8. Checkmate

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"Vai via, stammi lontano!" Urlò disperata Historia, alzandosi di scatto in piedi ed indietreggiando fino a sbattere contro il muro. Era così bella, eppure al contempo così patetica...
Sembrava proprio un fiore delicato: bella da vedere, sì, ma la sua utilità finiva qui. Era così inetta che non sarebbe riuscita a fuggire neanche se avesse avuto centinaia di metri di vantaggio.

Dopotutto le tipe come Historia sono abituate ad essere salvate dagli altri, tanto da non saper cavarsela da sole quasi in nessuna situazione. La ragazza urlava, piangeva, implorava pietà... ma nessuno l'avrebbe soccorsa, non questa volta.

"Lasciala stare, non ti ha fatto niente!" Reiner fece coraggiosamente un passo in avanti, guardando dritto negli occhi il demone rettiliano. Non gli avrebbe dato la soddisfazione di vederlo implorare per avere salva la vita, piuttosto avrebbe preferito morire immediatamente.

"Ti prego, non mi uccidere! Non mi uccidere, non mi uccidere! Io non ti ho fatto niente, io neanche ti conosco! Ti prego, io-"

"Basta!" Sbottò con rabbia Eren, facendo scattare le sue lunghe dita affilate in direzione della povera ragazza, infilzandole il cuore senza alcuna pietà. Le strappò l'organo direttamente dal petto, facendo zampillare così litri e litri di sangue, che macchiarono ogni cosa nelle vicinanze. "Stupida gallina, "ti prego" ed "io" sono forse le uniche parole che sai dire?"

Mi accasciai a terra, trattenendo un conato di vomito. Quella scena era stata troppo anche per me, non potevo sopportare ulteriormente quella vista. Reiner lanciò un urlo per lo spavento, cadendo a terra come un'idiota e strisciando all'indietro con le mani per allontanarsi dal mostro.

Eren si girò verso di me, guardandomi intensamente con i suoi profondi occhi color ambra. "Mia dolce umana, non ti piace ciò che vedi?" Domandò con tono stranamente gentile, avvicinandosi a me con il corpo sporco del sangue della ragazza.

"Cosa?" Fu l'unica parola che fuoriuscì dalla mia bocca, quando mi resi conto di quello che stava realmente accadendo: quel mostro non desiderava Historia, bensì me! Ero io la sua preda sin dall'inizio, non aveva alcun interesse per lei, nonostante il suo aspetto fisico la rendesse desiderabile agli occhi di chiunque. Ero io, solo io. E lui voleva me.

"Checkmate, vi ho trovato! Non fare quel faccino spaventato, mia cara. Odio vederti in questo stato: sei molto più bella quando sei pensierosa, così bella che mi viene quasi voglia di mangiarti." Continuò gioviale il demone, accovacciandosi di fronte a me per potermi guardare negli occhi. Mi prese il viso con una mano completamente sporca di sangue, macchiando così la mia pelle della sostanza scarlatta, per poi avvicinarsi ulteriormente a me. "Ovviamente scherzo, dolcezza, non desidero mica cibarmi di te, anche se ammetto di averci fatto un pensierino... la tua pelle è così candida e morbida, ha un profumo davvero irresistibile."

"Non toccarmi, mostro." Sussurrai atona, schifata dalla sensazione della sua mano umida sulla mia pelle. Lo allontanai bruscamente da me per non essere più toccata da lui, quando i suoi occhi dorati mi trafissero con lo sguardo.

Fu questione di un attimo, la mano di Eren si avvolse intorno al mio collo ed il demone mi sbattè con forza contro la parete rocciosa, salendo a cavalcioni sopra di me per immobilizzarmi del tutto. "Hai carattere, mi piace. Adoro le ragazze combattive come te, mi fanno eccitare."

"Sei disgustoso." Rantolai con quel poco di voce che mi era rimasta, sputandogli sul viso per fargli capire che una creatura infima e riprovevole come lui valeva persino meno del mio sputo. Chiusi gli occhi, aspettandomi una reazione furente da parte del demone, ma inaspettatamente non accadde nulla di tutto ciò.

In breve mi ritrovai le sue labbra avvinghiate alle mie: Eren mi stava baciando appassionatamente, voracemente, volendomi fare sua a tutti i costi. Opposi resistenza, tentando di spingere il demone lontano da me, tuttavia più tentavo di resistergli, più lui si faceva desideroso di avermi.

"Sei quello che ho sempre sognato." Ammise con uno strano sguardo, mentre le sue mani iniziarono a vagare insistentemente sul mio corpo. "Dal primo momento che ti ho visto ho capito che eri quella giusta per me. Il tuo delizioso profumo ha parlato per te: odori di sangue, di morte, di disperazione... Sei perfetta."

"Sì, lo so. Non c'è bisogno che tu me lo dica, lo so di essere perfetta." Alzai di poco le spalle, sorridendo al demone con fare sardonico. "Tuttavia una ragazza perfetta non può certo accontentarsi del primo idiota che trova, ti pare?"

"Ma io non sono come gli altri, uno come me non si trova spesso, sai? Potresti cercare in lungo ed in largo per secoli e secoli tra quei rozzi esseri umani che ti circondano, e non riusciresti lo stesso a trovare qualcuno che sia valente la metà di me." Eren era fin troppo sicuro di sé, e probabilmente aveva anche ragione: lui era un demone, una creatura soprannaturale che non aveva nulla da invidiare agli esseri umani. Era agile, forte, bellissimo... Tutte qualità che nessun essere umano sarebbe mai stato in grado di possedere insieme.

"Beh, preferisco rimanere single a vita, piuttosto che stare insieme ad un tipo come te. Ed ora levami le mani di dosso, idiota."

Eren sogghignò sadico, posando delicatamente una mano sul mio seno destro per poi stringere. "E se non lo facessi? Cosa mi accadrebbe?"

"Ti spezzerei quel cazzetto moscio che ti ritrovi tra le gambe e te lo ficcherei in gola senza pensarci due volte."

Eren mi guardò negli occhi per qualche secondo, stupito da ciò che avevo appena detto, poi scoppiò in una fragorosa risata. "Non puoi nemmeno immaginare quanto il tuo essere così acida con me mi faccia eccitare. Adesso ce l'ho dritto per colpa tua, guarda un po' cosa sei capace di farmi."

"Prova a toccarmi e delle tue mani non rimarrà che cenere. Gli individui disgustosi come te mi fanno davvero vomitare." Lo minacciai con tono inaspettatamente calmo, cercando di mascherare il battito del mio cuore che accelerava sempre di più. Quel mostro disgustoso non mi avrebbe toccata nemmeno con un dito, non glielo avrei permesso.

"Ma, mia cara, tu non puoi fermarmi." Rise il demone mentre i suoi occhi diventavano completamente neri, sclera compresa. "Tu sei mia, appartieni a me. E soprattutto, nessuno verrà a salvarti."

Angolo Autrice

Mie care figliuole, purtoppo stavolta non posso mettere forced o mi bannano di nuovo la storia da Wattpad.

Quindi sorry, Eren, ma temo proprio che non potrai intingere il biscottino come tanto desideri.

By the way, non sono una fan accanita di Eren perché lo vedo più come un agglomerato di rabbia ed odio, tuttavia qui ho pensato di renderlo decente. Almeno per i miei gusti, lmao.

Eeeeeeee niente. Piango sangue.

 Piango sangue

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A caso.

Metal Claws - (Lemon) Levi Ackerman X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora