutto bene?- mi abbracciò e molto lievemente mi disse: -Stefano sono in cinta, mi hanno drogato e poi...- mi levai di scatto salle sue braccia guardando mia madre stupefatto.
-beh? Non puoi abortire?- chiesi immediatamente con fare ovvio.
-si ci stavamo andando ma stavamo aspettando te...- alzai gli occhi al cielo.
-mia sorella è in cinta contro la sua volontà, perchè dovete aspettare me? Forza!- loro si presero la giacca e uscirono di corsa e andarono in macchina. Io di ruota uscii e corsii verso casa di Burci.

Bussai e quando Sascha mi vide con le lacrime agli occhi, si chiuse la porta dietro e mi si piazzò davanti.
-che cazzo vuoi lepri?- ormai avevo capito che il suo "che cazzo vuoi" era il suo modo per dire "cosa è successo?"
-sei stato tu vero? Tu hai stuprato mia sorella, lo so.- le lacrime iniziarono a scendere copiose dai miei occhi, odiavo farmi vedere debole davanti a lui, ma non riuscii a trattenermi, volevo troppo  bene a mia sorella.

-ma che cazzo dic... aspetta tua sorella é stata stuprata?- il suo tono era veritiero, non stava mentendo, non era stato lui.
-io hem... cazzo pensavo fossi stato tu.- lui di scatto mi abracciò. Beh è strano farsi abbracciare dallo stronzo che per anni ti ha insultato, ma comunque ricambiai; qualcosa stava cambiando e di sicuro di non in modo negativo...

Aiut, quanto c'ho messo per fare questo capitolo, scusate :3
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Se ti dicessi che ti amo?|| Saschefano [finita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora