Mi pentii quasi subito di aver accettato l'invito di quegli idioti.
Erano solo quattro ragazzi ingenuotti con la merda al posto del cervello, io e loro non avremmo mai potuto convivere pacificamente.Historia era la classica ragazza bella e popolare che si sforzava di stare simpatica a tutti: sorrideva, scherzava, faceva battute vecchissime e divertenti per farsi tanti amici, ma sotto sotto non le fregava niente di nessuno. Si vedeva dai suoi occhi, dal modo in cui vagavano innervositi a destra e a sinistra. Lo si vedeva dal suo sorriso falso e forzato, che Historia continuava disperatamente a mantenere in ogni situazione per mostrarsi dolce ed amichevole.
Ma, con un po' d'attenzione, si notava subito che la sua unica priorità non erano le persone con le quali usciva o gli amici che diceva di amare tanto, bensì la pittura e la fotografia, le due uniche forme d'arte che riuscivano a soddisfarla pienamente.
D'altro canto, la sua fidanzata Ymir era molto diversa da lei: una ragazza atletica senza particolari passioni.
Ymir non leggeva mai libri e non cercava mai di acculturarsi, preferiva invece trattare male le tutte persone che si avvicinassero fin troppo alle sue proprietà.
A Ymir non piacevano le ragazze colte, spiritose ed intelligenti, anzi. A lei intetessavano solamente le belle forme ed i bei visini, niente di più e niente di meno.Ymir, che era lo stereotipo vivente della bastarda acida ed antipatica, era anche molto egocentrica, tanto che avrei preferito che i suoi genitori l'avessero chiamata Narciso.
Era bella, circondata dalle ragazze più carine, ma sotto sotto era vuota e sul punto di rompersi come un vaso d'argilla. Faceva battute e cercava di sorridere in pubblico, perché se nessuno le avesse prestato la giusta attenzione, Ymir si sarebbe rotta del tutto.
Tuttavia, forse Ymir amava davvero Historia. Forse, in fondo al suo cuore, l'unica cosa di cui le importasse veramente, era la ragazza bionda dal bel visino. Forse...
"Hey, rossa, muoviti o ti lasciamo indietro. Non che la cosa mi dispiaccia particolarmente..." sbraitò quel cane di Reiner, lanciandomi un'occhiata astiosa senza alcun apparente motivo.
Allungai il passo fino a raggiungerlo, per poi spingerlo a terra con nonchalance, continuando il mio cammino. "Attento a dove metti i piedi, idiota. Cerca di non inciampare nelle radici, sono ben nascoste, sai?"
"Bastarda." Lo sentii mormorare tra i denti, mentre si rialzava dal suolo completamente sporco di fango e terra.
Tra tutti i ragazzi del gruppo, Reiner era quello che sopportavo di meno: era irascibile, odioso, sempre pronto ad insultare. Non avevo mai capito il perché mi trattasse in quel modo, non che la cosa m'importasse particolarmente. Ricordo di aver frequentato la sua stessa scuola quando andavo alle elementari, tuttavia non ricordo nient'altro di lui. È solo un ricordo appannato e sfocato, di cui non m'importa nulla.
"Ragazzi, smettetela di litigare: siamo arrivati." Cercò di calmarci Ymir, rivolgendoci un sorriso imbarazzato. Indicò la cascata con un dito e, prima che potesse aprir di nuovo bocca, si butto a capofitto dall'altro lato della cascata.
"Ma è stupida o cosa?" Domandai a bassa voce, notando che la sua ragazza era rimasta basita dal suo comportamento.
"Who-ohhh, ragazzi! Qua dietro è bellissimo!" La sentimmo urlare di gioia, cosa che ci tranquillizzò un poco. "Venite, dai! C'è una grotta che continua finché non si vede più niente, chi la vuole esplorare con me? Historia, dai! Vieni anche tu, così poi dopo possiamo sposarci!"
Bertholdt, dopo essersi accertato che non ci fosse nulla di pericoloso al di là della cascata, si affrettò ad oltrepassarla, stringendo i denti per il freddo. "Ragazzi, è sicuro: potete passare. Occhio a sbrigarvi, però: l'acqua non è esattamente piacevole."
"I miei capelli. E la mia macchina fotografica! Spero tanto non si rovini..." si lamentò l'odiosa ragazza al mio fianco, curvandosi sul marchingegno per evitare che si bagnasse, proprio come una madre amorosa fa con suo figlio. "Se mi si rompe, me la ripagherete voi."
Trattenni il respiro e mi avvicinai alla cascata, oltrepassandola in poco meno di tre secondi. Il fastidioso contatto dell'acqua gelida sulla mia pelle mi fece rabbrividire, ma strinsi i denti e cercai di sopportare lo stesso la sensazione di fradicio. L'odore di aria stagnante mi pungeva le narici, ed il panorama scuro ed angusto non mi aiutava certo a rilassarmi.
Bertholdt accese con la mano destra la sua torcia impermeabile, iniziando a guardarsi intorno meravigliato. "Questo posto è favoloso: guardate le stalattiti e le stalagmiti che si sono formate dopo milioni e milioni di anni!"
"Spero tanto non ci siano pipistrelli." Commentò quella fifona di Historia, apprestandosi a scattare foto a destra e a manca con il flash.
"Se non spegni quel coso, ti salteranno tutti addosso." Fece Reiner con il suo solito tono acido da imbecille, scuotendo la testa per rimuovere l'acqua dai suoi capelli biondi. "Muovetevi, idioti, prima che salti dal nulla qualche guarda forestale e ci cacci via a calci."
"Guarda che nessuna guardia forestale sa di questo luogo: l'ho scoperto io e l'ho ribattezzata 'Caverna di Ymir e Historia', il mio luogo segreto." Annunciò con un certo orgoglio la ragazza dai capelli corti e scuri, scoprendo tutti e trentadue i suoi denti per fare un sorriso di vittoria.
"Bando alle ciance e muoviamoci. Vedo qualcosa di strano là in fondo!" Dissi infastidita dagli inutili discorsetti dei quattro ragazzi, sentendo il cuore battermi forte nel petto. Per qualche strano motivo, ero nervosa e ansiosa, quasi come se qualcuno mi stesse osservando intensamente in quel preciso momento.
Afferrai bruscamente la torcia di Bertholdt, camminando con cautela verso l'interno della caverna. Sentivo uno strano rumore provenire dal suo interno, ed ero intenzionata a scoprire la sua provenienza ad ogni costo.
"Ragazzi, ho trovato un laghetto sotterrane-" ma prima che potessi terminare la frase, la terra sotto i miei piedi si sbriciolò come un biscotto, facendomi cadere nel vuoto.
"Sei mia!" Una voce risuonò per tutta la caverna, e fu l'ultima cosa che sentii prima di affondare in un lago dalle acque pure e cristalline.
Angolo Autrice
Chi sarà mai questo misterioso individuo che rapisce gente totalmente a caso?
Cosa vorrà dai nostri cari personaggi?
E soprattutto... PERCHÉ QUI REINER È UNA TROIETTA FASTIDIOSA PEGGIO DI UN DITO IN CULO?
Boh.
Chi mai lo potrà sapere?
P.s. se trovate un paragrafo dove mi riferisco a Ymir con pronomi maschili, fatemelo notare subito. Purtroppo il suo personaggio si chiamava Steve ed era un palestrato di merda, quindi se ho mancato di correggere qualche pronome o aggettivo femminile... DITEMELO PLEASE.
CIAO STEVE TI VI BI.
SCHERZO, È MEGLIO YMIR DI TE.
YUMIRU TI HAMO :D
E comunque, ascoltate questa bella canzoncina facendo finta che la stia cantando Levi per la Reader.
Save Yourself dei My Darkest Days.
Non li conosce nessuno.
Nemmeno io li conoscevo finché non ho scoperto che era la band dove cantava Matt Walst, l'attuale cantante dei Three Days Grace.
Eh niente, ciaooo~
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Metal Claws - (Lemon) Levi Ackerman X Reader
Fanfiction(Y/N) è una ragazza triste, grigia, completamente vuota. Non è apparentemente spinta o animata da nessuna passione, il che rende ancor più deprimente la sua esistenza. Questo fino a quando non incontra Levi, un antico demone dall'aspetto di un sensu...