23. The Demon King

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"(Y/N), no!" Esclamò il demone con tono sinceramente preoccupato, scuotendomi un braccio in preda al panico. La sua voce rimbombava nella mia testa, stordendomi ancora di più: nonostante fossi quasi del tutto priva di sensi, ancora riuscivo a percepire il mondo intorno a me, seppur in maniera distorta e confusa.

"Scusami, mi dispiace tanto." Sussurrò il ragazzo, baciandomi subito dopo sulle labbra per cercare di riparare al danno da lui stesso fatto. "Il morso di un serpente è fatale" dopotutto, e Levi non era proprio riuscito a contenersi dal lasciarmi il segno dei suoi denti sul collo. L'eccitazione era stata tale da fargli perdere il senso, tanto che si era persino dimenticato di darmi l'antidoto presente nella sua saliva.

Staccò le sue labbra dalle mie, tremando visibilmente; il suo viso era pallido mentre la sua fronte era imperlata di sudore: aveva davvero rischiato di perdere tutto per uno stupido errore commesso in un momento di irrazionalità.

Riaprii gli occhi piano piano, riuscendo finalmente a mettere a fuoco la sua figura. Tentai di dire qualcosa per rassicurarlo, ma le parole mi moririrono in gola prima che potessi pronunciarle. Nonostante questo, Levi sembrò felice lo stesso, tanto che mi strinse forte tra le sue braccia, quasi come se avesse paura di perdermi ancora.

"Oh, sono così felice che tu stia bene. Non volevo farti del male, è stato un qualcosa di involontario."

"T-tranquillo... Sto bene."

"Cerca di riposare, (Y/N), adesso ne hai bisogno." Levi mi accarezzò i capelli per tranquillizzarmi, coprendomi con la coperta per tenermi al caldo e sgattaiolando via dalla camera a testa bassa, vergognandosi profondamente per essersi lasciato vincere dall'istinto come un animale.

Levi's Pov

"Ma bene bene, caro Levi Ackerman." Squillò allegramente una voce fin troppo familiare, ed una figura nera e inquietante si palesò davanti a me. "Vedo che ti stai avvicinando sempre di più a questi disgustosi umani. Non starai forse perdendo la tua disumanità, diventando un rammollito?"

"Maestà, non è come sembra-"

"Levi." Il Re dei Demoni mi guardò con il suo unico occhio, rosso e diabolico come quello di un lupo. Abbozzò un sorriso che era tutto fuorché tranquillizzante e si avvicinò di un passo. "Quindi posso fare fuori anche adesso quella stupida ragazzina che ti ostini così tanto a proteggere e tu non batteresti ciglio?

" Alzò una gamba, sferrandomi un calcio così forte da farmi roteare la testa, poi mi costrinse ad inginocchiarmi a suo cospetto, tenedomi fermo con il piede. "Schifosa feccia dell'Inferno, un demone come te non può provare sentimenti per un essere umano. È una cosa aberrante e assolutamente disgustosa, mi meraviglio del tuo comportamento."

"Maestà, da che pulpito viene la predica. Anche voi vi siete lasciato andare con un umano, no? 'Jean' mi sembrava fosse il suo nome, o mi sbaglio?" osai dire con un pizzico di malizia nella voce, alzando la testa per guardare la sua espressione cambiare in una frazione di secondo.

"Stupido pezzo di-" Imprecò Marco, il Re dei Demoni, sferrandomi un altro calcio in faccia per zittirmi. Mi colpì proprio sul naso, facendomi sanguinare, ma vederlo agitato in quello stato ne era valsa proprio la pena. "Io e Jean non siamo niente, hai capito? Niente! È solo un lurido umano che potrei eliminare in ogni istante senza neanche provare rimorso."

"Quindi posso fare fuori anche adesso quello stupido ragazzino che vi ostinate così tanto a proteggere e voi non battereste ciglio?" Domandai esibendo il migliore dei miei sorrisi, ripagandolo con la sua stessa moneta.

Lo sguardo che il Re mi rivolse subito dopo fu gelido, carico d'odio, tanto che per un secondo temei seriamente per la mia vita. "Non ti conviene scherzare con il fuoco, Ackerman; la mia pazienza è molto limitata. Se proverai a toccarlo anche con un dito io giuro che prenderò quella stronzetta che ti piace così tanto e la spezzerò in due proprio davanti ai tuoi occhi; successivamente sarà il tuo turno, e ti giuro che non ci andrò per niente piano con te."

"Se posso permettermi, Maestà, ma non vi sembra di essere un po' incoerente? Volete impedire ai vostri servitori di avere relazioni con gli umani e poi voi siete il primo ad averne una."

"Oh, parli tanto come se tu fossi in grado di amare quando sappiamo entrambi che non è così." Marco mi lasciò finalmente andare, guardandomi come se fossi spazzatura. Iniziò a dissolversi in una nube di fumo nero e, prima che il Re potesse scomparire del tutto, le sue ultime parole echeggiarono per tutta la mia casa. "Sei solo un mostro marcio sin dentro al midollo, non sarai mai capace di amare."

E allora strinsi il pugno per la rabbia e la frustrazione, iniziando a colpire ripetutamente il muro in preda soltanto ai miei istinti omicidi. Quello stupido di un Re pensava davvero di conoscermi più di me stesso e la cosa mi faceva imbestialire.

Come si permetteva a trattarmi in quel modo? Perché aveva la faccia tosta di rimproverarmi per un qualcosa di cui anche lui era colpevole?

"Giuro che gli strappo quella merdosissima benda nera che porta e gli sputo nell'orbita vuota!" Gridai in preda alla rabbia, sibilando più e più volte insulti e imprecazioni nei suoi confronti.

Tirai un ultimo pugno al muro, spezzando le assi di legno e lasciando un foro dalla forma irregolare. Le mie nocche sanguinavano ma la cosa non m'importava più di tanto, volevo soltanto andarmene in un posto tranquillo per schiarirmi le idee.

Chiusi a chiave la casa per impedire a qualcuno di entrare dentro e, una volta accertatomi che (Y/N) stesse dormendo beatamente, sparii nel nero della foresta, lasciando dietro di me solamente rametti spezzati e un'inconfondibile tanfo di rancore e ira.

Angolo Autrice

Oh well, il nostro caro Marco è in realtà l'incoerentissimo Re Demone!

Dum dum duuuum!

Dum dum duuuum!

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Metal Claws - (Lemon) Levi Ackerman X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora