- Lasciami... - mormorò lei. Juan fece scivolare soavemente le sue mani sulle braccia di lei. Facendola tremare. Conosceva ogni movimento che lei desiderava di lui. - c'è qualcuna che ti aspetta - e il suo sguardo puntò fino alla porta.- Maledizione... - Juan si girò. La prostituta lo aspettava sul ciglio della porta. Bianca non era riuscita ad osservarla bene con l'oscurità da alcuni minuti, era molto bella a dire la verità, alta e bionda. Juan camminò fino a lei, senza dire una sola parola a Bianca. Era incazzato, tanto che chiuse la porta della stanza con forza, Bianca saltò sul suo posto. E come non arrabbiarsi dopo averlo lasciato con la voglia?
Le pagò lo stabilito alla ragazza che aveva contrattato per saziarlo, mandandola via. Una deliziosa francese che aveva saputo compiacerlo, ma non abbastanza, dunque Bianca lo aveva arrapato in poco tempo.
"Immatura". Mille volte, pensò. "Si crede di essere chissà chi?" Non poteva crederci. Non c'era ragazza nel mondo intero che l'aveva rifiutato in quel modo. In altri casi, se era arrivato a quel livello con chiunque altra, questa aveva accettato. Ma Bianca? "Merda. Merda. Merda." Conservava ancora l'erezione? Abbassò il suo sguardo. Si, la teneva ancora. Ora più grande. E come no. Se con solo sfiorarle la pelle... il suo membro aveva reazionato come se si fosse svegliato dopo un anno di astinenza. "Cos'hai Bianca Walker?" pensò. Cos'hai che mi piace tanto? E che in nessun modo, glielo voleva dare.
Aprì con rudezza la porta della stanza. Bianca si voltò spaventata. Meno male che questa volta non la trovava in intimo. Chiuse la porta facendo di nuovo rumore.
- È abbastanza tardi... - disse lui.
- Mi si è tolto il sonno. - ed era ovvio aveva dormito al massimo 6 ore.
- Non ti fidi di me? - domandò con un sorriso di lato.
- Devo risponderti? - rispose arrogante Bianca.
- Si bambola... - rispose lui.
- Cazzo... non mi piace che mi chiami così... - rispose lei.
- E a me non piace averti come invitata a casa mia. - la sfidò lui.
- È un tuo problema. - le parole uscirono rapide dalle sue labbra.
- Accidenti, accidenti... - disse camminando a passi lenti. Bianca sentì che il caldo tornava in lei. Che uomo. Quanto la faceva diventare anche se non era stata con nessun ragazzo.
- C'è qualcuna qui che non ha idea di ciò che le può accadere se continua a comportarsi male - mormorò. Ora molto vicino al suo viso, Bianca provò a non guardarlo troppo, concentrandosi in un altro punto che non fosse lui. - e del bene che le può accadere... - Juan le accarezzò il mento con il suo labbro inferiore. Sfiorandolo come una terza piuma.
- se si comporta correttamente...- Hai tanta voglia di me? - domandò con un sentimento di paura.
- Molta... - ora l'afferrò dalla vita, mozzandole il fiato per un frammento di secondo. Unirono i loro corpi. Una sensazione incredibile.
- ringraziami... ho contrattato una prostituta per non scoparti prima, mi sto trattenendo molto... - le accarezzò la vita con le mani, alzando leggermente la fina tela che le copriva i fianchi. Le sue dita fecero contatto con la pelle tiepida di Bianca.- Te l'ho detto... non starò mai con qualcuno come te... - mormorò lei, a base di gemiti, perché Juan aveva posizionato le sue labbra sul suo collo, ricorrendolo così sensualmente come poteva. Lui chiuse gli occhi. Juan alzò lo sguardo al sentirla parlare, sapeva ciò che sentiva in quel momento dovuto al tono di voce che maneggiava. Era eccitata. L'unica cosa che gli mancava era una piccola spinta... quindi provò a baciarla le labbra per una buona volta. Mangiarle la lingua e farla godere tanto come poteva. Però lei, tornò a separarsi.
- non lascerò mai che qualcuno come te mi baci...E quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Juan la prese con forza scagliandola contro la parete. Il suo sguardo era un altro, i suoi occhi... ora sporchi di lussuria, la guardarono senza importargli ciò che poteva venire dopo. Le tolse i vestiti come poté. Ora lei non aveva come difendersi, nemmeno le parole potevano calmare quella fiera che aveva creato e che era sul punto di mangiarsela. Nuda, le voglie non furono nemmeno effimere. Osservava tutto ciò che faceva, in che modo la prendeva e come si eccitava ancora di più quando vedeva tutto ciò che aveva davanti ai suoi occhi.
- Nessuno ti bacerà, bella... - l'avvertì lui. Lei sentì le mani di Juan afferrarle il sedere così forte che riuscì ad unirle il corpo fino alla sua potente erezione. - sarà tutto il contrario. - ora smise di vedere il suo viso. Aveva Juan che le baciava il collo mentre soavemente scendeva per i suoi fianchi. E lei, decise di afferrarsi alla parete per poter contenere quelle enormi grida che voleva liberare. Le dita di Juan la toccarono impreparata, mettendoli tra lo spazio della sua pelle e delle sue sottili mutandine. I baci di quel ragazzo la continuarono a perseguitare per tutto il corpo, proprio lì... dove non avrebbe tardato nel gridare. I suoi denti, morsero leggermente le mutandine di Bianca dal fianco. Lei tremò. Cosa si stava lasciando fare.
- Ah... - mormorò lei. Un primo gemito che l'avrebbe aiutata a liberare gli altri. Improvvisamente ricordò la prostituta, gridando... gridando per lui, per il bene che si doveva sentire dentro, molto dentro di lei. Si morse il labbro, ciò era nuovo per lei. Senza rendersi conto aveva le mutandine al ginocchio.
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Sequestrata #1.
Literatura FemininaQuando Juan Luis Londoño Arias, uno dei criminali più ricercati a Medellín e in tutto il mondo, è convocato per il sequestro di cinque ragazze milionarie a Las Vegas, non dubita neanche un secondo per accettare l'offerta. Ciò che non ha calcolato...