18. Stranger

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Con il cuore in gola a causa delle cose appena viste, sgattaiolai fuori da scuola per ritornarmene immediatamente a casa. Mancava ancora un po' all'uscita, ma in quel momento ero troppo scossa e stranita per poter seguire anche una sola lezione.
Avrei semplicemente saltato un paio di classi, roba da niente che sarei riuscita di sicuro a recuperare in seguito.

Corsi e corsi finché non mi venne il fiatone: le mie guance erano rosse più del sangue, e non era soltanto perché mi ero affaticata correndo.

"Cavolo, non avevo mai visto una cosa del genere dal vivo. Non ci sono abituata..." Sussurrai con un filo di voce, appoggiandomi con le spalle contro un muretto, cercando in questo modo di recuperare fiato. Non era la prima volta che vedevo due persone farlo, tuttavia si era sempre trattato di video trovati su internet e mai cose dal vivo.

Vederli proprio davanti a me mi aveva fatto una certa impressione, soprattutto perché ancora non ero abituata a certe cose, era tutto diverso rispetto ai soliti video che di tanto in tanto mi dilettavo a cercare in giro per il web.

Il modo in cui si toccavano, baciavano, parlavano... era tutto diverso nella realtà, anche i gemiti dei due erano più lievi rispetto a quelli dei video e non esagerati fino a diventare quasi una volgare parodia.

"Posso aiutarti, signorina?" Domandò una voce maschile da dietro di me, dura e graffiante come se il suo padrone avesse le corde vocali lacerate. "Non hai un bell'aspetto, sembri piuttosto accaldata."

Infatti, poco distante il muretto sul quale mi ero poggiata per riposare, vi era un vicolo piccolo e scuro, pieno di cartacce bagnate e mollicce che contribuivano ancora di più a renderlo uno schifo. Chissà quanti loschi soggetti si aggiravano da quelle parti la notte, chissà quanti drogati andavano in quel posto per procurarsi le dosi dai loro spacciatori...

"Cosa vuoi da me?" Domandai con il cuore in gola, mentre un qualcosa a me sconosciuto mi attirava dentro il vicolo come una calamita. Intorno a me non c'era nessuno, le strade erano magicamente desolate e dunque nessuno avrebbe potuto sentirmi urlare.

"Soltanto parlare." Si limitò a dire la voce alle mie spalle, e pochi secondi dopo sentii un rumore metallico scattare, molto simile al suono di due coltelli che sfregano fra di loro. Ero come paralizzata, non riuscivo a muovere un muscolo e neanche a voltarmi per vedere in faccia il mio aguzzino. "Questa città è mia, (Y/N), dovresti saperlo. Adesso stai ferma e non voltarti, altrimenti..."

"Vuoi squartarmi in due come un animale mandato al macello?" Fu la mia acida risposta, l'unica cosa che fui in grado di dire per mostrarmi coraggiosa ai suoi occhi.

"No, i miei artigli sono soltanto una precauzione per evitare che tu fugga, non sei ancora nella mia lista di persone da uccidere." Continuò lui con un tono stranamente rassicurante, facendo tintinnare i cinque lunghi artigli argentei che portava legati sulla mano destra. "Voglio fare pulizia, sai? Voglio ripulire questo lurido e merdoso posto da tutti gli uomini corrotti, e successivamente mi dedicherò unicamente alle stronzette come te. Sui telegiornali non si parlerà d'altro, il mio nome verrà ricordato in eterno: Metal Claws, il giustiziere di questa squallida e lurida città."

"E perché ti sei preso il disturbo di dirlo a me?" Domandai abbastanza innervosita dalla situazione, con il respiro che mi si faceva sempre più pesante. "Potrei pur sempre scappare in questo preciso istante e dire a tutti di te, la polizia ti attesterebbe in un battito di ciglia."

"Oh, ma tu non lo farai. Ti conosco, (Y/N), sei soltanto una povera disgraziata dal padre ubriaco che vive in un posto molto più simile ad una baracca che ad una casa. Ti stanno per staccare la luce, il gas, le bollette si fanno sempre più difficili da pagare. Sei sola, completamente sola contro questo mondo crudele e nessuno mai ti crederebbe. Un giorno avrò bisogno di un testimone che continui a ripetere il mio nome ai telegiornali, e chi meglio di te può svolgere questo compito?" Sentii l'uomo ridacchiare in maniera sadica, poi mi sfiorò il collo con uno dei suoi artigli letali. "So tante cose di te, ti ho sempre osservata in questi ultimi tempi: so dove vivi, conosco le tue abitudini ed i tuoi orari. Ed inoltre... ti ho vista in compagnia di quel demone dagli occhi verdi. È molto carino, vero? Spero tanto che non ti stacchi la testa dal collo nell'istante nel quale si stuferà di te."

Metal Claws - (Lemon) Levi Ackerman X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora