• Capitolo 4 •

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~ LO SO

POV SIMON

-Non è una cosa che devi fare tu, Herondale.- sbraito.

Siamo nell'ufficio dell'inquisitore, dove un arazzo rappresentante la battaglia del Burren mi sta intimidendo.

Jace mi sta fulminando con lo sguardo, Izzy,Alec e Magnus sono in un angolino, ad osservare la situazione.

-Nemmeno il tuo.- replica il biondo.
-Oh, invece sì. Clary è la mia parabatai. Invece per te non è niente. Non da quando l'hai lasciata.-

Ok, queste frasi meritano un premio. E non considero l'occhiataccia di Jace come tale.

Il Console e l'inquisitore attendono la decisione pazientemente.
Stiamo scegliendo chi andrà a salvare Clary. Ovviamente ci manderó Jace, ma voglio vederlo soffrire un po' e ammettere di aver sbagliato, prima di farlo andare a riconquistare la sua bella.

-Questo non significa che non possa andarla a salvare. Sono il migliore Shadowhunter della nostra generazione, e il migliore per compiere questo incarico.- la mette sulle sue abilità lui.
Ma io non voglio che si giochi su un terreno così sicuro per lui. Meglio sviare sui sentimenti, sui perché.

-Non mi interessa. Io sono il suo parabatai, io e Clary abbiamo giurato di proteggerci a vicenda e ho intenzione di rispettare il giuramento. Non sono come te.-
-"Come me" in che senso, mondano?- sibila Jace avvicinandosi, abbastanza incavolato.

Mi impegno per non fare un sorriso trionfante. È caduto nella mia trappola.
DOVE SONO LE MEDAGLIE.

-Nel senso che tu non mantieni le tue promesse. Le tue parole sono tutta aria fritta.-
Jace mi guarda ad occhi socchiusi, minaccioso. Io continuo a parlare.

Spero che qualcuno mi stia riprendendo. Questa è probabilmente una delle rarissime volte in cui posso sputare insulti in faccia a Jace, senza essere ucciso.
Perché lo colpirò fortissimo, rimarrà scioccato.

-Sei un codardo,Jace Herondale. Sei un codardo bugiardo. Hai promesso a Clary tante cose, ne hai fatte altrettante. Le hai detto che non l'avresti lasciata, no? Che l'avresti amata fino alla morte e anche dopo. Sì,certo. - dichiaro, la rabbia nella voce.
E solo una parte è finta.
Jace ha gli occhi spalancati, è rigido e teso.
-Invece l'hai lasciata, mandando a quel paese tutte le promesse e le parole. Lei si fidava di te. Pensava che dicendoti di no per non so quale motivo, ma ti posso assicurare che il motivo l'aveva, tu saresti stato ugualmente con lei. Ma non l'hai fatto.-
Jace trasalisce facendo un passo indietro come se l'avessi spinto.
-Pensi che non sappia cosa stai facendo? Pensi non abbia sentito le chiacchere di Ayla Highsmith, Geneviev Bonjeure, Sarah Rich? E pensi che Clary non sapesse? Lei sa tutto ciò che hai fatto,Herondale, e ci è rimasta malissimo. L'hai ferita più di quanto abbia potuto fare lei. Non l'hai mai affrontata, non le hai mai chiesto un perché. Te ne sei andato lasciandola e basta. E sai che ti dico?! Che se ci fossi stato tu, vi avrebbero mandato insieme in missione, invece è andata solo lei. Ora è scomparsa per colpa tua e, ti giuro, se non dovesse tornare me la prenderò completamente con te.-

Ok, la finta rabbia è andata a quel paese. Questa è ira pura.
Non doveva lasciarla. L'ha delusa e dovrebbe vergognarsi.

Il silenzio è pesante nella stanza, grava sulle spalle dei presenti.
Jace è pallido, teso, gli occhi dorati spalancati. Ha una mano posata sul tavolo come per sostenersi.
Come se fosse l'unica cosa a tenerlo un piedi, ora che Clary non c'è.
Mi rendo conto che sta tremando e mi stupisco: non l'avevo mai visto così vulnerabile.
Eppure sapevo che era così: tocca Clary e il suo mondo si sgretola. E lui lo segue con piacere.

-Lo so.- parla ad un tratto, con un sussurro.
Mi guarda negli occhi e per la prima volta riesco a leggergli dentro: paura, vergogna, rabbia, senso di colpa, determinazione.

Jace si schiarisce la gola.
-Lo so. So di averla delusa, so di aver fatto un errore madornale, so che, anche se le cose dovessero risistemarsi, non me lo perdonerò mai. Lo ricorderò per sempre, come ricorderò sempre lei. Simon, tu lo sai, lo sai. Sai che la amo con tutto me stesso, sai che Clary è tutta la mia vita. Lo sai come io so di essere stato un grandissimo stronzo idiota. Lasciarla è stata la cosa più difficile che abbia mai fatto, e allo stesso tempo la più stupida. Non avrei dovuto farlo, lo so. So anche che è tutta colpa mia. È per questo che ti chiedo di farti da parte e di mandare me: devo essere io. Clary già mi odia e lo farebbe anche di più se sapesse che ho mandato il suo parabatai in una missione pericolosa. Devo andare io anche perché la amo. La amo e non posso farne a meno, non posso separarmene e non voglio. Mi è mancata ogni secondo da quando ne ne sono andato. Ho ricominciato a fare ciò che facevo prima di incontrarla, ma vedevo solo lei,solo lei,solo lei. Sempre lei.-
Jace fa una pausa, ha il fiatone come se si stesse prosciugando.
-E giuro sull'Angelo Raziel, qui e ora, che quando la troverò, perché devo trovarla, non la lascerò più a meno che non sia lei stessa a chiederlo. Non la lascerò che mi sposi oppure no.- conclude guardandomi negli occhi.

Ci fissiamo a vicenda negli occhi per quelle che mi sembrano ore.

Ad un tratto, Izzy si schiarisce la gola e io distolgo il mio sguardo per puntarlo sulla mia tra-pochissimo-moglie.
Le faccio un sorriso.

Poso di nuovo lo sguardo su Jace.
-E sia, allora. Mi faccio da parte e mando te, ma riportarla qui.- dichiaro.
Jace mi fa un sorriso, nel quale scorgo il vecchio fantasma di quello spavaldo.
-Ovviamente.- replica il biondo.

Mi avvicino a Izzy e le circonda la vita col braccio, mentre ci avviamo verso l'uscita.
Esito un attimo e mi volto verso Jace
-E io non sono un mondano.- dico, prima di andarmene.

Ora vai a recuperare la tua ragazza, Herondale.

SPAZIO AUTRICE

Salve!
Ecco un altro capitolo, spero vi sia piaciuto.
Votate e commentate.

Addddios
~ vostra pazza sclerotica.

- B.B.

~ La Risposta ~ {Clace} ||CompletataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora