Two souls

567 36 12
                                    

-Dai sei ridicola.
Hank le si avvicinò alzandola di forza dato che voleva rimanere per terra.
-Non dormirò con te, mai.
Henry offeso la lasciò andare guardandola come se volesse ucciderla da un momento all'altro, perché odia essere giudicato da chi non è migliore di lui.
-Miller chiudi quella cazzo di bocca.
Disse stringendo i pugni mentre il diavolo ringhiava dentro il suo petto che si gonfiava sempre di più ad ogni respiro, ad ogni giudizio che lo additava come un animale selvaggio che non ha una testa con cui pensare.
-Scordatelo! So cosa mi faresti, e non lo avrai mai.
Ribadì Eve puntandogli il dito contro mentre Hank le si avvicinava con una collera dentro pronta ad uscire fuori.
-Stai zitta.
La sua voce non apparteneva davvero lui: se normalmente era roca, profonda, come quando pizzichi le corde di un violino, adesso rimbombava come il ruggito di un leone, una chitarra elettrica, ma nemmeno un ringhio per quello ha un inizio e una fine. Quella voce iniziava senza finire, andava dritta nel cuore di Eveline e da lì non la lasciava.
Sudavano dai palmi delle mani, brividi, ricordi, è una sensazione che chiamiamo paura. E la sentivano entrambi.
Soltanto che la paura ha due rami ben diversi: il terrore e la rabbia.
Chi è arrabbiato è comandato dalla paura, non dalla vendetta.
-Pensi davvero che una volta sotto le coperte ti salti addosso, ti convinca a farlo con me?!
Deglutì.
-Non...non intendevo questo...
Hank urlò all'improvviso spaventandola con un sussulto che la fece quasi cadere per terra.
-NON MENTIRMI!
Silenzio.
-Tu pensi che io sia uno che vuole soltanto scoparti fino a farti star male, perché non mi importa un cazzo di te o delle tue emozioni, che una volta sotto quelle dannate coperte ti stupri soltanto per ottenere ciò che voglio e non è così! Se ho bisogno di fare sesso avrei mille donne che vorrebbero farlo con me, lo sai? Ti chiedo di dormire come un essere umano non per terra come un cane, lo dico per te. Sono un uomo, non una bestia che pensa soltanto al sesso senza avere un cervello per capire se il sentimento è corrisposto e sai cosa?
La bloccò al muro ma senza toccarla.
-Adesso sul mio letto tu non ci sali se non mi chiedi scusa.
Eveline tornò lucida scostandosi da lui mentre la seguiva con lo sguardo.
-E tu mi dici questo dopo che hai cercato di baciarmi? Mordendomi le labbra per non farmi andare, una volta volevi anche approfittare di me! Dimmi che cazzo devo pensare quando vieni a dirmi di dormire con te, uh?!
Hank senza perdere la rabbia la guardò stando zitto.

-E tu mi dici questo dopo che hai cercato di baciarmi? Mordendomi le labbra per non farmi andare, una volta volevi anche approfittare di me! Dimmi che cazzo devo pensare quando vieni a dirmi di dormire con te, uh?! Hank senza perdere la rabbia la ...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

-Potresti essere di più Hank. Non un uomo divorziato che per ripicca va con tutte le donne per dimostrare nulla a nessuno. Adesso picchiami avanti, fammi tutto quello che vuoi tanto lo so che dopo striscerai ai miei piedi chiedendo perdono, ma adesso una cosa te la dico io.
Gli si avvicinò con uno sguardo che della paura si fa una beffa.
-Se una cosa non vuoi farla, non la fai. Dopotutto voi uomini non siete animali, vero?
Detto ciò con una spallata corse fuori di casa lasciando perplesse Lauren e Lisa che stavano per entrare nella stanza attirati dalle urla.
-Che hai?
-Stammi lontano mocciosa.
Allontanò la mano che la bimba voleva prenderle, uscendo di casa anche se faceva freddo.
Camminò fino all'ospedale da sola, senza la forza di entrare e andare da Noah per vedere se stesse bene ma che senso aveva: tanto poi lo trovava con gli occhi chiusi comunque. Passò davanti alla sua vecchia casa, sentendo dei passi dietro di lei.
-Ti ha fatta arrabbiare?
Olivier Dubois sorrise.
-Stanne fuori.
-Sei stata brava in tribunale, ma non vincerai.
-Contaci.
La prese per un braccio con il riflesso della Luna che risaltava quella ferita sul volto, simbolo del senso di colpa della ragazza.
-Quando vedrai che difendere Hank Palmer non ne vale la pena, mi lascerai vincere e lui finirà dritto in cella come suo padre.
Eveline senza una parola che possa usare per descrivere la sua espressione e sentimento corse via fino a perdere il fiato, senza polmoni quando giunse sul ponte del fiume da cui poteva ammirare la sua preziosa collina. Iniziò a pensare di andare lì, con il vento che già aveva iniziato a parlare ma appena mosse il primo passo, una folata d'aria la spinse indietro.
Oggi non aveva bisogno di lui, pensò il vento.
-Eccoti qua.
Girandosi vide Hank tutto trafelato con una chiazza di sudore sopra il petto dato che aveva corso come un dannato senza nemmeno usare la Jaguar. Aveva corso per lei, solo per lei.
-Vieni qua, forza.
Tese una mano nella sua direzione ma Eve rifiutò voltando il viso verso il fiume.
Henry ritirò la mano, chinando la testa sfinito.
-Per favore Eveline.
Tentò l'ultimo approccio, suonando gentile, ma ancora non era capace di esserlo.
Con un lieve vento che alimentò le loro lacrime l'avvocato ancora inesperto voltò le spalle mettendo le mani in tasca, mentre gli occhi cangianti si scurirono per sempre sotto l'ombra della notte. La Miller si aggrappò alla ringhiera, incassando le spalle mentre perdeva i ricordi nel fiume.
Sentì un singhiozzo provenire da quell'uomo misterioso che stava tornando a casa, una casa che purtroppo lei non sentiva come tale.
Ora non è più questione di dormire o meno sotto un tetto, ma con qualcuno che sai sarà a consolarti quando avrai un incubo.
Eveline ripensò a quei due occhi che le avevano urlato la verità che lei ignorava per un stupido giudizio, sapeva che non era vero, ma vedete: le persone che attaccano senza sapere spesso hanno un cuore rotto perché non è stato amato.
O forse è soltanto un'anima innamorata.
-Henry...
Lo fece voltare, cercando di non perdersi in quei due occhi lucidi e le guance lucidate dalle lacrime.
Sorrise, ma senza usare le labbra.
-C'è ancora posto in quel letto?
Lui la fissò per un eternità durata come un battito di ciglia, immobile, con il vento che spirava sulle loro schiene.
-Sempre.
E con questo fanno due anime.







*come sono cute. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

*Qua da Shinimal è tutto Al prossimo capitolo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
The Lawyer  |•|Hank Palmer|•|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora