Sequestrata «27»

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Bianca entrò nell'auto della polizia. Il cuore le si sarebbe spezzato in qualsiasi momento. Sentiva che a stento riusciva a respirare bene. Le faceva male tutto. Incluso le costava sbattere le ciglia senza versare alcune lacrime. Tutto questo le faceva male nel fondo della sua anima. Il fatto di andarsene. Abbandonare quell'appartamento nel quale lei e Juan... avevano fatto l'amore, nel quale aveva sentito più che un semplice affetto da parte di lui. Era stata la verità? O... se l'era solo immaginato?

- Starai meglio con noi. - le disse uno dei poliziotti. Aggiustò il retrovisore, mentre Bianca si accomodava nella parte di dietro. Il poliziotto accese il motore.

- Portala all'aeroporto e vigilala fino a quando l'aereo sarà partito capito? Resteremo qui fino a trovare piste di quell'idiota.

- Capito.

A Bianca si strinse il cuore. Juan... oh no cazzo. Desiderava almeno congedarsi di lui. L'auto si allontanò. Bianca mosse la testa, con una piccola speranza nel cuore di trovarlo da qualche parte, guardandola, da qualche posto, o magari vederlo solo un secondo per l'ultima volta. Ma l'auto avanzò, lei con lui lì dentro, e non lo avrebbe visto... e non lo avrebbe visto mai più...

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Mario prese il cellulare. Fece il numero di Juan, questo rispose.

- Lei è nell'auto. - gli disse Mario. A Juan gli si accelerò il battito. - Mi dovrai pagare con qualcosa di molto grande quando finirà tutto questo.

- Se tutto andrà bene, prometto di si.

Mario attaccò. Girò l'angolo e seguì l'auto del poliziotto, quello che portava Bianca lì dentro. Lo seguì attentamente, aspettando il momento esatto. Fu quando allora in un momento della strada, si trovarono solo le due auto. La sua e quella di quel maledetto poliziotto. Mario sorrise. “Ti tengo”. Urtò la parte dietro dell'auto poliziesca.

****

Il corpo di Bianca si dondolò. Subito si voltò a guardare dietro.

- Maledizione! - gridò il poliziotto, osservando dal suo retrovisore. Fermò l'auto e scese da questa. - Ma che diavolo le succede? - gridò alterato. Bianca guardava solo da dentro.

Anche Mario scese dall'auto, e all'ufficiale gli mancò solo sbattere le ciglia per osservare l'arma che portava tra le mani.

- Caccia la ragazza dall'auto.

- Cosa... però... - balbettò.

- Cacciala se non vuoi che ti faccia volare i testicoli! - gridò Mario.

E allora Bianca lo riconobbe. Sì, ovvio che sì... lo aveva visto prima. L'amico di... Juan! Scese subito dall'auto. Con una speranza. Voleva vederlo, per l'ultima volta... voleva sentire le sue labbra sulle sue per almeno un istante. Mario tornò a prendere il suo cellulare con l'altra mano, senza smettere di puntare il poliziotto, fece un numero e lo mostrò a Bianca.

- Lui ha qualcosa da dirti.

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