• Capitolo 18 •

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~ NOI SIAMO LÌ, AL CENTRO DI QUESTO

POV JACE

Buio. E poi, la luce.
Il Portale che ci sputa fuori, nella Foresta di Brocelind.

La luce è brillante, potente.
È meravigliosa.

Avanzo, circondato dai miei fratelli e Magnus, con in braccio i bambini.

Lei è al centro della luce.
Ne fa parte.
Con lo stilo in mano, gli occhi splendenti e i ricci ribelli.

Anche lei è meravigliosa.
Superiore persino alla luce più pura che scaturisce dalla runa disegnata a terra, circondata da spire d'energia crepitanti.

-CLARY!- grida Isabelle, liberando la sua frusta elettro.
Clary posa i suoi occhi verdi su di lei.

Ha un aspetto non umano, ultraterreno. Sembra una dea ardente di gloria.

In un angolino, riusciamo ad individuare Simon e i Fratelli Silenti, intenti ad ammirare la potenza di questa runa.

Ho il coraggio di avvicinarmi.
-Che runa è?- domando, indicandola.
Clary mi guarda e la luce sembra divampare ancora più intensa.

-É la runa dell'Angelo- spiega.

Non capisco. Cosa sta facendo?

-Clary, che hai intenzione di fare?- chiedo.
Lei esita.

Mi rendo conto solo ora che altri Portali hanno scaricato trilioni di Shadowhunters.
Non ne ho mai visti così tanti, né contro Valentine, né contro Sebastian.
È uno spettacolo irreale.

Clary mi guarda negli occhi.
-Non lo so, Jace, non ne ho idea. I Fratelli mi hanno dato uno stilo e mi hanno chiesto di fare una runa. Simon mi ha spronato dicendomi di pensare a qualcosa che mi avrebbe ispirato
Ed è uscita questa.- mi confida.

Poi lancia un grido di dolore, chinandosi su se stessa come se l'avessero pugnalata.
Simon si accascia a terra, mettendosi la mano sulla runa parabatai.
Quando la ritrae, le sue dita sono sporche di una sostanza dorata.
Icore angelico.

Un boato mi fa cadere a terra, mentre il grido di Clary si disperde nell'aria e due enormi ali spuntano dalla sua schiena.
Ali enormi, di un colore bianco puro e brillante.
La mia Clary, che è diventata un angelo.

-Jace...fa male...- sussurra, mentre lacrime dorate le rigano le guance e cade in ginocchio a terra.
Mi avvicino a lei.

Ci fissiamo negli occhi.
Non ho mai visto sguardo più bello del suo, e credo non lo vedrò mai.

Le prendo il viso a coppa con la mano, posando la mia fronte contro la sua, ad occhi chiusi.
Respiro il suo respiro e assaporo il suo odore di fuoco.

-Devo andare.- sussurra, a pochi centimetri dalle mie labbra.
-Non lasciarmi.- replico.
-Non posso. Me ne sono andata quando mi hai lasciato, ed ora il Paradiso mi vuole.- spiega.

Le lacrime mi rigano le guance.
Non singhiozzo, non grido.
Mi limito a non trattenere le lacrime e a sussurrare, perché mi basta.

Clary è qui, vicino a me. La sua pelle bollente sotto le mie dita, le nostre ginocchia le une contro le altre.
Siamo insieme, come siamo sempre stati, come saremmo dovuti sempre essere.

-Mi dispiace, Clary. È tutta colpa mia.- sussurro.
Le sue dita afferrano le mie. Ancora non oso aprire gli occhi, ancora la sento vicino a me. Ho paura che questo sia solo un sogno.
-É colpa del destino.- ribatte, la mia Clary sempre testarda.

-Ti amo.- dico.
Restiamo immobili, fermi così.
Vicini, accanto, nel cuore.
E poi sento le sue labbra sulle mie.

E il suo sapore di bruciato, il suo odore, la sua pelle.
Le labbra di Clary sempre morbide e dolci e la sua vicinanza sempre indispensabile per me.
Mi sta scoppiando il cuore.

Mi ha baciato.
Ha scelto lei di farlo.

Libero la mano dalla sua e le mie dita percorrono il suo braccio nudo, fino a raggiungere il viso e a rinchiuderlo fra le mani.
Mi allungo verso lei, e il suo corpo aderisce al mio.
Stringe i miei capelli alle sue dita fino a farmi male, mentre le mie mani percorrono la sua spina dorsale fino ad arrivare ai glutei, si mette a cavalcioni si di me.

-Mi dispiace, mi dispiace.- mormoro fra un bacio e l'altro, mentre cerco di tenermela sempre più stretta, di averla sempre più vicino perché con lei ogni volta è come la prima.

E non so se  questa sensazione nel petto che preme contro il cuore fino a far male, che me lo stritola e mi fa sentire bene, libero, che mi dice di non lasciarla più, di non abbandonarla, non so se questo è amore.
Ma ne ho bisogno, e ho bisogno di Clary.

Mi stendo per terra e lei sopra di me, le accarezzo le ali e ho paura di perderla.

Non me ne frega niente, che ci siano moltissimi Shadowhunters a guardarci, anzi è meglio.

Il mondo deve sapere che io appartengo a Clary, e a lei soltanto.
Pensare il contrario sarebbe una spudorata menzogna.

-Jace. Jace...Jace, io devo andare...- mi sussurra, continuando a baciarmi.
No, non la lascerò.
-Stammi vicino...- mormoro.
Lei spalanca gli occhi, verdi fino all'impossibile.

-Chiedimelo. Dillo di nuovo.- sussurra, separandosi.
Rimane sopra di me, i nostri occhi incrociati, circondati dal mondo e dalla luce.
-Stammi vicino, Clary. Non lasciarmi perché io senza di te non riesco a vivere. Sopravvivo, ma non vivo.-

Lei mi sorride.
-Resterò con te. Ma tu non lasciare me.- dice.
-Mai.-
-Giuralo.- mi prega.
Le dò un bacio a stampo sulle labbra.
-Lo giuro.-

Le ali di Clary vengono circondate dalle fiamme, bruciano e si consumano ma a lei sembra non importare.
Sta tornando se stessa, sta tornando da me.

E poi torniamo a baciarci.
Tra la luce e il buio.
Tra gli angeli e i mortali.
Tra il fuoco e la cenere.
Tra l'infinito e il tempo.
Noi siamo lì, al centro di questo.

SPAZIO AUTRICE

Due aggiornamenti in un giorno.
Sono brava? 😇

Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Ammetto che ci sia stata molta Clace.😏

Se avete gradito this capitolo, commentate e votate.

All the l💋ve,
~ vostra pazza sclerotica

- B.B.

~ La Risposta ~ {Clace} ||CompletataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora