7. Run for your life

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Non appena Eren iniziò con il conto alla rovescia, vidi Bertholdt fiondarsi alla velocità della luce dentro uno dei tanti cunicoli scavati dal demone.

"Non voglio morire e non morirò!" Fu l'urlo agonizzante del ragazzo, che in quel momento assomigliava più ad un roditore che scava nella terra per aver salva la vita, piuttosto che ad un essere umano.
Quello non era più il Bert che conoscevo: era solo un lurido codardo che sarebbe stato disposto a strisciare per terra come un lurido verme, pur di sopravvivere.

Il Bertholdt buono, dolce e gentile che conoscevo, era morto per sempre: di lui restava solo una maschera vuota, che il nuovo Bertholdt si era ritrovato ad indossare solo per comodità.
Ma anche la migliore delle maschere sarebbe destinata a rompersi di fronte alla certezza della morte, e questa era una cosa che avevo imparato a mie spese, dopo tantissimi fallimenti.

"Seguitemi, non abbiamo tempo da sprecare!" Esclamai con decisione, afferrando il braccio di Historia e costringendola a seguirmi. La poveretta se ne stava in un angolino, indifesa e con il viso bagnato dalle lacrime: dopotutto vedere il cadavere dilaniato della tua ragazza non è certo cosa da poco. Era completamente sconvolta, ma ogni secondo in più che passava a piangere per il suo defunto amore, ci faceva avvicinare alla morte.

"E ora dove andiamo, (Y/N)? Siamo in trappola!" Reiner ci seguì subito dopo, con le mani che tremavano per lo shock. Si sforzava di apparire un duro davanti a noi, eppure neanche lui riusciva a vincere contro la paura.

"Ammesso che ci sia veramente un'uscita, noi dobbiamo far di tutto per trovarla e restare uniti. Bert..." mi fermai per un attimo, trattenendo il respiro. Quello stupido codardo se l'era data a gambe senza che noi potessimo fermarlo, ormai era più morto che vivo. "Ha fatto la sua scelta. Ha deciso di salvare la pelle da solo, cercarlo sarebbe solo uno spreco di tempo e di energie."

"Come puoi essere così crudele, (Y/N)? Bertholdt è mio amico!" Ribattè innervosita Historia, spingendomi lontano da lei.

"Già, che bell'amico. Tu riesci ancora a definirlo 'amico' dopo che ha proposto al demone di mangiarmi ed è scappato? Un vero amico non si comporterebbe mai come lui ma, se il tuo misero cervellino non riesce ad arrivarci, non è mica colpa mia." Le risposi seccamente, senza degnarla di uno sguardo e continuando a correre. "Se vuoi cercarlo, fallo pure, io non posso fermarti. Tuttavia le probabilità che tu ti perda sono alte e, se Eren ti dovesse trovare, sarai sua per sempre. Quindi scegli."

Historia abbassò lo sguardo, con gli occhi pieni di lacrime. Provò a balbettare qualcosa ma dalla sua gola non fuoriuscì nemmeno una sillaba: era stanca, impaurita, troppo spaventata per poter affrontare la situazione da sola.

"Ottima scelta." Sogghignai a bassa voce, continuando a correre seguita dagli altri due. Una cosa era certa: non sarei morta quel giorno, dentro quella schifosa caverna umidiccia. Avrei lottato persino con le unghie, pur di scappare da quel luogo, perché un conto era morire assassinati da soli, un altro è morire in un massacro insieme a qualcun altro.

Ebbene sì, ero egoista anche nella morte: il momento nel quale avrei lasciato questo mondo, sarebbe dovuto appartenere soltanto a me. Non l'avrei condiviso con nessuno, sarebbe stato il momento più intimo della mia vita e niente e nessuno avrebbe potuto impedirmelo.

***

Mi ritrovai col fiato corto e le gambe dolenti, a correre per la mia vita come un sudicio animale in trappola.
Quanto era passato da quando Eren aveva iniziato a darci la caccia? Un'ora? Un minuto? Un giorno?

Ormai il tempo era solo una misera illusione, perché quando la tua vita è in pericolo ogni secondo è prezioso, ed ogni minuto si allunga fino a durare il doppio.

"Venite, ho trovato un posto dove possiamo riposare." Annunciò Reiner con il fiatone, indicando un piccolo e stretto cunicolo che conduceva in una grotta abbastanza grande da contenerci tutti.

"Fermarci? Non se ne parla proprio, per quanto ne sappiamo quel mostro potrebbe fiutare il nostro odore e trovarci." Guardai Reiner atona, cercando di costringerlo a demordere: una minima distrazione avrebbe potuto rivelarsi fatale.

"(Y/N), ti prego. Ne ho bisogno." Disse in tono supplichevole Historia, iniziando a strisciare lentamente verso il cunicolo.

Sbuffai, seccata dalla situazione e dalla debolezza dei miei compagni, che non riuscivano neanche a trovare la forza per fare qualche altro passo. "E va bene, ma soltanto per pochi minuti. Non possiamo permetterci di più."

Una volta entrata nella caverna, mi accucciai in un angolino, con il petto piegato sulle mie gambe e le braccia incrociate, quasi come un riccio che tentava di proteggersi dal resto del mondo. Historia si distese vicino alla parete, con gli occhi ancora gonfi per il pianto e le labbra screpolate. I suoi bei capelli lunghi erano ormai ridotti in una matassa aggrovigliata di nodi, cosa che la faceva assomigliare di più ad una strega che ad una bellissima ragazza. "Senza Ymir non vale la pena di vivere... Lei era l'unica in grado di capirmi." La sentii sussurrare tra le lacrime.

Reiner decise di accomodarsi accanto a me, iniziando a fissare il vuoto con occhi spenti, troppo impegnato a fingersi un duro per abbandonarsi alle sue vere emozioni. "Dopo che sarà finita la pausa, cosa faremo?"

"Dobbiamo continuare a correre nella stessa direzione finché non troveremo un'uscita. Al massimo potremo scavarcene una noi, non appena troveremo del terreno abbastanza soffice." Risposi in tutta tranquillità, appoggiando la testa sulle mie ginocchia per riposare meglio.

"Ma come fai?" Sbottò tutto d'un tratto il ragazzo dai capelli chiari, prendendomi alla sprovvista. "Come fai ad essere così tranquilla e serena in questa situazione?"

"Disperarsi non aiuta mai nessuno, quindi non vedo perché dovrei mettermi a frignare come una mocciosa, anziché aguzzare l'ingegno e cercare un modo per uscire vivi da questo luogo."

"Sei disumana. Nessuna persona con un po' di senno si comporterebbe come te, credo tu abbia qualcosa di strano."

"O magari gli strani siete voi, che preferite piangere e disperarvi invece di muovervi per cambiare le cose." Alzai di poco le spalle, sollevando la testa affinché potessi guardare Reiner dritto negli occhi. "Non ho mai sopportato la gente come te, che si butta in un angolino senza usare le proprie capacità per fronteggiare le difficoltà della vita. Siete davvero patetici a pensare che le brutte situazioni si possano risolvere come per magia, o peggio: pensare che qualcuno arrivi a salvarvi dai guai. La verità è una sola: siamo completamente soli contro il mondo, nessuno di noi ha dei veri alleati e tutti devono cavarsela da soli, oppure verranno lasciati indietro. Non esiste nessun supereroe che possa aiutarci a superare le situazioni difficili, nessuno a cui importa degli altri. Siamo tutti dei luridi pezzi di merda egoisti, disposti a sacrificare centinaia dei nostri simili per i nostri scopi, nessuno di noi infondo è tanto diverso da Bertholdt: ognuno di noi lascerebbe indietro gli altri, se questo potesse assicurargli anche solo una possibilità di salvezza. Accettalo, Braun, sarà meglio per te."

"Ma che belle parole." Commentò sardonico un certo demone dall'aspetto rettiliano, entrando nella piccola caverna e scrutandomi con i suoi inquietantissimi occhi dorati. In mano reggeva la testa mozzata di Bertholdt, che era sfortunatamente incappato nella sua furia omicida. Lo sguardo del povero ragazzo era agonizzante, segno che aveva passato gli ultimi momenti della sua vita in preda al terrore. Era stata una morte brutale e dolorosa persino per un traditore come lui. "Peccato che queste parole, per quanto giuste e veritiere, non vi potranno salvare da me."

Angolo Autrice

E così ne rimasero solo tre.

Riusciranno i nostri cari amici a salvare la pelle, oppure soccomberanno al demone Eren?

Lo scopriremo nelle prossime punt- aehm.

Alla prossima~

P.s.

Eren versione demone è arrapevole. Ditelo che lo amate.

P.p.s. Grazie infinite per le 1000 letture, mi rendete molto felice, non immaginate :')

Metal Claws - (Lemon) Levi Ackerman X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora