21. Red Hair [13+]

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"No, aspetta!" Urlò il demone, con una punta di panico nella voce, afferrandomi alla svelta un braccio per poi tirarmi verso di sé. Gocce di sudore gli imperlavano la fronte, era visibilmente nervoso... Ma per cosa, poi? "Aspetta, non andare. Io... Io ti-"

***

"Io ti chiedo scusa per averti definito il mio giocattolino, mi dispiace." Si scusò in maniera estremamente sentita e sincera il demone, a tal punto che dubitai persino stesse fingendo. Delle scuse così vere non potevano di certo essere false, no: c'era qualcosa nella voce del demone che mi portava a credere che fosse seriamente mortificato per avermi chiamata in quel modo.

Ma io, nonostante quelle scuse, non potevo certamente ignorare il mio orgoglio: lo strattonai in maniera brusca per fargli mollare la presa, poi lo guardai negli occhi con lo stesso sguardo ostile e disgustato di chi sta osservando un sacco di rifiuti sul ciglio della strada. "Scuse accettate, adesso lasciami andare."

Il demone mi afferrò nuovamente, avvicinandomi rapidamente a lui per stringermi forte tra le sue braccia: incapace di reagire in alcun modo, lo strinsi a mia volta inconsapevolmente. Rimanemmo in quella posizione per un paio di minuti buoni, senza avere il coraggio di proferire parola o rompere quell'abbraccio così tenero e malinconico, tanto che addirittura mi dimenticai per un secondo di star stringendo tra le mie braccia un pericoloso demone dall'aspetto di un serpente.

"Che bei capelli che hai, (Y/N)." Sussurrò piano Levi con tono meravigliato, quasi come se fosse la prima volta che li vedesse, facendo scorrere le sue dita sottili nella mia lunga chioma scarlatta. "Sono davvero meravigliosi, perché hai deciso di tingerli di questo colore?"

"Sai, io non ho mai avuto i capelli così lunghi e lisci, anzi. Il colore naturale dei miei capelli è (H/C), ma li ho tinti di rosso per una ragione ben precisa." Lo guardai dentro i suoi freddi e piccoli occhi verde fosforescente, cercando di respirare il più piano possibile per non fargli capire che la sua vicinanza mi metteva parecchio a disagio. "Molto tempo fa io vivevo con mio padre e mia madre, eravamo la classica famiglia normale con alti e bassi. I miei, dopo avermi avuta, aspettarono sei anni prima di sposarsi, e fu allora che le cose cambiarono; mio padre, che era sempre stato dolce e gentile, dopo il matrimonio si trasformò in una persona totalmente diversa, un mostro. Mia madre non ce la fece a sopportare i suoi abusi e si spense qualche anno dopo, e la cosa mi distrusse psicologicamente: era una donna talmente dolce e bella, non meritava certamente di fare una fine del genere."

Mi fermai per un attimo, riprendendo il fiato e cercando di trattenere tutte le emozioni negative che stavano risalendo a galla: avevo nascosto questa storia per talmente troppo tempo che aveva iniziato a divorarmi lentamente dall'interno. "Mia madre aveva dei lunghi, lisci e bellissimi capelli rossi, così belli che chiunque avrebbe voluto possederli. Io, purtroppo, non ho avuto la fortuna di nascere con la chioma di quel colore così forte e meraviglioso, quindi suppongo che questi miei capelli siano un po' il mio promemoria."

"Promemoria?"

"Già, perché non dovrò mai dimenticare quello che successe tanti anni fa." Sussurrai con un tono a dir poco inquietante che mi gelai da sola il sangue nelle vene.

Levi mi strinse ancor più saldamente a sè, cercando di calmarmi. Non era mai stato abituato a confortare una persona, probabilmente non ci aveva mai provato, ma il suo goffo tentativo fu più che necessario: in pochi minuti il mio battito si calmò ed il respiro mi ritornò regolare. Per qualche strano motivo sapevo di potermi fidare del demone; nonostante tutti i pericoli che avevo corso, lui era sempre accorso in mio aiuto, anche quando nessun'altro avrebbe voluto farlo.

Certo, da quando l'avevo incontrato per la prima volta ne avevo passate di cotte e di crude, ma probabilmente avevo riscoperto anche qualcosa che ormai non provavo da molto, un sentimento che credevo fosse già morto e sepolto.

"Grazie." Sussurrai sfiorandogli appena le labbra con le mie, ed il demone ricambiò il gesto con un bacio dolce e passionale.

"(Y/N), ti desidero." Levi mi sollevò da terra per poi adagiarmi sul letto, torturandomi la pelle del collo fino a lasciarmi un paio di segni tondi e violacei. Mi sbottonai i vestiti con foga, quasi come se fossi in astinenza da lui e il demone ridacchiò in maniera maliziosa. "Frena i tuoi ormoni, ragazzina. Sei davvero così impaziente di avermi tutto per te?"

"Ma stai un po' zitto, idiota." Lo guardai con uno sguardo che non prometteva niente di buono e mi fiondai subito dopo sulle sue labbra, mordendogliele persino. Levi si alzò un attimo dal letto, aprì un cassetto poco distante e tirò fuori un paio di cosine che non riuscii a vedere.

"Oggi avevo intenzione di fare qualcosa di diverso." Prima che potessi anche solo batter ciglio, mi ritrovai con le mani incatenate al letto  da due robuste manette metalliche. Il demone reggeva tra le mani un piccolo frustino di cuoio nero, sferzandolo a destra e a sinistra in una maniera per niente rassicurante. "Per adesso facciamo le cose semplici, okay? Non voglio spaventarti troppo, ma la prossima volta ti giuro che sarà ancora peggio."

"Ancora peggio?" Domandai con una punta di panico nella voce mentre il demone iniziava già a darsi da fare sulla mia intimità. Gemetti involontariamente, abbastanza terrorizzata da quel suo comportamento così spavaldo e sicuro ma allo stesso tempo eccitata.

"Intendo che sarà ancora più divertente." Levi infilò la lingua tra le mie gambe mentre con le mani mi accarezzava dolcemente i fianchi, iniziando a muoversi velocemente per farmi venire al più presto.

Allungò una mano per prendere il frustino e, prima che potessi rendermi conto della situazione, un forte dolore sulla coscia mi scosse da quello stato di torpore e piacere nel quale mi trovavo. Un segno rossastro si estendeva per tutta la parte superiore della mia coscia, quasi come se qualcuno mi avesse appena pugnalato in quel punto.

"Oh, piccola dolce (Y/N)." Sussurrò Levi con gli occhi pieni di lussuria, posando delicatamente le labbra sulla ferita. "Così bella, candida e delicata. Chissà se la tua pelle rimarrà intatta dopo il mio passaggio. Io dico che è arrivata l'ora di scoprirlo."

Deglutii in preda al terrore, stringendo i denti per ignorare il bruciore che quel maledettissimo frustino mi aveva provocato.

Mi ero appena cacciata nell'ennesima situazione pericolosa e, ahimè, stavolta non me la sarei cavata indenne.

Angolo Autrice

Finalmente ha inizio il BDSM, non vedo l'ora che le cose diventino più kinky ;)

E niente, spero vi sia piaciuto e ci vediamo al più presto~

Metal Claws - (Lemon) Levi Ackerman X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora