Run away

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-L'ha proprio spenta quella ragazzina.
Si complimentò il brutto giudice dando una pacca ad Hank che si scostò nonostante avesse vinto ingiustamente.
-E lei non sa nemmeno cosa significa essere giudici.
Con disprezzo gli sputò sulle scarpe senza lasciargli tempo di reagire che già era fuori dal tribunale con la rabbia che voleva fargli prendere a pugni una colonna. Il cellulare squillò e subito rispose mentre apriva con forza la portiera della Jaguar.
-Sta bene?
-Hank sono io.
L'avvocato diede un calcio ai pedali istintivamente sentendo quella voce dopo tanto tempo.
-Lisa che cazzo vuoi?!
Mise in moto e iniziò a far ringhiare il motore mentre sgommava tra le strade alla ricerca di Eveline, ma aveva poco tempo a disposizione.
-Dove sei finita stupida bambina....
Sussurrava guardando a destra e sinistra.
Aveva paura che le accadesse qualcosa senza di lui, ma invece la Miller conosceva quella città più di Palmer.
-Chi stai cercando?
Sbuffò.
-Lisa dimmi cosa vuoi e poi sparisci dalla mia vita.
Terminò le ricerche quasi subito rendendosi conto che era ridicolo correre dietro una ragazzina che piange per ogni cosa.
-Io e Lauren abbiamo deciso di trasferirci a Carlinville.
Frenò di colpo l'auto rischiando di essere sbalzato fuori se non avesse indossato la cintura di sicurezza.
Per la disperazione lasciò cadere la testa a peso morto sul volante, stringendolo con tutte le sue forze fino a sbiancare le nocche. Un lamento sofferente spirò dalle sue labbra, simile al drago che riceve una freccia avvelenata nel cuore.
-Ci sei ancora?
Il cellulare abbandonato sul sedile del passeggero era come la peste per lui.
-Tua figlia non vede l'ora di vederti, le sei mancata così tanto.
-Ho altri problemi al momento.
Rispose dopo tanto tempo, afferrando il cellulare con tanta forza fino a stringerlo vedendolo spaccarsi tra le sue dita forti. Digrignò i denti più lo rompeva, vedendo la sua faccia riflessa creparsi assieme allo schermo del telefono.
Per ultima cosa lo lanciò fuori dall'auto passandoci sopra in retromarcia.
Adesso stava partendo più incazzato che mai verso casa, lo sguardo perso completamente.

-Odio tutti!Strillò appena dovette fermarsi ad un semaforo rosso, premendo l'acceleratore in un momento di follia e deviando a destra diretto verso il lago dove andava sempre a pescare con il padre

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-Odio tutti!
Strillò appena dovette fermarsi ad un semaforo rosso, premendo l'acceleratore in un momento di follia e deviando a destra diretto verso il lago dove andava sempre a pescare con il padre. Appena giunse scese dalla Jaguar dirigendosi a passo di marcia sull'orlo del molo, respirando a pieni polmoni.
Di fianco a lui c'era ancora la barca che aveva portato in mezzo al lago, l'ultima volta assieme a Joseph.
Si mise dentro la piccola imbarcazione, stendendosi, venendo cullato dalle leggere onde mentre chiudeva gli occhi ripensando a quel giorno e a tutti quelli precedenti quando era un bimbo.
Restò lì disteso perdendo la cognizione del tempo, ma quando si risvegliò era tutto intontito dal sonno con il corpo ancora sopito ed a fatica riuscì a mettersi in piedi.
Scendendo rischiò di cadere in acqua, ma una folle idea gli balenò in mente.
Poco dopo dal molo si sentì un tonfo provocato da un tuffo, e un Henry Palmer completamente nudo che ci nuotava dentro. Anche se non era esattamente legale la cosa almeno riuscì a rigenerarlo, divertendosi ad inseguire i pesci che vedeva sott'acqua. Capì di aver fatto una grande cazzata quando uno dei comuni vortici dei laghi lo prese per la caviglia trascinandolo giù. Da quelle maledette correnti non si scappa.
Henry stava finendo l'ossigeno, dimenandosi continuamente per riuscire a risalire, soltanto il pensiero di Eveline riuscì a farlo scappare dal vortice. Ma, scampato al pericolo, subito ne incontri un altro.
Riuscì soltanto a far emergere una mano che l'ennesimo vortice lo trascinò al centro del lago, portandolo verso il fondo profondo dove sarebbe morto. Nuotò verso la luce del Sole che diveniva sempre più fioca, mentre lui iniziava a perdere le forze. Guardò giù vedendo il nero completo, dando forti colpi di gambe e braccia quasi a strapparsi i muscoli, ma alla fine gli Dei lo assisterono facendo emergere una testa dall'acqua.
Henry boccheggiò annaspando verso il molo.
Trincò le braccia posando le mani sul legno, dandosi la spinta per risorgere dalle acque.
Per noi fu come vedere un dio greco uscire dall'acqua completamente nudo, le goccioline che si incastravano sugli addominali, e poi tutto il resto.
-Fatto il bagnetto?
Commentò sarcastica la voce di Samantha che lo guardava appoggiata ad un albero.
Henry si coprì il gioiello con le mani deglutendo.
-Non è il momento Sam.
Tra di loro c'era sempre stata una forte attrazione fisica, ma adesso l'avvocato era ancora scosso dall'esperienza precedente.
Avvicinandosi seducente la barista gli tolse le mani, passando una mano calda sul suo membro che mandò su di giri Palmer in pochi secondi. Quando iniziò a muovere la mano Hank le strappò la camicetta spingendola contro le sdraio verdi davanti al lago.
Le si accanì contro baciandola famelico, pressando il corpo umido.
-Uhm siamo arrabbiati eh?
Ghignò la donna tirandogli il ciuffo quando scese a morderle i seni affamato.
Lui voleva sfogare tutta la furia che sentiva, come sempre aveva fatto con Sam.
Le tolse i jeans e le mutandine, prendendola in braccio e facendola mettere a gattoni appena prima che l'acqua sfiorasse la riva. Le si inginocchiò dietro, tirandole i capelli dorati prima di darle un bacio sulla nuca.
Con un colpo netto entrò dentro di lei, spingendo forte lasciandola strillare in modo tale da far sentire a tutti quelli nei paraggi la sua dote erotica. Diede molti schiaffi sulle natiche, speronando fino a farla quasi cadere in acqua talmente le aveva dato piacere. La sollevò di nuovo, sedendosi sulla sdraio con Samantha raggomitolata su di lui mentre le accarezzava i fianchi dandole baci dolci sul naso. Si rivestirono, Hank le tolse una ciocca di capelli dal volto per baciarla ancora.

L'unica cosa di chi non si era accorto era quel ragazzo con la faccia seminascosta da un cappuccio nero, una ferita appena rimarginata che attraversava il volto, e un video dei momenti focosi appena successi salvato sul cellulare

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L'unica cosa di chi non si era accorto era quel ragazzo con la faccia seminascosta da un cappuccio nero, una ferita appena rimarginata che attraversava il volto, e un video dei momenti focosi appena successi salvato sul cellulare.
Hank aveva interrotto la fuga, ma Eveline correva ancora verso la collina ignara di tutto.







*capitolo extra per farmi perdonare. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

*Qua da Shinimal è tutto Al prossimo capitolo

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