Sequestrata «13»

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Juan si avvicinò a piccoli passi, il fragile corpo di Bianca rimase imprigionato tra lui e la parete. Imprigionato e accolto tra le sue braccia. Juan alzò la testa, facendo sì che guardasse solo ed esclusivamente lui. Che pensasse solo a lui. Che ascoltasse solo lui. Che fosse lui per una volta... l'unica cosa che gli importasse.
- Non ti ucciderò. - le disse. Bianca si morse il labbro, cercando di non piangere. - Ho lasciato che quei figli di puttana facessero quello di cui avevano voglia con me per te... però non con te... - le braccia di Bianca gli circondarono la nuca.

Juan sentì una sottile ondata accogliente nel suo stomaco. Gli piaceva quando lo toccava in quel modo. Così semplice e delicato. Così donna. Provocatrice. Sensuale. Lei. Lei e il suo potere. Il potere di inquietarlo tanto. - Mi credi? -

Bianca annuì. Se parlava si metteva a piangere.

- Così mi piace. - Juan le sorrise. Bianca abbassò la testa, cercando anche di sorridere. - Maledizione... ti ho detto che non mi piace vederti piangere.

Questa volta si mise a ridere. Abbassò le mani dalla sua nuca, per pulirsi le lacrime sulle guance.

- È tardi... - le disse lui.

- Sì, già me ne stavo andando a dormire...

- A domani allora... - le disse lui.

Sequestrata #1.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora