Sides

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-Dottore come sta?
Per l'ennesima volta quella frase usciva dalla bocca di Eveline Miller che aspettava notizie sulla salute di Noah. Quel dottore, pieno di compassione, alla fine cedette e le comunicò l'amara verità.
-È entrato in coma, non sappiamo ancora se permanente o temporaneo.
Con un lieve sorriso si congedò lasciandola da sola a sgretolarsi in mezzo a mille persone con la sua stessa situazione, forse anche peggio, ma i problemi si affrontano in mille modi diversi a seconda della persona e il fatto che i problemi li abbiamo tutti non è una scusa per sminuire il dolore di qualcuno.
Con la coda dell'occhio vide Henry Palmer uscire da un reparto appena in tempo mentre copriva quel grosso cerotto sull'addome con la camicia.
-Come ti senti?
-Da schifo Glenn.
Sentì il fratello maggiore sospirare.
-Hank hai fatto una grandissima cazzata!
Continuarono a litigare ebbe il permesso di andarsene, Eve portò finalmente quella scatola di cioccolatini per Noah e poi con amarezza lo lasciò in quel letto, decisa ad inseguire Palmer. Non avendo una macchina li seguì a distanza con il cappuccio del giubbotto tirato su. Con il passo slanciato che aveva riuscì a seguirli finché Glenn se ne andò in officina, lasciando Henry da solo mentre a volte si toccava la ferita col cerotto.
Ad un certo punto si fermarono entrambi, a metà strada.
Eveline fece per fare dietrofront, ma troppo tardi.
-Miller smettila di seguirmi e vieni subito qua.
Disse ad alta voce senza voltarsi.
Eve strinse i pugni dirigendosi da lui, fermandosi dove le aveva ordinato senza però abbassare lo sguardo.
Ora l'avrebbe sentita eccome, costi quel che costi.
-Non ti hanno ancora sbattuto in cella eh?
La sua voce aveva un disprezzo di quelli che usi anche senza conoscere qualcuno, che sei sicuro già del tuo giudizio, uno dei disprezzi peggiori perché alla fine non sai davvero se è così ma la rabbia confonde.
La portò nel suo ufficio, vedendola mentre guardava fuori dalla finestra lontana da lui.
-Se la metti così...
Commentò avvicinandosi.

Eveline come se fosse a casa sua lanciò via il giubbotto strisciando la schiena sulla parete fino a cadere per terra, allo stremo della sopportazione psicologica

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Eveline come se fosse a casa sua lanciò via il giubbotto strisciando la schiena sulla parete fino a cadere per terra, allo stremo della sopportazione psicologica. Henry si sedette sul divano mentre lei si alzava e si sedeva in continuazione.
-Ho capito, okay!
Sbottò per farla fermare.

-Che cosa vuoi da me?!Irosa sbatté un piede per terra dal nervoso, chiedendosi come mai l'avesse seguito per ritrovarsi lì, da soli

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-Che cosa vuoi da me?!
Irosa sbatté un piede per terra dal nervoso, chiedendosi come mai l'avesse seguito per ritrovarsi lì, da soli.
-Il tuo amico mi ha denunciato alla fine.
Subito lo fermò.
-Non è mio amico.
Hank gesticolò come se fosse aria quella rabbia che leggeva dentro i suoi occhi d'ambra.
-Ho ricambiato il favore, ma adesso ho bisogno di un avvocato.
Eveline incrociò le braccia, cinica.
-Tsk, ironia della sorte. Non difenderò chi ha spedito il mio ragazzo in coma, chiaro?!
Henry si alzò di scatto facendola rabbrividire.
-Dillo con più convinzione avanti.
-Scordatelo.
Strizzò gli occhi, avvicinandosi con una sicurezza e intento minaccioso che fece perfino vacillare quella maschera di collera che copriva perfettamente la fragilità costante di Eveline.
-Vuoi la vendetta, non è così?

Nonostante tutto si limitò ad indietreggiare di poco, restando retta come un albero di fronte al vento furioso

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Nonostante tutto si limitò ad indietreggiare di poco, restando retta come un albero di fronte al vento furioso.
-È il minimo che possa farvi.
Rispose a tono alzandosi un pochino sulle punte per fronteggiarlo meglio.
-Tu hai tanti conti in sospeso con Olivier, lo vedo. So che non vorresti lavorare con lui, che ti usa come straccio, quindi quale occasione migliore di vendicarsi se non questa? Con me la risolvi fuori dal tribunale.
Eveline Miller serrò la bocca, pensandoci seriamente, cadendo a volte nell'infantile bisogno di dire di no ma alla fine aveva ragione. Con lui aveva più conti in sospeso, con Henry aveva soltanto iniziato.
-Senza quel ragazzo saresti al verde, ma io posso pagarti quanto meriti.
La ragazza fece un passo avanti.
-Mai accetterò i soldi di uno come te.
Mossa errata poiché il Signor Palmer riacquistò terreno fino a farle inarcare la schiena per non toccarlo quando la mise alle strette contro il muro. La guardò a lungo, stranito nel vederla così impaurita in un solo colpo che ansimava sotto il suo sguardo.

Non gli piaceva vederla così, la voleva forte come prima, vedere fino a che punto era disposta a lottare

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Non gli piaceva vederla così, la voleva forte come prima, vedere fino a che punto era disposta a lottare.
-Bambina essere infantili non ti porterà a niente. Pensaci: vinci il caso, lasci Carlinville, vai a vivere altrove dove troverai ancora più soldi per vivere come avresti sempre voluto. Non devi far altro che accettare la mia richiesta.
Le porse la mano, senza mai arrendersi finché ella la strinse poco convinta, venendo tirata verso l'avvocato che le sfiorava la fronte con le labbra.
-Olivier mi ha anche detto che non ti vuole più vedere in casa sua, mi ha lasciato le tue valige. Senza Noah, l'unica casa che ti rimane, è la mia.
Ghignò leccandosi le labbra.
-Passeremo ogni giorno insieme, Miller.
Con il pollice le disegnò il contorno della bocca senza lasciarla andare sapendo che senza più protezioni poteva farle di tutto, sempre se lei si sarebbe ribellata. Chinandosi respirò caldo e sensuale sul suo collo, la mano sul muro dietro di loro mentre la teneva ostinatamente in gabbia. Rise beffardo quando venne spintonato, dandole un buffetto sulla guancia prima di accompagnarla fuori.
La polizia lo teneva d'occhio, ma Henry era sempre stato sprezzante del pericolo.
-La tua roba è già tutta a casa mia che presto sarà anche tua, ragazzina.
La prese per mano portandola fino alla Jaguar parcheggiata davanti all'ufficio, facendola salire per poi partire in quinta sgommando verso quella maledetta villetta familiare americana. Eveline non aveva affatto scelta, soltanto vincere quel caso per forza e uscire da quel manicomio una volta per tutte.
Si schierano due parti a Carlinville, nessuno escluso.






*che sonno raga. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

*Qua da Shinimal è tutto Al prossimo capitolo

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