•Capitolo 11•

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~ FA MALE

POV CLARY

Non mi importa cosa accadrà.
Non mi importa in che modo, perché, dove.
Voglio solo che finisca.
Il dolore, la rabbia, la paura. Voglio che finisca tutto.
Pensavo di essere forte, di riuscire a sopportarlo, ma non ce la faccio.

Perché il genere umano è molto più debole di quanto pensi, e io non faccio eccezione.

Fa male, tanto male.
Così male che potrei morire, ed è quello che voglio.
Voglio che finisca.

La speranza fa male. La gioia, l'amore, la vita.
Sono come vetro.
Bellissimi, estranei all'universo.
E se si rompono le schegge tagliano.

Non ho più neanche la forza di urlare, ma non posso farne a meno, perché il dolore prende al cervello e lo comanda.
Come una marionetta.

Non ce la faccio più.
Ho perso tutto, non ha senso continuare.

La speranza, la gioia, l'amore. Bolle di sapone perse nel vento.
Ed io, io che mi credevo tanto resistente, io, testarda, insistentemente, avventata, io mi sono persa in me stessa.

E ora il dolore è così atroce e la voglia di finirla così pressante che sto per farlo.
Potrei abbandonarmi a me stessa, non cercare più un modo ritrovarmi, e lasciare che il buio inghiottisca tutto.

E sto quasi per farlo, quando un'altra frustata dall'odore di sangue si abbatte su di me.
Sto per farlo, ma quello che vedo mi ferma.

Un viso familiare, due occhi dorati, dei capelli biondi.
Lui, lo stronzo, l'amore della mia vita.
Jace.

Stringo forte gli occhi per non vederlo, perché anche un solo sguardo fa male.
Non penso di avere le allucinazioni, lo riconoscerei ovunque, tra chiunque.
È lui.

Ma io non lo voglio vedere.

~

POV JACE

-Cazzo, Clary, come è successo?!- chiedo, precipitandomi da lei.

Non mi interessa se mi hanno preso: usciremo di qui.
Ma se lei non sta bene,io da qui non mi muovo.
Non la lascio sola di nuovo.

Il carceriere, dopo avermi battuto, l'ha slegata e lei è stramazzata al suolo, tremante e fragile.
Non assomiglia per niente alla Clary che ho lasciato.

Lei non ha nemmeno la forza di rispondere. Mi armo di stilo e le faccio un iratze che però sparisce.
Il terrore mi assale, perché ci sono solo due motivi a causa dei quali le rune di guarigione non funzionano.
Per una ferita demoniaca, o perché lo Shadowhunter sta già morendo.

-Raziel, Clary, tu...-
Lei si morde il labbro e prende un po' di colore.
È imbrattata di sangue.
-Qui le rune non... funzionano...- rantola.

Annuisco in silenzio, preso dal panico.
Ora ci hanno entrambi. E ci faranno ancora più male.

~

Nei giorni seguenti Clary vegeta.
Fissa il vuoto, accovacciata.
Non mi parla e sembra non ascoltarmi.
Gli occhi verdi sono sempre spalancati e colmi di terrore.
Non fa niente quando la frustano, e neanche quando frustano me.

È persa, si vede distante kilometri.

Persa nel vuoto che la circonda, persa nella paura, nel dolore.
Persa e irraggiungibile a chiunque.
Perfino a me. Soprattutto a me.

È come se non ci fossi, per lei.
Come se non esistessi.
E questo fa male, ma non potevo aspettarmi altro, dopo ciò che le ho fatto.

Vorrei suscitare qualche emozione in lei.
Rabbia, disgusto, affetto, amore, perfino indifferenza.
E invece è come se con lei non ci fosse nessuno.

~ La Risposta ~ {Clace} ||CompletataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora