2 - See you again (r)

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Non lo so proprio con che forza mi sono alzata questa mattina.
Ho sonno, sono nervosa e oggi il cielo è di piombo; la classica giornata in cui ti va solo di restare a letto morente. Però ci devo andare, dannazione, sennò che mi son trasferita a fare? E poi c'è Natalia che mi sta aspettando... anche se lei è già al secondo anno e io sono solo al primo. La bocciatura in terza media mi ha fatto saltare tutti i piani, a quest'ora sarei nel suo stesso corso probabilmente.
No, in realtà no, perché se non m'avessero bocciato a quest'ora avrei un diploma al liceo pedagogico e sarei a frequentare Psicologia.

Sono nell'aula di Glottologia, primo anno di Lingua e Civiltà Orientale, insonnolita sul banco durante la presentazione della materia. Mi interessa eh, lo giuro, ma proprio non reggo la botta di sonno.

«Fatto le ore piccole?»

Cristoiddio, che paura. Ho fatto un balzo che sembravo un gattopardo, a momenti mi attaccavo al soffitto, però almeno non è la docente. È una voce maschile, ha un suono familiare, alla mente mi bussa il ricordo di un pomeriggio di inizio settembre in cui ero a Porta Portese dopo aver fatto il test d'ingresso.

Mi giro piano, osservando il viso squadrato di quel tipo che avevo conosciuto nella folla, quello che sembra uno zingaro e ha un bel culo. Mi sorride, come la persona più affabile del mondo, come se avessi davvero voglia di fare conversazione adesso. Caschi male.

«Ma che cazzo te frega» borbotto, tornando a infilare la faccia nell'incavo del braccio.

Lo sento che si fa più vicino, sotto il tavolo noto il suo ginocchio che sfiora il mio.

«Grattatelo se te rode, piccolé»

Okay, zì, mo basta. «Ao, ma che voi? Non te conosco, scollate»

«Damiano. Mo te conosci me, e io non conosco te» mi sorride ironico, lo stronzo mi prende in giro.

Mi becchi dell'umore sbagliato.

«Non me interessava sape' il nome tuo e stavo mejo prima»

«Quanto sei acida. Me ricordi solo 'na persona, tutto qua» brontola.

Gli lancio un'occhiata indagatrice. «Allora dovresti anda' da lei, no attaccatte a me» commento, semplicemente.

Damiano arriccia il naso. «Mai più»

C'è qualcosa nei suoi occhi scuri, sembrerebbe una punta d'amarezza e vacillamento, come se avessi toccato un tasto dolente ma lui fosse troppo bravo a nasconderlo. Mi rendo conto d'esser stata un po' acida, e mi dispiace. Sono ancora in tempo per recuperare? Gli sorrido, forse più dolcemente di quanto avessi voluto.
«Federica»

«Che è? N'invito? 'na proposta indecente?»

....No dai. La ginocchiata che gli mollo sotto al banco è partita da sola, in automatico, te la sei cercata. «Te piacerebbe»

«Manco poco» mi regala un sorriso sornione, da gatto che fa le fusa.

Un po' mi fa ridere, come siamo arrivati all'ironia a sfondo sessuale? È l'ultimo livello su cui si sviluppa un'amicizia con me. Abbiamo saltato un sacco di tappe, come abbiamo fatto...

«Fai qualcosa dopo?» glielo chiedo. Sì, perché penso che se qualcuno del genere brucia così le tappe e nonostante l'ironia a contenuto sessuale mi fa sentire a mio agio, forse vale la pena frequentarlo.

Lui mi guarda, sorride strafottente. «A parte schifo?»

Alzo gli occhi al cielo. «Sì, a parte schifo»

«Dipende, te che voi fa?»

«Vojo annà a magnà»

«Pur'io».    






RAGAZZI SORRY PER IL ROMANO QUASI STRETTO. Lo trascrivo così come lo pronunciamo. Quindi "andare → andà → annà", per capirci HAHAHAHA è abbastanza comprensibile, essendo simile all'italiano, ma se non capite qualcosa fatemelo sapere!

I WON'T SLOW DOWN ▸ Damiano David [Måneskin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora