Sul punto di morire si fanno e si dicono tante cose strane: c'è chi prega per la propria vita, chiedendo disperatamente un'altra opportunità. C'è chi piange, si dispera, cerca di sfuggire al fato con tutti i mezzi che ha a disposizione. Infine c'è chi, come me, si arrende al suo destino, senza opporre resistenza, abbandonandosi completamente alla morte.
Non avevo paura di morire, non l'avrei mai avuta, tuttavia c'era una parte di me che sentiva di voler morire: un mio lato nascosto che mi ordinava di chiudere gli occhi, lasciarmi andare e smettere di esistere per sempre.
In ogni modo, forse il mondo aveva ancora bisogno di me, perché non fu quello il giorno della mia morte.
Ero stanca, ricoperta di lividi e graffi, avvelenata da una delle rane più pericolose al mondo... tuttavia riuscii a cavarmela lo stesso grazie all'aiuto del ragazzo più strano che avessi mai incontrato.
Mi baciò un secondo prima esalassi il mio ultimo respiro, tenendomi stretta tra le sue braccia per evitarmi di cadere rovinosamenre per terra.
La sua lingua era calda, esperta, il suo tocco era delicato ma al contempo forte. Il bacio non fu esattamente la definizione di "casto", anzi. Fu passionale, eccitante, travolgente.
Chi mai se lo sarebbe potuto aspettare che un simile soggetto, molto più simile ad un serpente che ad un essere umano, fosse così bravo nel baciare?
Non appena sentii il caldo contatto delle sue labbra sulle mie, iniziai a sentirmi meglio: la vista mi ritornò normale, i muscoli del mio corpo iniziarono a rilassarsi, mentre il respiro ritornò regolare come il battito del mio cuore.
Si staccò lentamente da me, guardandomi dritta negli occhi con uno sguardo indecifrabile, per poi inclinare da un lato la testa. "Bene, signorina. La mia saliva contiene un antidoto naturale a tutti i veleni del mondo, credo proprio che adesso tu sia in debito con me."
Man mano che recuperai la vista, iniziai a delineare i contorni delle cose intorno a me, riuscendo finalmente a vedere il viso dello strano tipo davanti a me: era un ragazzo giovane, molto giovane, probabilmente doveva avere solo un paio d'anni in più di me. I suoi lunghi capelli erano dello stesso colore delle piume di un corvo, belli ed arruffati, ma non trasandati o poco curati: era probabile che fossero soltanto stati spettinati dal forte vento.
"Chi sei? O meglio, cosa sei?" Sussurrai io usando la mia prima boccata d'aria dopo parecchio tempo. Beh, non potevo di certo essere più banale nel fare una domanda ma, tutto quello di cui m'importava in quel momento, era scoprire qualcosa sul conto di quello strano ragazzo.
"Non sei molto cortese a darmi della 'cosa', sai?" Sibilò lui, digrignando i suoi denti perfettamente curati. Mi accorsi del fatto che i suoi canini anteriori fossero leggermente più lunghi e sottili rispetto a quelli di un normale individuo, ma la cosa non mi disturbò più di tanto: ad inquietarmi maggiormente, erano i suoi occhi verde chiaro, con la pupilla schiacciata ed allungata come quella di un rettile.
"Il mio nome è Levi." Si limitò a dire, posandomi per terra ed allontanandosi da me di un passo.
"Bene, Levi. Escludendo la probabilissima ipotesi che tu possa essere un pazzo scappato da qualche manicomio o un cosplayer in fuga dalla fiera del fumetto... quale lurido trucchetto hai usato per farmi guarire dall'avvelenamento?"
"Senti un po' chi parla." Disse atono, buttando l'occhio sulla mia folta chioma palesemente tinta di rosso. "E comunque, te l'ho già detto: la mia saliva è un efficace antidoto contro qualsiasi veleno."
"Davvero credi che mi beva questa stronzata?" Ringhiai furente, sentendomi presa in giro dalla giustificazione dello strano tipo. "Ma insomma, ti sembro forse una cretina? Dimmi cosa vuoi da me e facciamola finita."
Probabilmente lo infastidii un pochino quando alzai la voce con lui, fatto sta che si avvicinò a me con un'espressione severa, stringendo entrambi i pugni finché le sue nocche non divennero completamente bianche. "I tuoi genitori non ti hanno insegnato a portare rispetto verso gli estranei? Ho deciso di salvarti la vita, ma ciò non significa che non ti ucciderò."
Si avvicinò ancora di più a me, sovrastandomi di una decina di centimetri, con il suo sguardo duro e freddo puntato verso di me. "Non hai paura?"
"No." Dissi con fermezza, non azzardandomi ad interrompere il contatto visivo. Quel ragazzo era solo un povero psicopatico, non avevo nulla da temere.
Levi mi guardò senza scomporsi minimamente, ed ebbi quasi l'impressione che stesse annusando l'aria, quasi come un animale che cerca di trovare la sua preda tramite gli odori. Cercava di fiutare qualcosa, ma cosa?
"Dovresti." Sibilò infine, mentre il suo volto pian piano si contorceva in un ghigno sadico. Chiuse gli occhi per una manciata di secondi e, quando li riaprì, la sua sclera era diventata completamente nera. Vidi il suo corpo mutare forma, mentre sulla sua pelle iniziarono a spuntare delle squame di colore verdognolo, simili a quelle dei serpenti. "Forse non mi sono presentato a dovere: il mio nome è Levi e sono un demone. E tu, mocciosa, sei finita nel mio territorio."
Angolo Autrice
RAGAZZE, GRAZIE INFINITE PER TUTTI I COMMENTINI BELLI CHE HO RICEVUTO, MI FATE DAVVERO FELICE.
SPERO VI STIA PIACENDO PERCHÉ IO STO ANDANDO IN CRISI NEL CAMBIARE TUTTI I NOMI AI PERSONAGGI. TIPO...
Seraphim il demone serpente è Levi, Arleen la sfigata masochista sei tu... AAAA CHE CONFUSIONE, PERCHÉ SONO PIGRA E MI SECCO AD INVENTARE NUOVE TRAME?
Oh nevermind, se a voi piace stringerò i denti e cercherò di proseguire come meglio posso.
Votate e fatemi sapere cosa ne pensate <3
Byeeee
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Metal Claws - (Lemon) Levi Ackerman X Reader
Fanfiction(Y/N) è una ragazza triste, grigia, completamente vuota. Non è apparentemente spinta o animata da nessuna passione, il che rende ancor più deprimente la sua esistenza. Questo fino a quando non incontra Levi, un antico demone dall'aspetto di un sensu...