Sequestrata «18»

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Canzone per il capitolo:
Desde esa noche ft. Thalía

La serratura scattò, Bianca subito chiuse gli occhi sul divano fingendosi addormentata. Aveva fatto un bagno da più di un'ora...e conservava i capelli bagnati. Inumidendo la sottile tela del grazioso divano. Juan chiuse la porta. Andò fino a lei per muoverle delicatamente la spalla, cercando di svegliarla.

- Mmm... - rispose lei, socchiudendo gli occhi e aggrottando le sopracciglia.

- Non vuoi dormire dentro? Qui fa freddo... - le sussurrò. Bianca si fissò minuziosamente sulle sottili labbra di Juan, nella sua appetibile bocca. Quella... che aveva provato per tutta la notte. Non sapeva che merda le passava quella mattina. Maledizione. Come mai si era svegliata sensibile?

- Si... - Bianca si sedette sul divano, fingendo fatica e sonno. Juan si voltò a guardarla, un delizioso sorriso uscì dalle sue labbra a vederla stiracchiarsi sull'arredamento.

Nonostante cercasse di non guardarla, non riusciva a toglierle gli occhi di dosso nemmeno una volta. I suoi occhi, la sua bocca, i suoi bei capelli, la sua lingua... ogni volta che ribagnava le sue labbra sottili. La sua propria voce. Il suo sguardo. Lo fotteva. Lo fotteva tanto trascorrere tutto il giorno pensando ad una sola ragazza. Un solo sorriso. Non era abituato a ciò. Non era mai stato allenato a quel tipo di sentimenti.
Era sempre stato lui e le sue scopate giornaliere. Lui e ragazze diverse. Lui e una puttana in più.

Bianca si mise in piedi, moriva dalla voglia di restare... o per meglio dire, perché lui le dicesse di restare. Di mala voglia camminò fino alla sua stanza.

- Bianca. - la chiamò lui.

- Si? - si voltò lei, con una fiammella di fede.

- Vieni... - le disse lui. Bianca sentì che stava per morire. Da quando diventava in quel modo? Non lo sapeva, e non voleva mettersi a pensare. Semplicemente camminò fino a lui.

- Che cosa c'è? - gli domandò lei, fingendo disinteresse.

- Niente. - sussurrò lui. Aveva Bianca. A così poca distanza. Così pochi centimetri, le si era avvicinato di più. Oh sì, lo affascinava. Lei. Lei e tutta lei. Le prese una mano e la intrecciò con la sua, la pelle di Bianca si rizzò completamente. Abbassò lo sguardo.
- Sei fredda...

- Si... - sussurrò lei sentendo che Juan aveva preso l'altra sua mano restante, unendole, e mettendosele soavemente sotto la sua sottile maglietta e il suo giubbotto di pelle.

- Spero che non ti dia fastidio.

- No...

- Ti ha mangiato la lingua il... - Bianca arrossì completamente. - Aspetta... credo che qualcun'altro te l'ha mangiata. - Juan le sorrise, facendo sì che nemmeno lei potesse resistere e liberare una sottile risata. - E credo che sono stato io... - Bianca cercò di lasciare le sue mani da sotto la maglietta di Juan, al farlo, questo tornò ad afferrarla vicino a lui. - E mi piacerebbe farlo ora... - si avvicinò alle sue labbra, pericolosamente sfiorò il suo labbro inferiore sugli angoli delle labbra di Bianca, la sua bocca fatta acqua, ne aveva bisogno.

- Juan... - mormorò lei. Ora lievemente estasiata. Tutto questo la faceva diventare tanto. Lui. Le sue mani. Come la toccava. In che modo. Sapeva che punto toccare, e cosa usare... la lingua, le labbra, le dita e... la sua incredibile mascolinità.

- Dimmi bimba...

- Non so cosa mi sta succedendo... - sussurrò lei. Un'ondata di lussuria attraversò il corpo di Juan. Si sarebbe arrapato in qualunque momento, è questa volta... avrebbe avuto bisogno di finirla, arrivare al fottuto orgasmo. Bianca gli circondò il collo, stringendolo contro di lei.

- Io sì. - le affermò lui. Le dita di Juan si introdussero tra le mutandine di Bianca, alzò una striscia di quelle nella parte sinistra dei suoi fianchi, per sfiorarle la pelle... quanto gli piaceva.
- Ne hai bisogno. - Bianca chiuse gli occhi. Si sarebbe bagnata. Tanto... che avrebbe pagato per un poco della sua medicina, quella che solo Juan poteva darle. - Tanto come io...

- Si... ho bisogno di te... - aprì gli occhi con delicatezza, ora incontrandosi con gli occhi di Juan selvaggio, pieno di lussuria, e al punto di stenderla sul divano e farla di nuovo sua.
Juan tornò a baciarle la bocca. Al punto di posizionarla sul divano, e mettersi su di lei... qualcuno suonò alla porta dell'appartamento con forza, al punto di buttarla giù.

Juan dovette separarsi da lei con difficoltà. Merda. Chi si era permesso di suonare la fottuta porta in quel modo? E il peggio... in un momento come quello? Avrebbe schiattato chiunque fu che suonò in quel modo.

Entiende que desde esa noche solamente pienso en ti
desde esa noche
muero por tenerte aquí
pero me da miedo enamorarme
de ti

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