Justin: uomo di affari, colto e raffinato,maniaco della perfezione e dell'ordine. Per lui tutto deve avere un senso su qualsiasi cosa tu dica. Odia se qualsiasi persona lo risponda a tono.
Selena: poliziotta molto seria, non ammette ritardi a lavoro...
Nel momento in cui premo il grilletto tutto attorno a me, si muove a rallentatore.
Lui che cade giù e loro che si avvicinano.
Dopo tempo sono in auto.
"Piccola è finita!" Mi dice tentando di calmarmi ma non ci riesce.
In questo momento mi sento così sporca.
"Sono un'assassina! Sono una sporca assassina!" Urlo e mi dimeno.
"Amore era legittima difesa. Calmati era per il tuo bene" cerca di calmarmi.
Continuo a rivedere quella scena a rallentatore.
Perché l'ho fatto! Sono una criminale.
"Selena tu dovresti essere abituata, sei una carabiniera. Di solito voi uccidete." Mi accarezza la guancia e mi bacia.
Ricambio il bacio e mi stringo a lui.
"Noi non uccidiamo. Noi arrestiamo soltanto."
Mi stringo a me stessa.
Molte ore dopo, la macchina si ferma nel bosco.
"Justin? Dove siamo?" Chiedo tremante.
"Vedrai amore. "
Mi fa scendere dalla macchina e mi trascina in una casa abbandonata.
Quando entriamo, Justin mi fa cadere giù, spingendomi e facendomi sbattere la testa su una pietra.
"Ma cosa fai!" Mi tocco la testa e noto del sangue.
Lo guardo e noto che mi sta legando il piede a una catena.
Cerco di togliermela ma mi arriva un pugno in faccia.
Mi tocco il viso.
Mi aveva promesso che non mi avrebbe più toccata!
Porta il bambino e lo mette sul pavimento, tra la polvere.
Il bambino si sveglia e inizia a piangere.
"Ora lo vedrai morire e tu non potrai fare nulla. E sai perché? Perché sei una sporca puttana, una moglie che non è nemmeno in grado di darmi un erede."
"Justin io sono incinta!" Gli urlo.
"Oh bene così uccido due persone con un solo proiettile."
Spara al bambino e io inizio a piangere urlando.
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