"CAZZO!" gridò Bakugou, con tanta violenza da poter udire l'eco della propria voce l'istante successivo.
Si catapultò verso il ragazzo mollemente abbandonato sulla sedia, e non appena gli fu abbastanza vicino da poterlo toccare gli strappò via quella busta di plastica unta dalla testa. Deku -Kacchan nemmeno lo aveva sentito arrivare- frantumò le manette ai polsi e alle caviglie con un unico pugno, ma nulla cambiò a quel punto: Kirishima era ancora incosciente, con le labbra viola ed il corpo molle come quello di un vecchio pupazzo.
Bakugou gli pose una mano sulla bocca, e ovviamente nemmeno il più flebile dei respiri si scontrò con la pelle sudata del suo palmo, anzi, le labbra di lui erano secche e screpolate.
Il biondo sapeva cosa doveva fare -e subito anche- perché tante volte avevano fatto esercitazioni su quello a scuola, e ricordava bene come allora, pur comprendendo la serietà di quegli insegnamenti, era rimasto sempre calmo e sereno; ora invece il petto gli doleva per la violenza con la quale il cuore gli batteva contro, le orecchie gli pulsavano come se il sangue dovesse uscire fuori e sudava, cazzo se sudava, come se in quel maledetto buco di stanza ci fossero mille gradi.
Quando tirò giù dalla sedia il corpo inerte di Kirishima, il suo peso gli parve triplicarsi tra le sue braccia, tanto che probabilmente sollevare un macigno gli sarebbe sembrato più facile, e quando poi lo stese a terra, supino, per potergli praticare la respirazione bocca a bocca, quella posizione gli ricordò in modo agghiacciante quella di un morto in una bara.
Morto.
Quella parola prese a rimbombargli dolorosamente nella testa, sembrava volergli sfondare il cranio centimetro per centimetro ad ogni secondo che passava, come un martello pneumatico, e la cosa peggiore era la sua realisticità: Kirishima in quel momento era tecnicamente morto.
E' colpa mia si disse Bakugou.
Non l'ho protetto.
Ed invece ricordava bene come Kirishima, seppur appena colpito dal proiettile, aveva cercato di schermarlo con il proprio corpo la notte in cui era stato rapito.
La stessa notte in cui lui lo aveva allontanato accusandolo di essere debole... Non era stato davvero capace di fare nulla, Bakugou, eppure consolare o proteggere un amico gli sembravano cose incredibilmente semplici... Quanto si era sbagliato. E a causa di quel suo errore Kirishima non respirava più. Una possibilità di salvarlo c'era ancora, si, ma era effimera come un miraggio nel deserto.
Ciononostante, non fare nemmeno un tentativo sarebbe stato un errore madornale, e il Re delle Esplosioni ne aveva fatti decisamente troppi ultimamente, quindi si piegò sul corpo del ragazzo dai capelli rossi e gli premette le mani sul petto più volte, ritmicamente, poi incollo la bocca alla sua e gli cedette la propria aria.
Il cuore continuava a pompargli nel petto a velocità folle, e le sue mani erano bollenti e sudate sulla pelle fredda dell'altro; la sua stessa bocca era secca per la paura -una paura che non credeva avrebbe mai provato ancora- eppure Bakugou non smise un secondo di premere sul cuore immobile di Kirishima e quando gli passava l'aria con la bocca gli restava incollato addosso fin quasi a soffocare lui stesso.
Ma il ragazzo non dava segni di vita. Immobile e insensibile al tocco dell'altro eroe, con gli occhi gonfi chiusi e la bocca asciutta dischiusa sembrava che dormisse, ma di un sonno orribile e senza ritorno.
Svegliati! gridò una voce nella testa di Kastuki, come se il proprio pensiero potesse superare persino il velo della morte; come se bastasse quello a far tornare Eijiro da lui.
Bakugou continuativa a frizionare il petto di Kirishima e a respirargli sulle labbra, ma non accadeva ancora nulla.
Svegliati!
STAI LEGGENDO
Conoscerti ancora una Volta -KiriBaku-
FanfictionLA STORIA SI SVOLGE ALCUNI ANNI DOPO LE VICENDE NARRATE NEL MANGA E NELL'ANIME, QUINDI NON CI SARANNO SPOILER. Uno è un giovane uomo irascibile, a tratti quasi violento; l'altro è irruento, casinista e sempre allegro ai limiti del ridicolo. Due raga...