"Nonno! Nonno!" si udì la voce della bambina dal corridoio.
L'uomo uscì dalla cucina e le venne incontro nel salone, chinandosi subito per prenderla al volo tra le braccia: "Ciao amore! Allora? Hai fatto la brava?"
"Sì" rispose convinta la piccola.
"Allora un premio te lo meriti, dai" disse il nonno passandole una mano tra i lisci capelli neri e tornando verso la cucina. "Accomodatevi" disse intanto ai genitori della nipote, che entrarono subito in casa.
Intanto il nonno, con la piccola in braccio, ficcò un cucchiaino nel barattolo di nutella sul ripiano della cucina e lo offrì alla bimba.
"Me ne dai ancora nonno?"
"Non esagerare Yume, sennò poi il bagno non te lo puoi fare" le ricordò il padre, appoggiato con le spalle al muro.
"Mh, hai ragione Nao, non c'avevo pensato" concordò Eijiro posando a terra la piccola.
"Uffa!" protestò lei.
"Ma papà dov'è?" chiese Nao.
"Si sta facendo un riposino" disse Eijiro. "Perché non vai a svegliarlo tu?" propose a Yume.
Lei annuì tutta contenta e corse in camera da letto.
"Non sta mai ferma. È sempre così piena di energie..." sorrise Nao.
"Guarda che alla sua età eri uguale a lei" asserì Eijiro, in spontanea difesa della nipote come tutti i nonni.
Poi sorrise al ricordo. E non era solo uno, ma tanti, un'infinità da quando i genitori ai quali Nao sarebbe dovuto andare definitivamente in adozione avevano ceduto loro la padria podestà sul bimbo. Da quel giorno, tante cose erano cambiate: dopo lo scontro con Hideo, Eijiro e Katsuki si erano presi qualche mese per dedicarsi al bambino e riprendersi dallo shock e dalle ferite, poi erano tornati sul campo, ma i danni riportati da Bakugou dopo quella grande esplosione che aveva salvato loro la vita si erano ben presto fatti sentire, e nel momento in cui non era più stato capace di lanciare due esplosioni di fila il Re aveva compreso di doversi ritirare; non era stato facile all'inizio, anzi era stato un vero inferno, ma il fatto di avere Nao a cui badare lo aveva aiutato a non sprofondare nella depressione.
Poi Katsuki ed Eijiro avevano deciso di aprire una loro agenzia, specializzata nei casi che coinvolgevano i bambini; quando avevano investito i propri risparmi in quel folle progetto, nessuno dei due avrebbe mai potuto immaginare di diventare una tra le agenzie più famose in città. A motivarli inizialmente era stato il sogno di poter impedire che storie tragiche com'era stata quella di loro figlio all'inizio potessero colpire altre anime innocenti, ed ora, all'età di 65 anni e ancora in piena attività e oberati di lavoro, anche se ovviamente nessuno dei due interveniva più sul campo, si sentivano felici e realizzati.
In più, Nao era ormai un uomo felicemente sposato e padre di una bellissima bambina, oltre che un giovane eroe nel pieno della propria carriera.
Né Bakugou né Kirishima avrebbero potuto volere qualcosa di più per lui.
Un urletto proveniente dal corridoio destò il rosso da quelle elocubrazioni, e quando si voltò vide suo marito che si dirigeva a passo di carica verso di loro, con la nipote, a penzoloni da una spalla come un sacco di patate, che rideva come una matta.
"Chi ha mandato questa peste a rompermi le scatole?" indagò il biondo con falsa stizza nella voce.
Nao ed Eijiro si scambiarono un'occhiata preoccupata e si indicarono a vicenda.
"Bene" asserì Katsuki, quindi mise a terra la nipote e si avvicinò agli altri due, ai quali mollò uno scappellotto a testa, senza ovviamente fargli alcun male.
STAI LEGGENDO
Conoscerti ancora una Volta -KiriBaku-
Fiksi PenggemarLA STORIA SI SVOLGE ALCUNI ANNI DOPO LE VICENDE NARRATE NEL MANGA E NELL'ANIME, QUINDI NON CI SARANNO SPOILER. Uno è un giovane uomo irascibile, a tratti quasi violento; l'altro è irruento, casinista e sempre allegro ai limiti del ridicolo. Due raga...